mercoledì 29 maggio 2013

LA CLESSIDRA DI ALDIBAH - LA RAGAZZA DRAGO di Licia Troisi

4/5 Trama: Non c'è tregua per Sofia, giovane erede dell'ultimo dei draghi e unica speranza contro Nidhoggr, la feroce viverna nata per distruggere l'equilibrio del mondo. La battaglia per la conquista del Frutto di Eltaninn si è appena conclusa, ma il nemico è sempre in agguato: qualcosa di terribile è accaduto in una città lontana, un evento così infausto da offuscare il potere della Gemma dell'Albero del Mondo, custodita nelle segrete della casa di Sofia. Sofia e i suoi compagni di viaggio dovranno partire per Monaco di Baviera, la città in cui si annida la minaccia e al tempo stesso si cela la chiave per annientarla, combattendo una lotta contro il tempo per evitare il trionfo definitivo di Nidhoggr. Sulla loro strada incontreranno nuovi e vecchi alleati, e dovranno far ricorso a un manufatto antichissimo, che già in passato è stato utilizzato con esiti tragici. Il potere in esso racchiuso è immenso e pericoloso, ma è l'unico in grado di salvare il mondo. [3° volume]

Ho impiegato un po' per rientrare nella storia visto che il secondo volume l'avevo letto 2 anni fa.
Però c'è voluto molto poco per rituffarmi nelle avventure dei Draconiani, Sofia Lidja Fabio e ora Karl.
Sì perchè in questo terzo volume c'è l'aggiunta del 4 draconiano e l'uccisione di una delle due viverne, Ratatoskr compagno di Nida.
Tutto questo per mano di Fabio che pur avendo fatto la cosa giusta si staccherà dal gruppo per rimanere in solitudine.
Forse al momento è proprio Fabio il protagonista che più mi attira per questo suo lato solitario e introspettivo. Secondo me ha ancora in serbo parecchi segreti da svelare.
Nel frattempo la ricerca dell'ultimo frutto prosegue ad Edimburgo, lasciandosi alle spalle Roma Benevento e la Germania...
Seguiamoli...

STORIE DEL TERRORE DA UN MINUTO di Lemony Snicket

4/5 Trama: Un bambino che sparisce in un quadro. Due amici che fanno dolcetto-scherzetto in una casa dalle luci spente. Una nonna che parla con le ombre. Un oste che prepara salsicce di maiale alquanto sospette. Pensate che siano storielle per bambini? Settantadue grandi autori per adulti e per ragazzi si sfidano a farvi provare un brivido in meno di un minuto, chi con un racconto, chi con un’illustrazione, una poesia, una filastrocca o un fumetto. Neil Gaiman, Joyce Carol Oates, Lemony Snicket, Jonathan Lethem, Margaret Atwood, Jerry Spinelli, Holly Black, Brian Selznick, R.L. Stine e altri ancora: dallo humour nero all’horror puro, in una o tre pagine al massimo proverete settantadue golosissimi spaventi, dopo i quali non potrete più guardare allo stesso modo il gatto in fondo al vicolo, l’armadio dall’anta cigolante e perfino la vostra immagine riflessa allo specchio. 

Alcuni racconti sono veramente geniali.
E molto apprezzabile anche l'impostazione, proprio a livello estetico del libro, che mi ha reso meno difficile apprezzare i racconti. 

LA LUNGA OSCURA PAUSA CAFFE' DELL'ANIMA di Douglas Adams

3/5 Trama: Il secondo capitolo delle avventure del "detective olistico" Dirk Gently che si trova invischiato in un pericoloso intrigo internazionale. Tutto inizia in un aeroporto londinese con un misterioso personaggio che tenta di imbarcarsi sul volo per Oslo. Chi è? E cos'ha a che fare con l'esplosione in un impianto nucleare? L'effervescente fantasia di Adams trascina il lettore in un fantasmagorico viaggio tra le antiche divinità nordiche, Odino in testa, svelando i difficili legami familiari tra questi e Thor, il patto diabolico stretto con due ricchi signori inglesi, e quanto sia difficile essere immortale e non avere più nessuno che ti adori. [2° volume]

E' giusto no?
Questo è il secondo libro della serie, con il detective olistico Dirk Gently... Il primo? E' fuori catalogo...
Allora perchè non cominciare dal secondo a ristamparlo?
Mah...
Comunque resta il fatto che Adams è un po' (tanto) pazzoide, io comincio a capire i suoi libri dopo la metà e alla fine capisco ancora poco di dove voleva andare a parare...
Però mi ostino a leggerli!
Incredibile.

PRINCESS di Lauren Kate

2/5 Trama: Natalie Hargrove ha tutto quello che una ragazza può desiderare: è bellissima, intelligente, ambiziosa, ha un fidanzato ricco che l'adora - Mike - e vive dalla parte giusta della città. C'è solo una cosa che ancora le manca: il titolo di Principessa della Palmetto High School. Per ottenerlo è disposta a tutto. E ora che lei e Mike, dopo pazienti e subdole manovre, sono a un passo dalla vittoria, nulla deve mettere a rischio la loro incoronazione. Tanto meno Justin Balmer - la cui semplice vista risveglia in Nat ricordi sgraditi e brucianti - e le sue mire allo scettro di Principe della scuola. Ma forse è venuto il momento per l'affascinante e misterioso Justin di saldare i suoi conti in sospeso con Nat. E quale occasione più adatta di una festa ad alto tasso alcolico per mettere in scena la vendetta a lungo attesa? Peccato che qualcosa, nei piani di Natalie, vada storto: quello che doveva essere uno scherzo ai danni del bulletto della scuola assume tutt'a un tratto i contorni della tragedia. Il mondo di Natalie crolla pezzo dopo pezzo, sfuggendo irrimediabilmente alle sue manie di controllo, e i suoi effimeri sogni di gloria di ragazza viziata si trasformano in una questione di vita o di morte. 

E cappuccetto rosso era più simpatico...

Ci sono molte cose da dire di questo libro, ma procediamo per gradi.
La copertina in primis: ora, non è una novità che io soffro di acquisto compulsivo pertanto compro un libro anche solo dalla copertina senza leggerne la quarta (e spesso me la prendo sapete dove). La copertina non l'ho trovata all'altezza delle copertine della saga FallenTormentPassion, però attirava, faceva un po' Cappuccetto rosso, ecco era accattivante. Peccato che la copertina con il libro non c'entra assolutamente nulla. In tutto il libro nessuno dei personaggi indosserà mai un mantello rosso, al che la domanda sorge spontanea: ma se la copertina deve dare un indizio sul libro, qui cosa intendono? La risposta probabile potrebbe essere: guarda che stai per prendere una cantonata lascia perdere. (E quindi perchè io non ascolto il suggerimento???)
Sorvolo sul secondo aspetto, il prezzo... ognuno farà le sue debite considerazioni in merito.
Parliamo della cosa più importante, la trama!!!
Ho trovato due aspetti importanti, se un adulto compra sto libro si sente cantonato, se lo compra un dodicenne è fuori luogo. Troviamo una mezza via.
Fatta questa prima scrematura, la trama è la solita inflazionata: lei la bella bellissima studente del tal collegge, lui il bello il suo ragazzo e solo suo studente nella stessa scuola.
Vanno alla festa prima dell'incoronazione al ballo di principe e principessa (per la quale lei si sta preparando da millenni) ma alla festa, uno scherzo finisce male uccidendo un compagno.
Si capisce che in qualche modo la principessa e il defunto sono legati ma in tutto il libro non c'è un indizio o un boccone di storia che lasci capire altro.
Quando potrebbe esserci il discorso si tronca.
Lei che in qualche modo sta cercando indizi e prove, fino al momento prima non le trova, due pagine più in là ne è venuta in possesso non si sa bene usando quale potere. Probabilmente il sesso è uno dei poteri per ottenere qualcosa, la cosa è ambigua e sinceramente un po' sciatta...
La storia fa abbastanza acqua e a parte la protagonista, la principessa Nat, non è caratterizzato nessun altro, quindi non ti affezioni a nessuno dei vari personaggi.
Solo alla fine, praticamente nell'ultimo capitolo, vengono svelati tutti i retroscena e si da un senso allo sbattimento di leggerlo tutto.
Nella quarta di copertina sembra che questo sia il primo libro della Lauren Kate, quindi precedente alla trilogia FTP, e se così fosse effettivamente si sente che la scrittura non è molto coinvolgente, un po' principiante ecco.
Se invece così non fosse, allora consiglio mio (liberi di non ascoltarlo) fate una cosa, andate in biblioteca o compratelo in società con le amiche, perchè € 17,00 per questo libro sarebbe proprio come buttarli nel rogo... Ecco a sto punto uscite in città e fermatevi a prendere un cartoccio di castagne che vi soddisferà molto di più...
Bocciato!!!

DIARIO DI UN GATTO di Remco Campert

2/5 Trama:

AFTER di Jessica Warman

5/5 Trama: Svegliatasi nel mezzo della notte, dopo un party su uno yacht, Liz vede un cadavere in acqua. Purtroppo è il suo. Nonostante sia morta, riesce a seguire cosa succede dopo il suo ritrovamento: le indagini che seguiranno, la reazione di parenti e amici (inaspettate e non sempre piacevoli) e lo svelamento dell’assassino che l’ha annegata. Al suo fianco, uno spirito a cui è legata da un segreto profondo.

Ho sempre pensato: ma se mai dovesse capitare che mi vedo morta, e per sbaglio resto qui, a vedere i miei cari e capire come sono morta, che effetto farebbe?
Questo non è il colpo di scena del libro, la situazione è chiara dal primo capitolo.
La protagonista comincerà il suo viaggio dei misteri accompagnata da Alex, un ragazzo morto l'anno prima in circostanze misteriose...
Devi risolvere due questioni, chi ha ucciso Alex e chi ha ucciso lei. Sì perché lei non ricorda nulla, o almeno non ricorda le cose importanti, ricorda solo le sciocchezze.
Ma nel suo evolversi riuscirà a capire molte più cose di quelle che pensa.
E' una crescita interiore: da ricca stronza a ricca morta, da ricca capricciosa a ricca morta, da ricca stronza capricciosa a ricca morta... e guardandosi dall'esterno capirà di essere stata ricca capricciosa stronza e ne resta disgustata...
Poi c'è il mistero di come mai certe persone dicono e fanno cose per lei senza senso, tipo la sorella acquisita mettersi con il suo ex ragazzo, dei presunti tradimenti, dell'amica che la va a trovare al cimitero ma passa a salutare anche la tomba di Alex... insomma una strada molto tortuosa deve percorrere.
Quando scoprirà chi ha ucciso Alex, questo finalmente potrà dissolversi definitivamente.
E poi tocca a lei capire...
E insomma, è un gran bel libro, una piacevolissima sorpresa, mai noioso, ritmo costante che ti tiene incollato. Se decide di scriverne altri spero che mantengano la stessa linea.
Era da molto tempo che non leggevo un libro così bello!!! 

