3/5 Trama: Le storie internate in queste pagine, in una sinfonia di lame di luce,
ombre, anarchia, contagio, libido e dannazione, sporcheranno le vostre
dita di polvere infernale rilasciando quel lezzo inclassificabile (di
plasma?) che vi insegue come una iattura tra le corsie degli ospedali.
Abbandonare questo libro senza leggerlo sarà come infrangere la vostra
immagine allo specchio. Non una semplice antologia di racconti sul
vampirismo, bensì un libro nato anni fa, tra i venti freddi del Nord-est
italico — tra i canali di Venezia, la cerulea borghesia trevigiana e le
rive clericali della Capitale, fino a corrompere la Romagna e l’umido
Settentrione — da un manipolo di scrittori senza età e senza pudore
letterario. Il libro è morto e poi risorto, e ancora scacciato
nell’oblio più e più volte finché, trovato il giusto araldo, ha visto la
sua “luce”. La Sete è la traduzione italiana di trecento anni di mito.
Dal remoto bianco e nero, Nosferatu si racconterà di nuovo a voi, ma col
sonoro del peggior slash movie, le sublimi distese desolate di David
Lynch, con protagonisti psichedelici e neoclassici affreschi
splatterpunk come non si leggevano da vent’anni.
Il voto vero sarebbe 2 stelline e mezza, il libro in sè si legge veloce,
sono racconti piacevoli che si "divorano" (è il caso di dirlo) in poco
tempo. Però forse questo suo pregio da una parte, è un difetto
dall'altra. Si perchè molti racconti potevano essere più lunghi, più
particolareggiati, o addirittura prospettarsi come dei libri a sè.
Quindi alcuni risultano inconcludenti, mancanti di parecchie parti e
lasciano un sapore amaro in bocca, proprio per la loro brevità.
Diciamo un libro piacevole, ma non ai livelli che mi ero aspettata...
Diciamo un libro piacevole, ma non ai livelli che mi ero aspettata...
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