4/5 Trama: Il protagonista è un uomo afflitto da una bruttezza senza speranza.
Cos'altro gli rimane se non venerare una donna i cui tratti sono la
perfezione assoluta? Moderna favola dell'amore impossibile, la Bella e la
Bestia di Amélie Nothomb sono riscattati da un umorismo spietato che
racconta una società attenta solo alle apparenze.
Questo libro non parla di una grande rivelazione, parla di una
cosa di cui tutti sappiamo e forse che almeno una volta nella vita
abbiamo incontrato. Solo che ne parla con cognizione, con assoluta
onestà e per questo è ammirevole nonchè spiazzante.
A quanti è accaduto che qualcuno di oggettivamente brutto (non voglio dire repellente come nel libro però...) si innamorasse di voi? E quanti professando che non è la bellezza esteriore che conta ma quella interiore ha deciso di innarmorarsi di questa persona? Quanti invece sono riusciti a dire in faccia a questa persona che era brutta e che delle sua bellezza interiore non ci si fa un bel niente?
Bene ecco, questo è il discorso.
Nel libro Epiphane, il protagonista, soprannominato da tutti Quasimodo (e non a torto) è veramente orrendo ma si innamora di una donna sublime a suo giudizio...per un po' le sta vicino considerato il suo migliore amico, senza di lui non può vivere. Lui della sua bruttezza ne fa una filosofia di vita, il suo vivere e il suo fondamento, ma appena si confessa lei gli chiude la porta in faccia, appellandosi alla sua disonestà di non averlo detto subito, ecc.ecc.ecc.
Ecco io la capisco, perchè nessuno ha il coraggio di dire ad un altro essere umano che è talmente brutto che il solo pensare di baciarlo fa venire da vomitare. Non lo fai per non urtare la sensibilità.
Ma allora della grande cazzata della bellezza interiore? Chi ci crede veramente? Chi è coerente con questa filosofia? E la giustificazione che anche l'occhio vuole la sua parte?
A quanti è accaduto che qualcuno di oggettivamente brutto (non voglio dire repellente come nel libro però...) si innamorasse di voi? E quanti professando che non è la bellezza esteriore che conta ma quella interiore ha deciso di innarmorarsi di questa persona? Quanti invece sono riusciti a dire in faccia a questa persona che era brutta e che delle sua bellezza interiore non ci si fa un bel niente?
Bene ecco, questo è il discorso.
Nel libro Epiphane, il protagonista, soprannominato da tutti Quasimodo (e non a torto) è veramente orrendo ma si innamora di una donna sublime a suo giudizio...per un po' le sta vicino considerato il suo migliore amico, senza di lui non può vivere. Lui della sua bruttezza ne fa una filosofia di vita, il suo vivere e il suo fondamento, ma appena si confessa lei gli chiude la porta in faccia, appellandosi alla sua disonestà di non averlo detto subito, ecc.ecc.ecc.
Ecco io la capisco, perchè nessuno ha il coraggio di dire ad un altro essere umano che è talmente brutto che il solo pensare di baciarlo fa venire da vomitare. Non lo fai per non urtare la sensibilità.
Ma allora della grande cazzata della bellezza interiore? Chi ci crede veramente? Chi è coerente con questa filosofia? E la giustificazione che anche l'occhio vuole la sua parte?
La morale è che non siamo mai del tutto onesti ne con noi stessi ne con gli altri.
[Il
protagonista è un uomo afflitto da una bruttezza senza speranza.
Cos'altro gli rimane se non venerare una donna i cui tratti sono la
perfezione assoluta? La Bella e la Bestia di Amélie Nothomb, moderna
favola dell'amore impossibile, è riscattata da un umorismo spietato che
racconta anche di una socierà attenta solo alle apparenze.]
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