PRETTY DEAD di Francesca Lia Block

3/5 Trama: I fuochi devastano Los Angeles assieme al cuore nero di Charlotte Emerson. Tutto brucia, si consuma e ritorna: l’eterna solitudine, il ricordo del fratello ucciso da una febbre assassina e traditrice, la ricomparsa del suo primo compagno dalle mire oscure, l’attrazione per l’ingenuo, forse troppo ingenuo Jared, la possibilità di nuove amicizie sempre destinate a durare poche albe, pochi tramonti… Sangue nelle vene, acido. Unghie che lacerano, macchiate di nero. Drappi rossi in un’antica villa. Un secolo di distruzione vissuto con i propri occhi. La vita è bella, ma la morte ti rapisce. Perché Charlotte è più che morta. Charlotte Emerson è una vampira. E il suo cuore di eterna peccatrice appartiene a Los Angeles.

Leggendo la quarta di copertina, immagini un libro.
Poi inizi a leggerlo e ti sembra un altro libro.
Verso la fine scopri di averne letto un terzo.
Il fatto è che le immagini suggerite dalla quarta non sono proprio le stesse che ritrovi nel libro.
All'inizio credi anche che la protagonista in qualche modo susciti compassione, pena, tristezza, ti verrebbe quasi da coccolarla.
Poi verso la fine del libro ti entra in antipatia, non so bene perché, in fondo l'epilogo è abbastanza scontato e non poteva essere diverso, ma hai quella sensazione urticante alle mani, e il libro lo butti lì come fosse fatto di ortiche.
Che la Block fosse particolare si sapeva, che in questo libro abbia dato una connotazione diversa del vampiro, figura oramai nota a tutti, non stupisce.
Peccato solo che non ha quel tocco di magia che ti trasporta altrove.
E' un libro che leggi e dimentichi...  

Note:
PAG.70
...Il sole scintilla sull'acqua, come soltanto il sole del Mediterraneo può fare: un bagliore d'oro, come una manciata di monetine gettate nell'acqua. La fontana è piena di monete, piena di desideri...  

LE TERRIFICANTI STORIE DEL VASCELLO NERO di Chris Priestley

4/5 Trama: Ethan e Cathy vivono con il padre all’Old Inn, una vecchia locanda arroccata su un’alta scogliera a picco sul mare. Una sera una misteriosa malattia colpisce i due bambini, che cominciano a urlare per il dolore. Il padre allora esce di casa per andare a cercare un medico. Fuori imperversa una violenta bufera, il mare è in tempesta e la furia del vento scuote le finestre e fa scricchiolare le pareti della locanda. All’improvviso bussano alla porta. È il giovane marinaio Jonah Thackeray che chiede ospitalità. In cambio si offre di raccontare ai bambini storie paurose ed emozionanti, apprese nei suoi lunghi anni di navigazione. Ma c’è qualcosa di molto strano in questo visitatore, e il piccolo Ethan comincia a essere un po’ inquieto, sia perché le storie sono davvero terrificanti, sia perché malgrado siano passate diverse ore il padre non fa ancora ritorno…

Secondo libri di racconti gotici dello stesso autore.
Forse meno belli e coinvolgenti delle storie dello zio Montague, ma il finale è esilarante.
Veramente consigliato. 

LA FORZA DEL SORRISO - Ritratto di Kaneko Ikeda di Kaneko Ikeda

5/5 Trama: Per tanti anni Kaneko Kaneda, moglie e compagna inseparabile del presidente della Soka Gakkai, ha parlato quasi esclusivamente con il suo sorriso. Ora ha deciso di raccontare la sua "metà del cielo", regalandoci una prospettiva diversa sulla missione condivisa con Daisaku Ikeda. Attraverso i ricordi di Kaneko, stimolati dalle domande di un'intervistatrice, i lettori hanno una rara opportunità di conoscere dall'interno alcuni protagonisti del movimento di kosen rufu: i ricordi di gioventù, le amicizie, la relazione tra maestro e discepolo, l'addolescenza e il matrimonio, la saggezza e il coraggio necessari per allevare i figli, per gestire la casa e superare le prove della vita, il contributo fondamentale delle donne alla società. un incontro a tu per tu con la famiglia Ikeda, che consente di cogliere gli aspetti più semplici e quotidiani, ma anche le sfide e le vittorie di una famiglia che ha fatto propria la causa della felicità del genere umano.

Innanzitutto questo non è un romanzo ma un'intervista.
Un'intervista a Kaneki Ikeda, moglie di Daisaku Ikeda, terzo presidente della Soka Gakkai.
E già leggendo questa frase vedo i vostri occhi a x, le bocche dritte perplesse e una parolaccia che si nasconde nei vostri animi.
Si perché anch'io ho fatto la stessa cosa.
Ammetto la mia totale ignoranza in merito al Buddismo di Nichiren ma se cercate anche su Wikipedia scoprirete molto.
Questa donna, sposata da una vita al marito, ha accettato di fare questa intervista spiegando gran parte della sua vita, i suoi principi, come è stata vicina al marito e come ha cresciuto i suoi figli.
Di lei non mi interessava nulla, del marito nemmeno e di cosa fosse la Soka Gakkai ancora meno.
Ma nonostante fossi lontana anni luce dalla loro esistenza e dai loro sacrifici per un ideale, devo dire che mi sono inchinata di fronte a questa testimonianza.
Sono completamente affascinata dalla filosofia orientale, da come le donne intendono marito e figli e da come gli uomini intendono le donne e i figli.
E se lei ha fatto del sorriso la sua filosofia di vita, allora sapete che vi dico: che se nella mia vita finora, avessi sorriso anche solo la metà di quello che ha fatto questa donna, allora sarei veramente una donna fortunata che ha capito molto dalla vita.
Mi sa che dovrò fare ancora molta moltissima strada. 

CENT'ANNI DI RACCONTI DAL GIAPPONE AA.VV.

3/5 Trama: Quindici racconti di scrittori giapponesi moderni e contemporanei, voci di un universo letterario tanto più affascinante quanto più se ne esplora l'enigmatica lontananza. Ad autori già noti in Italia come i premi Nobel Yasunari Kawabata e Kenzaburo Oe, si affiancano scrittori di spicco mai tradotti prima nella nostra lingua. Autori diversi fra loro, che delineano insieme un quadro inedito della società giapponese dal dopoguerra ad oggi: le lacerazioni della guerra, la faticosa rinascita, la forza delle antiche tradizioni e l'esplosione della tecnologia. Il disagio esistenziale, il senso di spaesamento di fronte a una realtà che sfugge a ogni definizione sono i motivi che attraversano la letteratura giapponese del Novecento e accumunano anche tutti questi racconti. Lucidi e disperati, specchio fedele di una società e di una letteratura che hanno ancora molto da rivelarci.

In realtà il mio voto sarebbe 3 stelline e mezza.
Non posso dire che sia il libro di racconti che più mi è piaciuto in vita mia, ma nemmeno il peggiore.
Diciamo che (si lo so, mi ripeto) la mia incapacità di apprezzare molto i racconti, e la mia superba capacità nel dimenticarli, non mi fa la migliore lettrice del volume in oggetto.
Alcuni racconti mi sono piaciuti e anche tanto, di altri non ho capito la morale ma tutto sommato sono stati piacevoli, altri proprio non mi sono piaciuti.
Forse il più stonato di tutti è stato *L'uovo di piombo* di Abe Kobo che purtroppo non me lo sono immaginato delicato e tipicamente orientale, ma fantascentifico e occidentale.
Mentre il migliore sempre dello stesso autore è stato *Il gesso magico*. Bello, surreale e alla fine tanto triste.
Faccio una piccola postilla per chi magari non sa cosa aspettarsi da questi racconti. Sono quasi tutti di inizio/metà secolo, quindi scrittura molto diversa da quella contemporanea per non parlare di principi e stili di vita, tuttora molto diversi tra occidente e oriente. Quindi entrare a pieno nella narrazione non sarà comunque del tutto semplice.
Per concludere non vi convincerò a non leggerlo, ma vi consiglio di leggerne uno ogni tanto, dovrebbe essere una lettura che dura mesi, in modo da apprezzare e metabolizzare ogni racconto. 

LIBRI DI SANGUE - Le Stelle della Morte di Clive Barker

2/5 Trama: “Ho visto il futuro dell’horror, il suo nome è Clive Barker”, scriveva quasi vent’anni fa Stephen King. Gli anni sono passati e Clive Barker di strada ne ha fatta tanta, da scrittore a regista, da pittore a produttore di successo. Autore di celebri icone del cinema quali Pinhead, il demone per eccellenza di Hellraiser, o del killer sanguinario Candyman, Barker ha esordito con una serie di raccolte di racconti — scelta indubbiamente atipica — che hanno rivoluzionato un genere e portato “sangue fresco” a tutti gli amanti della buona letteratura.
In questo volume, il primo della serie Libri di sangue, premiato con i prestigiosi British e World fantasy Award e portato sul grande schermo dal regista John Harrison, faremo la conoscenza con la dottoressa Mary Florescu, il cui esperimento parascientifico, condotto assieme al giovane medium Simon McNeal, darà il via a una girandola infernale che coinvolge i vivi e i morti e ci farà scoprire come mai possiamo dirci tutti “libri di sangue” 

Avevo adorato Barker con il visionario ed originale Abarat (e seguito).
Non avevo nessuna aspettativa per questo primo volume di Libri di sangue perché sono in capace di amare i libri di racconti (sebbene siano racconti lunghi).
Però non mi è piaciuto purtroppo.
Non ci ho trovato elementi così horror come invece mi sarei aspettata dalla prefazione.
Quelli che ho trovato non erano eccezionali.
Insomma delusione, speriamo che i prossimi assumano altre connotazioni. 

