3/5 Trama: Pubblicato negli Urania nel 1994, "Nicolas Eymerich, inquisitore" segna
l'esordio nella narrativa italiana del protagonista di una delle saghe
più amate, che ormai da anni ha conquistato un pubblico di lettori ben
più ampio (e per certi versi esigente) rispetto ai soli appassionati di
fantascienza. Basato su un inquisitore catalano realmente esistito nel
Trecento, la creatura di Evangelisti è un uomo intollerante e spietato,
ma anche intelligente, coltissimo, dotato di spirito e coraggio, insieme
privo di dubbi e tormentato, impegnato con inesauribile energia in una
lotta contro culti pagani, sette demoniache e misteriose forze maligne.
Le sue avventure si svolgono nel luogo che gli appartiene, l'Europa
medievale popolata di cristiani, ebrei, musulmani ed eretici; ma anche
in piani temporali diversi, dal nostro passato prossimo fino al futuro
più remoto. Perché il Nemico di Eymerich è un'entità metafisica che
ripropone attraverso i secoli un'unica, eterna sfida. Un Nemico che può
subire solo sconfitte brevi e temporanee... [1° volume]
Ho già incontrato altre volte questa tecnica di narrazione, passato
presente e futuro che si alternano. Essendo l'inizio della storia, è
chiaro che la storia del passato riguardi la nomina del nuovo
inquisitore, Nicolas Eymerich, alle prese con un caso molto particolare.
Qualcuno di molto vicino a lui che si spaccia per amico e collaboratore
è invece colpevole di guidare le masse di donne nell'adorazione di
un'antica dea, Diana.
Nel presente invece abbiamo un giovane, il Dott. Frullifer, alle prese con una nuova scoperta che potrebbe rivoluzionare le conoscenze psichiche nonchè le applicazioni dirette. E nel futuro c'è in sostanza il frutto del presente, che riesce ad interagire con il passato. La chiave di lettura comunque è il *potere collettivo*.
Nel presente invece abbiamo un giovane, il Dott. Frullifer, alle prese con una nuova scoperta che potrebbe rivoluzionare le conoscenze psichiche nonchè le applicazioni dirette. E nel futuro c'è in sostanza il frutto del presente, che riesce ad interagire con il passato. La chiave di lettura comunque è il *potere collettivo*.
Diciamo che mi sono avvicinata a questo
autore ignorando completamente di cosa parlassero i suoi libri. Non mi è
dispiaciuto questo primo libro, anche se non mi ha entusiasmato quanto
invece mi aspettavo. La fine l'ho trovata un po' frettolosa, e ammetto
che in alcune parti ho trovato difficile capire davvero il legame tra
passato/presente/futuro... Magari tento con il secondo, una seconda
possibilità gliela do volentieri...
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