UNA FORMA DI VITA di Amélie Nothomb

3/5 Trama: “Quella mattina ricevetti una lettera diversa dal solito.” Inizia così l’ultimo libro di Amélie Nothomb, in cui la scrittrice si confronta con un genere che conosce bene, quello epistolare. Amélie infatti passa parte del suo tempo a rispondere alle lettere dei suoi numerosissimi fan. La lettera arriva da un soldato americano di stanza a Bagdad, Melvin Mapple. Siamo agli inizi della presidenza Obama. L’uomo spera di tornare a casa. Come molti soldati americani in Iraq è afflitto dalla bulimia e da un’obesità sempre più preoccupante, legate alla paura degli attentati, all’orrore della repressione e alle costrizioni della vita militare. Poco a poco Amélie si affeziona al soldato Mapple e ai suoi compagni obesi, quelli di taglia XXXXL. Per aiutarlo a trovare una via d’uscita, gli suggerisce di praticare la body art fotografando sé stesso e il cibo in ogni momento della giornata. All’improvviso però Melvin Mapple smette di scriverle e Amélie, sconcertata, tenta di ritrovarlo… il finale è naturalmente del tutto inatteso. In questo romanzo l’autrice torna ad affrontare temi a lei profondamente congeniali, come la bulimia, la solitudine e la fuga nella monomania.

Gli ultimi libri della Nothomb mi sono stati pensanti come spesso lo è la peperonata a colazione.
L'idea creata dal protagonista è stata ben congegnata senza dubbio, ma abbastanza inverosimile.
Come fa uno a pesare quasi 200 kg ed essere in guerra?
Cioè io uno così me lo immagino assolutamente immobile nella sua maestosità, difficilmente agile tanto da essere in un campo di battaglia, quindi cara Amelie, so che sei una buona di cuore e a volte ingenua però insomma, se questa corrispondenza con il militare t'è capitata davvero come hai fatto a pensare che fosse vera?
E poi dichiararsi terrorista su un aereo per non arrivare all'appuntamento.... t'hanno almeno rimborsato? e poi lui s'è fatto più vivo?
questione irrisolta.
Pesante. 

IL BACIO CREMISI di Lara Adrian

4/5 Trama: Una sera, si presenta alla porta di Tess Culver uno sconosciuto, un uomo molto alto, vestito di nero, ferito da colpi di arma da fuoco. Sta perdendo molto sangue, e la donna tenta in ogni modo di salvarlo. Non sa che colui che le si è presentato con il nome di Dante in realtà è un guerriero vampiro, impegnato in una battaglia disperata, finché in un momento di intimità durante il quale tra i due si accende una passione irrefrenabile, Tess viene catapultata nel suo mondo, un luogo in perenne mutamento, fatto di ombre, dove bande di vampiri infestano la notte e seminano ovunque il terrore. Spaventato dalle visioni del terribile futuro che potrebbe attenderlo, Dante vive e combatte come se non avesse un domani davanti a sé. E Tess non è che un imprevisto del quale non aveva bisogno, anche se, quando anche i suoi fratelli si ritrovano sotto attacco, sarà costretto a proteggerla dalla stessa minaccia che incombe su di lui. Perché grazie a un solo bacio, avventato quanto irresistibile, lei è diventata parte del suo mondo sotterraneo... e lui, con il suo tocco, è capace di risvegliare nella donna capacità, desideri e brame che lei stessa non aveva idea di possedere. Legati dal sangue, Dante e Tess dovranno unire le loro forze per contrastare nemici mortali, anche quando scopriranno una passione che trascende i limiti della vita stessa. [2° volume]

Piaciuto anche di più del primo, la coppia di Dante e Tess mi piace di più rispetto a Lucan e Gabrielle, mi sembra quasi abbiano avuto una storia più degna, più logica negli avvenimenti.
Per il resto il filone è quello quindi non aggiungerei altro.

IL VIAGGIO D'INVERNO di Amélie Nothom

2/5 Trama: Un romanzo in cui tutto è improbabile, a cominciare dai nomi dei protagonisti: Zoïle, impiegato di una società elettrica con la passione per l'Odissea, Astrolabe, splendida ragazza che si prende cura di Aliénor, scrittrice di successo che soffre di una curiosa forma di autismo. Affascinato da Astrolabe e infastidito da Aliénor, Zoïle inizia a frequentare le due donne cercando di insinuarsi in questa strana coppia. Un viaggio psichedelico è la bizzarra tecnica di seduzione messa in atto dal giovane per conquistare la bella ma l'esito sarà disastroso, in tutti i sensi...

Come abbiamo potuto diventare ciechi al punto di trovare la bruttezza sopportabile?

Si addice a questo libro il titolo, frase tratta dal libro stesso pag.75
Adoro la Nothomb e questo si sa da tempo, ho trovato alcuni suoi libri geniali, però questi ultimi (biografia esclusa) non sono dei capolavori, forse ho perso il vero significato del libro, non l'ho colto ma questo è piuttosto deludente.
Un scrittrice storpia, l'amica evidentemente frigida e questo disgraziato che vuole dirottare un aereo sulla torre Eifel perché rappresenta la A iniziale del nome della frigida sua amata.
L'unica cosa che mi ha colpito, è come la casualità mi porta a leggere un libro subito dopo un altro e ne trovo una elemento comune.
Passo da Le porte della percezione di Huxley a Il viaggio d'inverno della Nothomb, trovando in quest'ultimo funghi allucinogeni per aprire le porte della percezione (pag.65-66).
Questo è fantastico, ma con il libro non c'entra.

martedì 21 maggio 2013

LE PORTE DELLA PERCEZIONE - Paradiso e Inferno di Aldous Huxley

4/5 Trama: In questi due saggi di Aldous Huxley il tema fonda­mentale dell'indagine filosofica intorno alla natura dell'uomo e alla natura delle cose si arricchisce di nuovi e importanti elementi conoscitivi attraverso un metodo d'indagine abbastanza insolito. È lo stes­so autore, infatti, che riferisce di sé, del suo "sé" segreto e altrimenti inconoscibile, avvalendosi delie amplificazioni percettive procurategli dalla mescali-na, il principio attivo di una droga già nota da tempo immemorabile agli indiani del Messico. In questo stato di allucinazione, Huxley arriva a vedere una nuova essenza delle cose, in un mondo in cui le categorie di spazio e di tempo non predominano più e nel quale tutto ciò che gli accade al di dentro e all'intorno è scisso da qualsiasi sensazione utilitari­stica. Il breve testo di Grazia e Renato Boeri, che chiude il volume, definisce l'ambito culturale in cui si collocano questi saggi e ne mette in risalto gli aspetti letterari, storici e scientifici.

Un etto di mescalina con una spruzzata di acido lisergico sopra, grazie.

Non si può dire che questo sia il classico libro da ombrellone, però potrei suggerire una lettura boschiva, al massimo in un prato vicino al bosco con visuale sull'immensità della montagna. Questo sì.
Scelto il luogo più adatto per la lettura, il secondo passo da affrontare è una respirazione, un bel respiro grande, in modo tale da buttare fuori e liberarsi completamente di tutte le ristrettezze mentali, le abitudini e i punti saldi che rendono sicura e monotona la nostra vita.
Fatto anche questo passo, passiamo alla droga.
Allora, i due saggi che a questo punto unificherei perché in effetti sono complementari uno all'altro, trattano prima di tutto della mescalina e di altre droghe che aprono un po' la mente, aprendo le porte delle percezioni (da cui si è capito hanno tratto ispirazione The Doors).
In sostanza, non è un invito a usare la droga, ma l'autore stesso ne ha assunto un po' e registrato il periodo di effetto per capire come le sue percezioni si modificavano.
Molti dei più grandi artisti, dal cantante al poeta, dal pittore allo scrittore, assumevano sostanze e hanno raccontato quello che hanno visto, per mezzo della loro opera.
Molti altri invece che non si lasciano condizionare troppo dalla vita vuota di emozione, riescono a raggiungere questo stato di estasi in naturalezza senza l'uso di sostanze.
Una volta capito il meccanismo per aprire le porte della percezione, viene affrontato il tema del paradiso e inferno, che non è altro che un saggio su come corpo e mente sono spesso (anzi sempre) legati uno all'altro e di come superate le porte della percezione, il piano visionario in cui viviamo ci appaia più simile ad un paradiso o ad un inferno.
Un corpo malato porterà più facilmente ad un inferno, un corpo sano porterà a sogni di paesaggi, luce, gemme, colori ed estesi.
Il tutto naturalmente sempre condito di un po' di mescalina.

Mi sento di tradurre questi saggi in maniera se vogliamo più terra terra, perché la lettura non è tra le più sciolte e scorrevoli, e nemmeno tra le più entusiasmanti (i più potrebbero addormentarsi o abbandonare a poche pagine dall'inizio):
chi è favorevole alle droghe, ne faccia uso e sia beato tra i propri sogni e i proprio mondi.
chi non è favorevole alle droghe, continui a non farne uso, faccia una grande esercizio per scrollarsi di dosso tutte quelle abitudini, quelle idee, quelle preclusioni mentali, e una volta svuotato di tutto potrà vedere con gli occhi di chi vede per la prima volta la bellezza che lo circonda, apprezzarne le sfumature, e con un po' di fortuna fare concretamente qualcosa per farle vedere anche agli altri.

C'è chi è più portato per natura a vivere sull'orlo di questa "pazzia" e chi nemmeno con la droga ci riuscirà, ma potrebbe essere un buon esercizio per tutti.

IL BACIO DI MEZZANOTTE di Lara Adrian

4/5 Trama: Era sbagliato dare la caccia alla donna. Lucan ne era consapevole mentre, sui gradini dell'appartamento di Gabrielle Maxwell, le mostrava un distintivo da detective e un documento di identità. Non era realmente il suo: una manipolazione ipnotica aveva fatto credere alla mente di Gabrielle che lui era quello che dichiarava di essere. Un semplice trucco che lui si era abbassato a usare di rado. Tuttavia era di nuovo allo stesso punto, appena dopo mezzanotte, e metteva ulteriormente alla prova il suo già esile codice d'onore provando il chiavistello sulla porta principale. Lo trovò aperto. Sapeva che lo sarebbe stato: le aveva dato lui quel suggerimento, quando le aveva mostrato cosa gli sarebbe piaciuto fare con lei e aveva letto la risposta sorpresa ma ricettiva nei suoi teneri occhi castani. Avrebbe potuto prenderla allora. Lei lo avrebbe ospitato volentieri, ne era certo, e conoscere l'intenso piacere che avrebbero condiviso aveva quasi rappresentato la sua disfatta. Ma il primo dovere di Lucan era verso la sua Stirpe e i guerrieri che lottavano contro i Ribelli. Quella notte voleva solo un assaggio sufficiente a soddisfare la sua curiosità. Era tutto ciò che si sarebbe concesso. [1° volume]

Il mio giudizio potrebbe essere di parte perché ho partecipato all'incontro con l'autrice, e lei m'è piaciuta un sacco....
Detto questo secondo me non ci sono molti commenti da fare.
Questo libro è un paranormal romance, quindi un po' di creature soprannaturali e molto romance (ovvero sesso), la storia è abbastanza semplice ma questo non preclude che non sia piacevole.
Non vuole essere un capolavoro, però tra un libro impegnato e l'altro il libretto "leggero" ci sta, e tra le tanta boiate che il mercato offre, questo libro è piuttosto originale.
Poi se vogliamo parlare delle similitudini con altre saghe, direi anche di no, perché l'autrice stessa spiegava che passa molto tempo tra la presentazione del manoscritto e la pubblicazione del libro stesso, e a volte quella che può sembrare aver "rubato" la storia di qualcun'altro invece potrebbe essere invece la vittima.
Quindi sì, assomiglia ad altri libri, in Italia traducono e pubblicano con tempi biblici quindi non ho modo di provare i tempi a monte, non giudicherò quindi per somiglianza, ma dirò che il libro mi è piaciuto per quel che è, semplice veloce negli avvenimenti scorrevole.
Punto. 


CAUSA DI FORZA MAGGIORE di Amélie Nothomb

2/5 Trama: Nell'esistenza di un individuo assolutamente normale irrompe l'imprevisto: uno sconosciuto sceso da una Jaguar suona alla porta di casa, chiede di fare una telefonata e viene colpito da infarto appena composto il numero. Un segno del destino? Un complotto? Una sfida? Baptiste Bordave non sta a porsi troppe domande e, ispirato anche da una vaga somiglianza con il defunto, si impadronisce dei documenti, dei soldi, della macchina e cambia vita per sempre. Romanzo d'amore? Storia di spionaggio? Manuale per estremisti dello champagne? Ancora una volta Amélie Nothomb sovverte tutte le regole del gioco letterario, e affascina i lettori con una vicenda avvincente ed eccentrica, in cui il culto per le bollicine dorate ha un ruolo fondamentale.

Premetto: a me le coincidenze piacciono un sacco, è una delle cose che più in assoluto innescano meccanismi perversi nella nostra mente, e da un niente si passa ad aver creato un mondo intero dietro una "semplice" coincidenza.
In questo libro l'input iniziale mi aveva affascinato.
Un incontro ad una cena, una chiacchiera, un consiglio e poi La coincidenza.
Un estraneo che racconta che non si dovrebbe mai invitare nessuno a casa propria perché se questo malauguratamente muore a casa vostra siete nei casini.
Non dovreste chiamare l'ambulanza o la polizia, altrimenti il primo sospettato sareste voi.
Dovreste chiamare un taxi e dire che un amico si è sentito male, e poi una volta arrivato all'ospedale, constatando il decesso, si potrebbe concludere solamente che il decesso è avvenuto nel viaggio disperato per la salvezza.
Il giorno dopo avviene proprio questo, e la coincidenza cambierà per sempre la sua vita.
Solo che detta così potrebbe sembrare bello, una storia che si snoda in poco più di cento pagine. Invece i misteri si svelano ma solo dietro una tenda, quindi un vedo e non vedo che lascia molti dubbi. La vita poi del protagonista ad un certo punto diventa ridicola e insipida, insomma, alla fine ti aspettavi un epilogo epocale visto da dove si era partiti e invece chiudi il libro e ti dici: si va beh ma questo non ha capito niente, si va beh ma che vita del cavolo s'è fatto...
E poi boh... lo appoggi di nuovo sullo scaffale e te ne dimentichi....
Peccato.
(mi piacciono talmente tanto le coincidenze che mentre scrivevo questo commento ho sbagliato a scrivere la parola coincidenza ogni volta)

NE' DI EVA NE' DI ADAMO di Amélie Nothomb

4/5 Trama: "Ci si innamora di persone che non si sopportano, di persone che rappresentano un pericolo insostenibile... Nell'amore, io vedo un trucco del mio istinto per non assassinare l'altro". Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupori e Tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo...[4° volume - biografia Nothomb]

E qui collochiamo il degno seguito a Biografia della fame e il degno preludio a Stupore e Tremori.
Qui la nostra Amélie ci racconta la sua vita amorosa. Una volta tornata a Tokyo, dopo i viaggi continui con la famiglia, la vita la porta a diventare insegnante di francese e a conoscere Rinri, il suo ragazzo dell'epoca. Vivranno questa storia per due anni, fino alla proposta di matrimonio, da cui lei scappa moralmente e fisicamente tornando a Bruxelles. Poi tornerà 6 anni dopo per la presentazione del suo primo libro, e lo reincontrerà.
Leggero e spensierato in alcuni tratti, tremendamente reale in molti altri tratti, ogni libro della Nothomb mi regala delle piccole perle filosofiche e comportamentali che lei ha capito a 20 anni e che io spesso devo ancora capire...
La cultura orientale è lontana anni luce da noi, è una cultura silenziosa, fatta di gesti e frasi e soprattutto silenzi che ti permettono di accettare te stesso e gli altri.
Bellissimo (da leggere nel contesto però della biografia, quindi in sequenza.) 

[Dopo Stupore e tremori l'autrice belga ritorna al suo periodo giapponese per narrare l'aspetto privato: la sua storia d'amore con Rinri, giovane giapponese ricchissimo, affascinato dalla cultura occidentale quanto la giovane Amélie lo è da quella giapponese. Un resoconto bizzarro e insieme poetico, sotto il segno del piacere, dell'umorismo e della rapidità.]

BIOGRAFIA DELLA FAME di Amélie Nothomb

3/5 Trama: Il tredicesimo libro di Amélie Nothomb è un'autentica, singolare, eccentrica, pirotecnica, toccante autobiografia. Episodi a volte buffi e commoventi, a volte drammatici, che tratteggiano gli anni del nomadismo familiare in paesi esotici, al seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh... I problemi di rapporto con se stessa e con gli altri... Il tutto consumato in una divorante fame di vita e di esperienze. [3° volume - biografia Nothomb]

Mi sono accorta di aver letto i libri autobiografici della Nothomb in ordine di scrittura ma non in ordine temporale di avvenimenti, quindi dopo Metafisica dei tubi e Sabotaggio d'amore andrebbe collocato questo.
Biografia della fame non è un brutto libro, anzi, parla di quando la Nothomb abbandona Pechino e si trasferisce un po' a New York un po' in Bangladesh e poi via di nuovo a Tokyo finalmente.
E' l'abbandono dell'infanzia per passare all'adolescenza, un periodo difficile e particolare e forse il fatto che non sia scritto proprio in maniera spensierata e ironica come al solito delinea appunto il periodo più complicato della vita di ognuno.
E' un libro consapevole, duro in certi tratti, triste e doloroso dall'altro.
E' un periodo in cui si scoprono quei meccanismi che da piccola dai per scontati per passare al periodo successivo, in cui quei meccanismi e quei punti di riferimento cambiano, anzi tu cambi e li vedi da una prospettiva diversa tanto da lasciarti senza fiato come un getto d'acqua fredda all'improvviso.
Apprezzabile, ma complicato. 

[Una divorante fame di vita per un'autentica, singolare, eccentrica autobiografia. Gli anni del nomadismo familiare in paesi esotici, a seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh... "Se scendevo appena all'interno di me, mi imbattevo in territori di un'aridità stupefacente, sponde che attendevano la piena del Nilo da millenni."]

PROIBITO di Tabitha Suzuma

5/5 Trama: Lochan e Maya sono fratello e sorella. Lui ha 18 anni, è chiuso e solitario; lei ne ha 16, è sensibile e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe. La loro ragione di vita, la loro preoccupazione più grande, è prendersi cura dei tre fratellini minori, allo sbando da quando il padre li ha lasciati e la madre si è abbandonata all'alcool. Sempre insieme, sempre vicini, sempre più complici. Un legame che rischia di trasformarsi in un dolce sentimento e una fatale attrazione. 

Quando leggo un libro che tratta un tema scottante, come questo, l'incesto, abbandono (o almeno cerco di farlo) qualsiasi preclusione mentale, qualsiasi idea abbia in merito e leggo smaniosa di capire cosa può aver portato a questo atto...
Non è facile, però è un esercizio che cerco di fare con ogni libro, perché in fondo non c'è niente altro che possa essere ancora scritto quindi leggere un libro con preconcetti tanto vale lasciar perdere.
L'incesto lo aborro nella maniera più assoluta, però non l'avevo mai preso in considerazione tra fratelli, e questo libro così puro di sentimenti e sensazioni genuine non è stato per niente spiacevole, e nemmeno sporco o volgare.
Per me è stato l'amore più puro che può esserci tra due fratelli, un ragazzo e una ragazza abbandonati a loro stessi, i genitori non presenti e 3 fratellini più piccoli da crescere e formare, la scuola, la spesa, gli impegni, sono diventati loro stessi i genitori che non volevano ancora diventare.
La fine è straziante, sono giorni che porto con me l'angoscia di questo libro, è diventato parte del mio bagaglio sentimentale, e alla fine ho pianto lacrime sincere.
E' un libro che non farei mai leggere ai giovani, bambini o adolescenti, ma a genitori o futuri genitori che stanno pensando di mettere al mondo dei figli.
Leggete attentamente cosa può portare la vostra completa assenza, e se decidete che volete tanti figli, che vi sia ben chiaro che tutti loro hanno bisogno di voi, che non potete buttarli là come i vestiti sul letto perché avete altro da fare di più egoistico e importante.
Sono loro quell' "altro" che avete deciso di avere tutti i giorni della vostra vita.
Un libro intenso che vi cambierà completamente la prospettiva.

ANTICHRISTA di Amélie Nothomb

4/5 Trama: "Antichrista": un titolo che già anticipa il senso di un racconto che ancorauna volta presenta la personalità multiforme della sua autrice. Protagonistedue giovani donne: Christa ragazza bella, brillante, libera, intelligente eterribilmente bugiarda, contrapposta all'amica Blanche, mite, timida ebruttina che inizialmente vede nell'amica l'esempio luminoso e brillante daseguire e che gradulmente si accorge come dietro quella facciata si celiuna vera Antichrista. Ma chi sarà la vincitrice finale di un rapportovittima-carnefice che degenera sino a una guerra dichiarata del male contro ilbene? Una storia incentrata sul rapporto sadico (e masochistico) di dueadolescenti che ha dichiaratamente diversi elementi autobiografici.

E' stata una lettura illuminante e istruttiva.
Per tre quarti del libro volevo gridare indignata alla protagonista che la sua "amica" Christa (o meglio Antichrista) era una stronza, che era il caso che si svegliasse e che gliela facesse pagare per tutte le umilizioni.
Mi ha fatto arrivare esasperata alla fine per poi scoprire che la fine che aveva scelto era la più signorile e la più definitiva di tutte.
Io ho imparato che a volte partire in quarta mi fa perdere il piacere di trionfo con un sorriso.
Fantastico. 

[Blanche è un'adolescente solitaria, immersa nel mondo dei libri che divora, mentre Christa è seduttrice e sicura di sé, solo l'età e la precocità negli studi le accomuna... Un'amicizia pericolosa, un romanzo inquietante e denso di emozioni, in cui l'ambiguità dei sentimenti è resa con magistrale intensità.]

ARTHUR E LA GUERRRA DEI DUE MONDI di Luc Besson

4/5 Trama: Emme il Malvagio è arrivato tra gli umani grazie al vare del raggio di luna e il giovane Arthur è bloccato nel mondo dei Minimei: la Terra è in pericolo! Ma come faranno Arthur e i suoi amici, alti solo due millimetri, a sventare il piano di un essere di due metri e quaranta? [4° volume]

Ma in fondo che si può dire???
E' una favola, è piacevole, è surreale, è quello che da piccoli tutti volevamo che accadesse.
Va letto per questo, per quel che è, senza volerci assolutamente trovare qualcosa di diverso.
Dobbiamo leggerlo immaginando di avere ancora 10-12 anni...
Quando ancora non avevamo tutte quelle aspettative dalla vita e quando ancora sognare era concesso, senza responsabilità e senza preconcetti da adulto...

UN VAMPIRO E ALTRI RACCONTI DELL'OCCULTO di Luigi Capuana

3/5 Trama: Uno dei rari esperimenti italiani di narrazione dalle atmosfere gotiche a opera di un autore classico della fine dell'Ottocento; un autore che, mentre contribuisce in maniera determinante alla costituzione del movimento verista, sceglie di cimentarsi nell'inquietante arena del fantastico. Reale e irreale si rispecchiano così a vicenda, riflettendo l’uno l’immagine capovolta e distorta dell’altro, e dando vita a pagine di quotidiano orrore.

Insomma Capuana come nome mi diceva qualcosa ma non sapevo cosa...
Sul momento ho pensato "un altro che scrive di vampiri? speriamo non sia una saga" e poi vedo che Capuana è contemporaneo di Stoker.
Ok non ho capito niente...
Comunque detto questo, passiamo al libro in sè, che i miei deliri interessano poco.
Diciamo che una volta collocato l'autore nel tempo, va da sè che non è un libretto che si legge in due ore, quanto meno io ho impiegato parecchio.
La scrittura è piuttosto di inizio secolo e non tradotta in chiave moderna, il che da al libro un non so che di austero. Però il titolo trae in inganno perchè di vampiri (un racconto a parte) non ce n'è l'ombra, è piuttosto il libro di occultismo e influenze malefiche.
Per il resto dichiaro la mia incapacità di leggere i racconti, appena ne inizio uno nuovo dimentico quello precedente.
Quindi so che mi sono piaciuti così così ma non chiedetemi di cosa parlano perchè la mia memoria a breve termine li ha già rimossi. 

IL MONDO NUOVO - RITORNO AL MONDO NUOVO di Aldous Huxley

5/5 Trama: Romanzo del 1932, Il mondo nuovo è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, pianificato nel nome del razionalismo produttivistico, dove tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. I cittadini di questa società non sono oppressi dalla guerra né dalle malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. Affinché si mantenga questo equilibrio, però, gli abitanti, concepiti e prodotti industrialmente in provetta sotto il costante controllo di ingegneri genetici, durante l'infanzia vengono condizionati con la tecnologia e con le droghe e da adulti occupano ruoli sociali prestabiliti secondo il livello di nascita. In cambio del mero benessere fisico, i cittadini devono insomma rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento e a ogni difesa della propria individualità. I pilastri ideologici che fanno da sfondo al fortunato romanzo vengono ripresi, nel 1958, nella raccolta di saggi intitolata Ritorno al mondo nuovo, in cui Aldous Huxley riesamina singolarmente le sue profezie alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, arrivando alla conclusione che molte delle sue più catastrofiche previsioni di quasi trent'anni prima si sono avverate anzitempo e fanno già parte del presente. Un documento inquietante che costringe a riflettere sul prezzo che quotidianamente siamo chiamati a pagare per costruire il futuro.

Quando ho letto per la prima volta un libro di fantascienza era Asimov, e non sono riuscita ad immaginare un mondo iper tecnologico come il nostro, me lo sono immaginata con l'iper tecnologia degli anni 70 in cui io sono cresciuta, che per me ricordo era già fantascienza.
Mio papà è elettronico e già questo per me era un mondo futuristico.
L'ambientazione poi dei libri di fantascienza ricalca la stessa idea che ho della tecnologia.
Arredamento minimalista anni 50, colori un po' spenti.
Fatta questa presentazione, il libro in questione è diviso in due parti.
La prima IL MONDO NUOVO che racconta di un mondo futuristico in cui tutti sono nati in provetta, sono tenuti sotto controllo con pastiglie e con il soma (una specie di droga).
Siamo nel mondo super organizzato, all'avanguardia, e dove non ci sono guerre, consumismo all'ennesima potenza, dove le nuove creature sono psicanalizzate e istruite perfino nel sonno.
Un libro di organizzazione e lavaggio del cervello, rendere praticamente inutile l'intelligenza.
La seconda parte RITORNO AL MONDO NUOVO invece è un saggio, un'analisi accurata di quanto l'autore ha scritto nella prima parte, di quanto di questo mondo futuristico si è avverato e quanto invece non è ancora successo ma siamo sulla buona strada.
Piuttosto complicata la scrittura, temi sociologici psicologici ed economici, di massa ed individuali.
La cosa agghiacciante è che all'inizio pensi che non sia avverato nulla, è così diverso quello che leggi dal mondo in cui viviamo, poi quando l'autore di accompagna nel saggio finale, scopri che lui prima di tutto è un veggente e poi che la maggior parte delle cose di cui ha parlato si è avverata eccome.
Trovo che questo libro si assolutamente un capolavoro, direi di farlo leggere alle scuole anche se per la scuola che abbiamo otterremmo l'effetto contrario: chiunque lo odierebbe.
Questo fra non molto farà parte dei libri scomodi che alla Fahrenheit 451 verranno bruciati.
Rivela troppe cose agghiaccianti.
Capolavoro!

DIZIONARIO DEI NOMI PROPRI di Amélie Nothomb

4/5 Trama: Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un'uxoricida, allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente avvolta dall'ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Mala vita ha in serbo altre sorprese per lei.

Uno spaccato di vita di una giovane ragazza allevata dagli zii quando i genitori vengono a mancare.
Lei deliziosamente controcorrente, di una bellezza sublime e che mette quasi a disagio, una giovane promettente ballerina con la danza nel sangue che la mamma adottiva adora che ripone in lei la fiducia nel successo che lei non ha raggiunto.
Diventa anoressica perdendo poi per motivi di salute la possibilità di continuare a danzare.
Ci racconta tutti i retroscena che immaginiamo esistano nel mondo della danza, con rivelazioni che lasciano senza parole ma che in fondo sappiamo perfettamente.
Il giusto epilogo sarà reincontrare un amore inconfessato e quasi perduto.
Non è un capolavoro, ma al solito la maestria della Nothomb fa passare un libro e una storia mediocre ad un livello decisamente più alto. Non il migliore ma piacevole. 

[Nata in prigione da un'uxoricida, Plectrude desidera ardentemente diventare ballerina, solo un rovinoso incidente riuscirà a impedirle per sempre d danzare. Tra l'amore del suo principe azzurro e un misterioso omicidio, la protagonista si muove in una favola moderna dalle sfumature noir.]

DIARIO DI RONDINE di Amélie Nothomb

2/5 Trama: Dopo una delusione d'amore il giovane protagonista, per evitare di soffrire ancora, decide di annientare la propria sensibilità e diventa un sicario. Freddo e spietato, solo il sangue delle sue vittime sembra procurargli piacere, fino al giorno in cui gli viene ordinato di uccidere un ministro con tutta la sua famiglia. Il diario segreto della figlia adolescente del ministro risveglia in lui una morbosa curiosità, che si trasforma ben presto in ossessione sconvolgendo in modo imprevedibile il suo destino... Un'insolita storia d'amore in puro stile Nothomb: personaggi che agiscono al di là del bene e del male per un romanzo eccentrico e dalle sfumature dark. 

Sapevo che dopo tanto amore arrivava la delusione.
Ma non mi lascio abbattere.
Non è brutto come libro, solo che la storia la trovo abbastanza insulsa.
Un ragazzo licenziato dal pony express che diventa un killer su commissione, ma incontra una ragazza che ha l'ordine di uccidere, ma un solo sguardo tra i due porterà il killer a mitizzarne la figura (nonostante porti a termine il suo lavoro) e rubatole il diario comincierà a conoscerla finchè lei pur essendo morta, lo divorerà dall'interno.
Insomma, stavolta decisamente un libro sottotono.
Ma non demordo! 

[Dopo una delusione d'amore il giovane protagonista decide di annientare la propria sensibilità e diventa un sicario. Freddo e spietato, solo il sangue delle sue vittime sembra procurargli piacere, fino al giorno in cui gli viene ordinato di uccidere un ministro con la sua famiglia. Il diario segreto delle figlia adolescente del ministro diventa ben presto la sua ossessione e ne sconvolge in modo imprevedibile il destino... Un'insolita storia d'amore in puro stile Nothomb per un romanzo eccentrico e dalle sfumature dark.]

COSMETICA DEL NEMICO di Amélie Nothomb

5/5 Trama: Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto. Non poteva essere altriche lui, una vittima perfetta. È stato sufficiente parlargli. E aspettare chela trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Vadetto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente ladoppiezza dell'uomo, la crudeltà, la bellezza e la bruttezza.

Fantastico è dir poco.
La storia inizialmente si presenta così:
un tizio è in sala d'attesa all'aeroporto, il suo volo è in ritardo, si mette a leggere per passare il tempo ma un altro in attesa del volo gli si avvicina e comincia ad importunarlo con le sue chiacchiere.
Non vi dico come finisce, perchè vi toglierei tutto il piacere, dico solo che il rompiscatole vi sarà particolarmente antipatico, ma vi affascinerà per la sua capacità verbale.
L'importunato che quasi fino alla fine riterrete una vittima, potrebbe non esserlo.
Ma soprattutto cosa avranno visto gli altri che aspettavano il proprio volo?
Questo veramente è da non perdere. 

[Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto, dove un passeggero legge per ingannare l'attesa. Ma è lui la vittima designata: è sufficiente parlargli per far scattare la trappola. Tutto finisce nella sala d'attesa dell'aeroporto. Un giallo? Forse. Certamente un'indagine sulla doppiezza dell'uomo e sulla sua cecità, condotta in dialoghi mozzafiato.]

MERCURIO di Amélie Nothomb

4/5 Trama: "Lei era cos' sublime che neanche per un istante mi sono vergognata del mio delitto. Sappia almeno questo: mai bellezza è stata meno sprecata della sua."
Un'isola, dove ogni cosa è trasfigurata dalla morbosità del desiderio di un solo uomo.
Il capitano e la sua pupilla abitano in un castello da dove sono stati eliminati tutti gli specchi, perchè la giovane Hazel non possa vedere il proprio viso. E' prigioniera?
L'infermiera Francoise, chiamata a curare la fanciulla, si troverà inabissata nel loro segreto, unica a poter ristabilire una verità difficile da accettare e non meno arbitraria di ogni finzione.
Dove manca uno specchio a rivelare la realtà, una menzogna può reinventare un'intera vita, e forse anche più di una. Doppio finale a sorpresa... 

[spoiler]

Inutile, la Nothomb io la amo.
E ogni libro che leggo mi da conferma di questo.
Questa storia non inizia e non finisce, semplicemente si evolve.
Un signore anziano che vive su un'isola sembra malato, chiede quindi un'infermiera per assisterlo.
In realtà l'infermiera serve per la pupilla, una giovane che il vecchio ha salvato dopo i bombardamenti della prima guerra mondiale che l'hanno sfigurata.
Lui (nonostante la differenza di età) la ama, la usa, ma la protegge.
L'infermiera non deve fare domande scomode e fuori luogo e assecondare la storia.
Sì perchè alla fine si scopre che semplicemente il vecchio ha mentito, la ragazza non è sfigurata, ma avento eliminato tutti gli specchi e qualsiasi superficie riflettente, la giovane non ha modo di constatare le sue menomazioni. Le ha viste di sfuggita una volta da uno specchio che il vecchio aveva richiesto e si era fatto fare appositamente, cioè deformante.
Il vecchio aveva già avuto una precedente storia, con un'altra donna, che però si è suicidata per la vita reclusa che faceva, anche lei finta sfigurata per amore.
Il libro dà due finali, non nel senso che lascia aperte due possibilità, da proprio due finali possibili.
In uno l'infermiera riesce a rivelare la verità alla giovane che per la sindrome di Stoccolma sembre giustificare il vecchio, riesce comunque a convincerla a scappare e il vecchio si toglie la vita lasciandole l'eredità. Andranno in giro per il mondo a distribuire la loro bellezza.
Nell'altro finale, l'infermiera porta a passeggio la giovane fingendo di rivelarle la verità e il vecchio le raggiunge e colto da un dolore atroce per la rivelazione si getta a mare, lasciando comunque l'eredità. E le due vivranno per sempre sull'isola, sempre convinte della deformità.
Forse raccontato così può sembrare un libretto inutile, niente di che...invece la cosa bella è appunto che fino alla fine non sai effettivamente cosa e a chi credere.
Solo chiudendo il libro la storia si conclude degnamente (in entrambi i casi). 

[Un'isola, Il capitano e la sua pupilla abitano in un castello da dove sono stati eliminati tutti gli specchi, perchè la giovane Hazel non veda il proprio viso. E' prigioniera? L'infermiera Françoise, chiamata a curare la fanciulla, indaga sugli elementi del mistero. Doppio finale a sorpresa...]

SOLARIS di Stanislaw Lem

4/5 Trama: Nel momento della sua più gloriosa espansione - i viaggi interstellari - l'uomo si imbatte in un enigma insolubile, una sfida impossibile. È il pianeta Solaris, un pianeta "vivo": la sua essenza, le sue ragioni travalicano la capacità della mente umana; di fronte a esso anche la scienza più evoluta è impotente. Solaris è capace di far perdere all'individuo la propria identità, di ridurlo a brandelli di coscienza, di obbligarlo a confrontarsi con il proprio groviglio di conflitti interiori e a misurarsi con i grandi interrogativi dell'universo. Sull'oceano vivente che costituisce la sua superficie, un oceano che assume continuamente una miriade di forme effimere e incomprensibili, ruota una stazione orbitante: all'interno tre scienziati, ciascuno chiuso nella propria solitudine, ciascuno in balia degli incubi e dei miraggi che il pianeta proietta su di lui. Capolavoro che ha reso Stanislaw Lem famoso in tutto il mondo, immortalato anche da Tarkovskij in un celebratissimo film, "Solaris" è un grande classico della fantascienza del Novecento.

[spoiler]

un Dio imperfetto


Sono anni che sento parlare di questo libro.
Il film non l'ho ancora visto.
Come mi capita spesso, mi avvicino ai libri per sentito dire, per una sorta di attrazione, per un'idea tutta mia che mi sono fatta in testa, spesso tutto questo è così distante dal libro stesso che rimango fregata.
Questo libro invece ha risposto a tutte le mie aspettative.
E' stato scritto nel 1961, e questo gli rende un merito enorme, perchè è innovativo per l'epoca.
A tratti l'ho trovato difficile, sembrava quasi un saggio, e al tempo stesso trama pochissima.
Si alternano poi tratti di trama fitta, fatta per lo più da pensieri introspettivi, e di saggistico poco o niente.
Mi ha affascinato notevolmente questo oceano, che su Solaris ha una connotazione quasi animale invece che acquea, che induce gli umani a ricreare quasi delle allucinazioni, fatte di persone care che fanno parte del passato, della memoria.
Questo oceano vuole entrare in contatto, ma non a sufficienza da far cambiare la mente dell'uomo.
I due soli che si alternano, azzurro e rosso, e milioni di sentimenti. Esemplare direi la dissertazione finale di un Dio imperfetto.
Meritevole in tutti i sensi, non può mancare nelle librerie di appassionati del genere.

L'OSPITE DI DRACULA di Bram Stoker

3/5 Trama: Questo racconto è la prima apparizione del conte Dracula, il vampiro più celebre di tutti i tempi. In origine doveva costituire il primo capitolo del romanzo, ma in seguito l'autore cambiò idea e lo seppellì in un cassetto da cui lo ripescheranno i suoi eredi una ventina di anni dopo per pubblicarlo come racconto autonomo. In appendice al volume, "Il vampiro italiano" e un estratto dal "Dizionario infernale".

ATTENTATO di Amélie Nothomb

4/5 Trama: Il protagonista è un uomo afflitto da una bruttezza senza speranza. Cos'altro gli rimane se non venerare una donna i cui tratti sono la perfezione assoluta? Moderna favola dell'amore impossibile, la Bella e la Bestia di Amélie Nothomb sono riscattati da un umorismo spietato che racconta una società attenta solo alle apparenze.

Questo libro non parla di una grande rivelazione, parla di una cosa di cui tutti sappiamo e forse che almeno una volta nella vita abbiamo incontrato. Solo che ne parla con cognizione, con assoluta onestà e per questo è ammirevole nonchè spiazzante.
A quanti è accaduto che qualcuno di oggettivamente brutto (non voglio dire repellente come nel libro però...) si innamorasse di voi? E quanti professando che non è la bellezza esteriore che conta ma quella interiore ha deciso di innarmorarsi di questa persona? Quanti invece sono riusciti a dire in faccia a questa persona che era brutta e che delle sua bellezza interiore non ci si fa un bel niente?
Bene ecco, questo è il discorso.
Nel libro Epiphane, il protagonista, soprannominato da tutti Quasimodo (e non a torto) è veramente orrendo ma si innamora di una donna sublime a suo giudizio...per un po' le sta vicino considerato il suo migliore amico, senza di lui non può vivere. Lui della sua bruttezza ne fa una filosofia di vita, il suo vivere e il suo fondamento, ma appena si confessa lei gli chiude la porta in faccia, appellandosi alla sua disonestà di non averlo detto subito, ecc.ecc.ecc.
Ecco io la capisco, perchè nessuno ha il coraggio di dire ad un altro essere umano che è talmente brutto che il solo pensare di baciarlo fa venire da vomitare. Non lo fai per non urtare la sensibilità.
Ma allora della grande cazzata della bellezza interiore? Chi ci crede veramente? Chi è coerente con questa filosofia? E la giustificazione che anche l'occhio vuole la sua parte?
La morale è che non siamo mai del tutto onesti ne con noi stessi ne con gli altri. 

[Il protagonista è un uomo afflitto da una bruttezza senza speranza. Cos'altro gli rimane se non venerare una donna i cui tratti sono la perfezione assoluta? La Bella e la Bestia di Amélie Nothomb, moderna favola dell'amore impossibile, è riscattata da un umorismo spietato che racconta anche di una socierà attenta solo alle apparenze.]

LE CATILINARIE di Amélie Nothomb

5/5 Trama: Palamède Bernardin è l'ingombrante vicino di casa di Emile e Juliette, una coppia di anziani coniugi che decidono di ritirarsi in campagna per trascorrere gli ultimi anni della loro vita in una felice cornice bucolica. Ma i due vengono quotidianamente perseguitati da un vicino obeso e silenzioso, Palamède appunto, che tuttti i pomeriggi, rende loro visita invadendo, con la sua enorme mole, il salotto. E le cose si complicano ulteriormente quando a queste riunioni silenziose si unirà anche la moglie di Palamède, Bernadette, un essere informe. 

Non sappiamo niente di noi.

Questo è un libro invadente, come il dottore protagonista.
Uno ti si piazza a casa ogni giorno alla solita ora, per due ore. Non fa conversazione, parla a monosillabi, è indisponente.
Per tutto il libro ti viene voglia di buttarlo fuori da casa tua, perchè il fondo è come se si fosse piazzato a casa tua, e non nella casa del libro.
E allora cominci a domandarti se mai nella tua vita qualcuno si è piazzato a casa tua, se ha parlato o meno, se avevi voglia di strozzarlo e gridargli di starsene a casa sua, che tu hai da fare.
Per gran parte del libro senti le mani che prudono, e un grido rimane fermo in gola, ma viene a te la voglia di urlare e dirgliene quattro a questo qui...
Poi finalmente Emile (l'ospitante) gli urla in faccia, con buon stare finalmente del lettore.
Però si apre una voragine, e anche qui cominci a riflettere se effettivamente quello che più non sopporti non sia diventato una costante nella tua vita a tal punto da non poterne fare a meno, e quella sensazioni di liberazione benefica non sia solo un momento che fugge via per lasciare un vuoto incolmabile. Il fatto è che pensi che questo Dottore così indisponente lo sia per determinati motivi, alla fine invece compare la moglie, e questo segnerà le sorti della restante storia. Eh si perchè prima si pensava che Palaméde (l'ospite) fosse così per un determinato motivo, che fosse insomma una vittima, poi con la comparsa della mogli capisci che i ruoli sono invertiti, che la moglie è la vittima di tutta questa indisponenza.
La fine del libro non ve la dico, altrimenti si perde tutta la poesia, però è un libro grandioso, esattamente come i personaggi. Ma attenzione, intendo proprio che la Nothomb ha una predilezione per gli umani grassi molto grassi...leggete leggete.... 

[Una coppia va a vivere in campagna realizzando il proprio desiderio di solitudine, che si trasforma in tortura quando i due maturi innamorati scoprono nel vicino di casa un insopportabile seccatore. L'apparizione dell'enorme moglie sarà la causa indiretta dell'inatteso finale.]

LA BAMBINA, IL PUGILE, IL CANGURO - Corti di Carta 2007 n°12 di Gian Antonio Stella

5/5 Trama:

In appena 90 paginette è riuscito a raccontare un'infinità di sfaccettature dell'amore profondo e incondizionato.
Commovente, un capolavoro.

SOTTO IL SOLE AI CAMPI ELISI - Corti di Carta 2007 n°9 di Sandro Veronesi

3/5 Trama:

Uno spaccato sulla probabile evoluzione dello scrittore.
Curioso, consapevole, annoiato...
Mi identifico con il terzo aspetto, perché è stata una lettura veloce e indolore ma un po' noiosetta...

domenica 12 maggio 2013

LA NEVE DELL'AMMIRAGLIO di Álvaro Mutis

2/5 Trama: Marinaio sempre alla fine di un viaggio, perdente sedotto dal gioco cui non sarinunciare, avventuriero dalla dubbia moralità, Maqroll è uomo dai pochi amicie dalle infinite donne. Nel primo romanzo del ciclo che Mutis gli ha dedicato,Maqroll si muove nell'oscurità della selva amazzonica: risale un fiume diconradiana memoria, tra indios misteriosi e commercianti senza scrupoli, allaricerca di ricchezze improbabili quanto irraggiungibili. Il romanzo prende ilsuo titolo dal nome di una bottega sperduta sulla Cordigliera, appunto "LaNeve dell'Ammiraglio": derisorio simbolo di un'avventura che si consuma neldelirio e nel ricordo, in una eterna deriva.

E nuovamente canto sola...
Ebbene sì, perchè mi sento di nuovo una voce fuori dal coro.
Anni fa comprai Ilona arriva con la pioggia, l'ho iniziato e poi non ricordo perchè lo rimisi sullo scaffale.
Ora, anni dopo, scopro che Ilona è il secondo di una trilogia, allora aspetta che recupero il primo e il terzo volume.
Sicuramente mi aspettavo molto di più visto che tutti mi parlano di Mutis come di un grandissimo scrittore, invece leggo il diario di un viaggio. Un viaggio fisico, sentimentale e sopratutto introspettivo.
Ma forse io non l'ho capito.
Il gabbiere, protagonista, decide di fare questo viaggio per raggiungere un grande affare del legname, e in questo viaggio analizza il carattere e le particolarità dei suoi compagni, e infine di se stesso.
Arrivo alla fine del libro con queste considerazioni:
non l'ho capito
non sono riuscita a coglierne la morale
è discontinuo, la storia secondo me non fila
forse Mutis ed io non siamo in sintonia
mi spiace non m'è piaciuto.
Non ho mai impiegato così tanto per leggere 150 paginette di un libro tascabile. Forse c'era un motivo per cui anche Ilona era tornata sullo scaffale.

LA CENA di Herman Koch

2/5 Trama: Due coppie sono a cena in un ristorante di lusso. Chiacchierano piacevolmente, si raccontano i film che hanno visto di recente, i progetti per le vacanze. Ma non hanno il coraggio di affrontare l'argomento per il quale si sono incontrati: il futuro dei loro figli. Michael e Rick, quindici anni, hanno picchiato e ucciso una barbona mentre ritiravano i soldi da un bancomat. Le videocamere di sicurezza hanno ripreso gli eventi e le immagini sono state trasmesse in televisione. I due ragazzi non sono stati ancora identificati ma il loro arresto sembra imminente, perché qualcuno ha scaricato su Internet dei nuovi filmati, estremamente compromettenti. Paul Lohman, il padre di Michael, si sente responsabile. Si riconosce nel figlio perché hanno molto in comune, non ultima l'attrazione per la violenza. Non può lasciare che trascorra la sua vita in galera. Serge, il fratello di Paul, è il padre dell'altro ragazzo, il complice. Secondo i sondaggi Serge Lohman è destinato a diventare il nuovo Primo ministro olandese. Se l'omicidio verrà rivelato, sarà la fine della sua carriera politica. Babette, la moglie di Serge, sembra più interessata ai successi del marito che al futuro del proprio ragazzo. Claire, la moglie di Paul, vuole proteggere il figlio a ogni costo. Ma quanto sa di ciò che è realmente accaduto? Due coppie di genitori per bene durante una cena in un bel ristorante. Cosa saranno capaci di fare per difendere i loro figli? 

La scelta è stata piuttosto difficile tra una stellina e due.
Alla fine ho messo due stelline perchè mi è piaciuta l'idea di scandire i tempi della storia con le pietanza di una cena.
Una stellina l'avrei messa perchè sinceramente di questo tanto osannato libro potevo farne a meno.
In questa storia ho trovato vari ingredienti che stonavano:
*ragazzini di 15 anni che quasi per scherzo uccidono una senzatetto perchè è nel bancomat quando loro devono prelevare (certo bastava leggere un giornale per avere una notizia simile)
*i genitori che coprono i figli, scusandoli che stanno perdendo la loro ingenuità di bambini ma in fondo senza una barbona si può anche stare (certo anche senza tante teste di cazzo possiamo stare ma non possiamo ucciderle tutte)
*i soldi e il potere permettono alle due coppie di genitori di insabbiare tutto e di vivere felici (beh certo se erano dei poveri pezzenti il ristorante da 500€ non se lo potevano permettere e i loro figli sarebbero già a farsi sodomizzare in galera)
*un figlio di una coppia è adottato, originario del Burkina Faso, ha ricattato il fratello e il cugino di spifferare tutto alla polizia se non gli avessero dato dei soldi (alla fine del libro, misteriosamente questo ragazzo scompare, eliminato dal fratello e dal cugino. Pensavo anch'io di far sparire misteriosamente il figlio del vicino perchè mi rompe le palle, ma siccome non è nero di pelle, il razzismo non rende bene).
Ora analizzate queste componenti la morale di questo libro è:
se hai i soldi e il potere, puoi fare quello che vuoi, puoi uccidere puoi essere razzista puoi mancare di rispetto al mondo che tanto i soldi compreranno anche il tuo senso di colpa e magari in galera al posto tuo ci va un altro.
Ribadisco il concetto, bastava aprire un giornale per leggere questo, che purtroppo è all'ordine del giorno.
Mio papà quella volta mi disse che come genitore, se io avessi combinato qualcosa del genere, mi avrebbe denunciato lui in persona. Ma non perchè non mi vuole bene ma proprio per questo.
Un genitore si sente responsabile sempre di quello che fa un figlio perchè i principi glieli ha trasmessi, anche se poi il figlio cresce e si fa la sua vita, il genitore si sentirà sempre così. Ma insabbiare tutto, e per amore di un figlio convivere con il senso di colpa, dovrebbe farlo sentire doppiamente un fallito.
Un applauso sentito all'autore, avevamo proprio bisogno di avere spiattellato sotto il naso che soldi e potere possono tutto.
E un altro caloroso applauso di incoraggiamento a smettere di scrivere.

IL BIZZARRO MUSEO DEGLI ORRORI di Dan Rhodes

2/5 Trama: In un paesino sperduto nel cuore di una sperduta regione, c'è un museo davvero strano: ogni notte, in una stanza buia al piano terra, succede qualcosa di molto, molto inquietante... Che fine fanno tutti i visitatori? E perché, nonostante i rumori, il vecchio custode continua a dormire tranquillo al piano di sopra, svegliandosi solo per ingoiare i ragni che gli camminano sul braccio? E chi è Ernst Fröhlicher, l'enigmatico dottore appena arrivato in paese con il suo inseparabile Labrador nero? Tra presenze sinistre, triangoli d'amore, suicidi, cannibalismo, personaggi grotteschi e situazioni al limite dell'assurdo, mostri e mostriciattoli, Il bizzarro museo degli orrori è un libro macabro, fantasioso, avvincente, divertentissimo, e vi terrà col fiato sospeso (e il sorriso sulle labbra) dalla prima all'ultima pagina. Quando la fantasia di Tim Burton incontra la narrativa gotica di Edgar Allan Poe nasce Dan Rhodes!

Un libro che ti lascia senza parole, peccato che l'effetto non sia dovuto a tanta beltà.
Insomma, trovo questo libro nel reparto "ragazzi 11-14", ho letto già altri libri della stessa collana e mi sono piaciuti, la copertina morbida e viola mi attira, lo prendo.
Mi aspetto la storiella un po' così tra il gotico e il divertente, un giusto equilibrio di ingredienti. E invece trovo un minestrone...
Dunque, analizzandolo un po', ci sono varie storie parallele di personaggi che non si conoscono tra di loro, ma hanno tutti in comune una cosa (o l'avranno al momento di svolta) ed è il museo.
C'è il guardiano che ci lavoro, la donna delle pulizie, il dottore, la coppia di proprietari del museo e ci sono i visitatori, una in particolare Madalena.
Questi personaggi hanno tutte storie passate piuttosto tristi, convergono al museo per vari motivi ma alla fine sono tutti piuttosto sconclusionati, certe storie addirittura sono al limite della realtà, forse l'unica che mi è piaciuta è proprio Madalena.
E' stata la storia più normale e reale, una coppia cresciuta insieme fin da piccola che per studiare va in città e le strade si separano, lei addolorata sta pensando di farla finita, in una delle tante sale del museo dove molti si impiccano, e in un attimo di pura follia capisce cosa deve fare, deve tornare a casa e bussare alla porta del ragazzo che fino ad allora si è votato a lei, ha pianto il suo dolore e ha suonato il suo amore.
Per il resto direi che è tutto perdibilissimo, e ultima cosa ma non per importanza, direi che sullo scaffare "ragazzi 11-14" proprio non ci sta, direi che è decisamente un libro non adatto a quella età. 

ANTOLOGIA DI SPOON RIVER di Edgar Lee Masters

4/5 Trama: Le storie provinciali di Spoon River, l'incomprensione statuaria dei rapporti affettivi, non si dimenticano facilmente. Nata dalla lettura degli epigrammi sepolcrali della greca Antologia Palatina, Spoon River allinea, in versi appena ritmati, le lapidi del cimitero di una piccola citta del Midwest. Le "voci" dei personaggi, uomini e donne che non hanno capito e che non sono riusciti a farsi capire, affascinano inesorabilmente. Recitate dalle lapidi come litanie di morte che non e possibile scongiurare, raccontano con brutale franchezza l'eterno ritorno dei fantasmi del passato, e svelano nel contempo le ipocrisie del potere, le menzogne degli amanti, l'inconsistenza della rispettabilita, restando sospese tra amarezza, ironia e redenzione.

I morti sono pettegoli come da vivi.

In un paesino di montagna che dista un paio d'ore da casa mia, c'è una chiesetta piccola con attorno un cimitero ancora più piccolo, circondato da un muretto di pietra. Se ti sporgi parecchi metri più sotto ci sono prati verdi che scendono fino a valle.
Ogni volta che passo ci faccio un giretto, e sorrido.
Si sono blasfema e irrispettosa, non ho perso nessuno di così importante nella mia vita da piangere su una tomba, perciò dovrei solo tacere perchè chi lo sa il domani cosa mi riserva... Però non posso farne a meno, perchè il paesino è così piccolo che si conoscono benissimo tutti, e me li immagino quando passano a miglior vita che continuano a spettegolare e criticarsi come quando erano in vita. Il cimitero non fa differenze per i suoi ospiti, non ci sono lapidi, solo croci di legno con una foto e un nome.
Ma io me li immagino: io qui non voglio starci, di fianco a lui poi, figuriamoci, tagliava l'erba ogni volta sempre più in qua fintanto che si è appropriato di una parte del mio giardino, quello là.
O ancora: di fianco a questa non voglio stare, il mio nome verrebbe infangato, per una vita quella là è stata la puttana del paese, e quando arrivavano i turisti, pure con quelli.
Ecco io me li immagino così e leggendo questo libro ho avuto le stesse sensazioni, l'arraffone, il vigliacco, il disonesto, la puttana, la pettegola, tutti, come in vita così in morte, tutto uguale.
E' da ridere, un po' più poetico di come me lo figuravo io.

Note:
PAG.63
CONRAD SIEVER
Non in quel giardino abbandonato
dove i corpi si trasformano in erba
che non nutre greggi, e in sempreverdi
che non portano frutto -
là dove lungo i sentieri ombrosi
si odon vani sospiri,
e si sognano sogni anche più vani
d'intima comunione coi morti -
ma qui sotto il melo
che amavo, vegliavo e sarchiai
con dita nodose
per lunghi, lunghi anni;
qui sotto le radici della vedetta del Nord
nel suolo e nella carne dell'albero,
e negli epitaffi viventi
di mele più rosse! 
PAG.69
SARAH BROWN
Maurizio, non piangere, non sono qui sotto il pino.
L'aria profumata della primavera bisbiglia nell'erba dolce,
le stelle scintillano, la civetta chiama,
ma tu ti affliggi, e la mia anima si estasia
nel nirvana beato della luce eterna!
Va' dal cuore buono che è mio marito,
che medita su ciò che lui chiama la nostra colpa d'amore: -
diglia che il mio amore per te, e così il mio amore per lui,
hanno foggiato il mio destino - che attraverso la carne
raggiunsi lo spirito e attraverso lo spirito, pace.
Non ci sono matrimoni in cielo,
ma c'è l'amore. 
PAG.111
ANER CLUTE
Molte e molte volte mi chiesero,
mentre pagavano il vino o la birra,
prima a Peoria, e poi a Chicago,
Denver, Frisco, New York, dovunque vissi,
perchè mai facessi la vita,
e come avevo incominciato.
Dicevo un abiro di seta, e la promessa di un riccone -
(Lucius Atherton).
Ma non fu questo.
Immaginate che un ragazzo rubi una mela
dal cesto della drogheria,
e tutti si mettano a chiamarlo ladro,
il giornalista, il prete, il giudice, tutti -
"ladro", "ladro", "ladro", dovunque vada.
E non possa trovar lavoro, né guadagnarsi il pane
se non rubando: ebbene, quel ragazzo ruberà.
Il modo come la gente considera il furto
è ciò che rende ladro il ragazzo. 
PAG.163
FRANCIS TURNER
Io non potevo correre né giocare
quand'ero ragazzo.
Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa,
non bere -
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Eppure giaccio qui
blandito da un segreto che solo Mary conosce:
c'è un giardino di acacie,
di catalpe e di pergole addolcite da viti -
là, in quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary -
mentre la baciavo con l'anima sulle labbra,
l'anima d'improvviso mi fuggì. 
PAG.191
IL GIUDICE SELAH LIVELY
Immaginate di esser alto cinque piedi e due pollici
e di aver cominciato come garzone droghiere
finché, studiando legge di notte,
siete riuscito a divetar procuratore.
E immaginate che, a forza di zelo
e di frequenza in chiesa,
siate diventato l'uomo di Thomas Rhodes,
quello che raccoglieva obbligazioni e ipoteche
e rappresentava le vedove
davanti alla Corte. E che nessuno smettesse
di burlarsi della vostra statura, e deridervi per gli abiti
e gli stivali lucidi. Infine
voi diventate il Giudice.
Ora Jefferson Howard e Kinsey Keene
e Harmon Whitney e tutti i pezzi grossi
che vi avevano schernito, sono costretti a stare in piedi
davanti alla sbarra e pronunciare "Vostro Onore" -
Be' non vi par naturale
che gliel'abbia fatta pagare? 
PAG.201
WASHINGTON MCNEELY
Ricco, onorato dai miei concittadini,
padre di molti figli, nati da madre nobile,
tutti allevati là
nella grande villa, dove la città finisce.
Guardate quel cedro sul prato!
Tutti i miei figli frequentarono Ann Arbor, tutte le figlie Rockford,
e la mia vita trascorreva, e accumulavo altre ricchezze e altri onori -
riposando sotto il cedro la sera.
Gli anni passarono.
Mandai le ragazze in Europa;
diedi loro una dote quando si sposarono,
e capitali ai ragazzi per lanciarli negli affari.
Erano figlioli forti, promettenti come mele
quando ancora non mostrano il baco.
Ma John fuggì il paese, rovinato.
Jenny morì di un parto -
io sedevo sotto il cedro.
Harry si uccise dopo una notte di bagordi.
Susan divorziò -
io sedevo sotto il cedro.
Paul si ammalò per il troppo studiare,
Mary divenne reclusa in casa per l'amore di un uomo -
io sedevo sotto il cedro.
Se ne andavano, o la vita li azzoppava o li inghiottiva -
io sedevo sotto il cedro.
La mia compagna, la loro mamma, mi fu tolta -
io sedevo sotto il cedro.
Fino a che i novant'anni scoccarono.
O Terra materna che culli e assopisci la foglia caduta! 
PAG.231
LA SIGNORA SIBLEY
Il segreto delle stelle: la gravitazione.
Il segreto della terra: giacimenti di pietre.
Il segreto del suolo: ricevere il seme.
Il segreto del seme: il germe.
Il segreto dell'uomo: seminare.
Il segreto della donna: il suolo.
Il mio segreto: sotto un tumulo che voi non scoprirete mai. 
PAG.245
L'IGNOTO
Voi anime piene di aspirazioni, ascoltate la storia dell'ignoto
che giace qui, senza lapide a segnarne il luogo.
Da ragazzo, temerario e stordito,
mentre bighellonavo con un fucile in mano per la foresta
vicino alla fattoria di Aaron Hatfield,
sparai su un falcone appollaiato sulla cima
di un albero morto.
Esso cadde con un grido gutturale
ai miei piedi, un'ala spezzata.
Poi lo misi in una gabbia
e qui visse molti giorni gracchiando rabbiosamente contro di me
quando gli offrivo del cibo.
Ogni giorno io cerco nei regni dell'Ade
l'anima del falcone,
per potergli offrire l'amicizia
di uno che la vita ha ferito e messo in gabbia.