lunedì 12 giugno 2017

SKIPPY MUORE di Paul Murray

Trama 5/5: Daniel "Skippy" Juster e Ruprecht Van Doren sono compagni di stanza al Seabrook College di Dublino. Skippy è nella squadra di nuoto e passa le sue giornate attaccato al Nintendo, Ruprecht è un piccolo genio in sovrappeso con la passione per la matematica, le invenzioni e la speranza di comunicare, un giorno o l'altro, con gli extraterrestri. Una sera, in un locale, i due fanno a gara a chi mangia più ciambelle. Accade in un attimo: Skippy diventa rosso in viso, stramazza al suolo e muore in pochi minuti. Da questa fatale competizione prende il via una tragicomica avventura, fatta di piccole e grandi storie: primi amori che sbocciano con il lancio di un frisbee, spacciatori gelosi e fuori di testa, party di Halloween ad alto contenuto stupefacente, giovani professori in crisi esistenziale, preti potenti dal passato oscuro, e bizzarre teorie sull'esistenza di universi paralleli. Un romanzo di formazione atipico, in cui Paul Murray mostra il fragile confine che divide la realtà dalla finzione, l'amore dal tradimento, la vita dalla morte. 

La vita che avanza è una girella che non riesci più a srotolare.

Nella lettura c'era un'immagine che mi accompagnava:
http://www.allposters.it/-sp/Alto-e-basso-Posters_i1311505_.htm
Non so se via web si vede bene, io anni fa l'ho fatto il puzzle e me lo sono ben rimirata durante la lettura. Ora è incorniciato e sta in corridoio in tutta la sua magnificenza.
Potrebbe sfuggire che i protagonisti in questa immagine sono gli stessi, ma da una prospettiva sono giovani e dall'altra sono più maturi.
Come nel libro.


Io ho visto proprio i due livelli ben definiti.
Da una parte l'insicurezza della gioventù, con i suoi problemi, come l'anoressia, la bulimia, la paura di non essere accettati in un gruppo, la paura di sembrare lo sfigato di turno, la paura di riuscire o meno nella scuola visto che ne frequenti una privata e il lavoro assicurato ce l'hai già, la sensazione che i tuoi genitori si siano fatti grandi aspettative e ti vogliano modella o avvocato.
Dall'altra parte il rimpianto dell'età che avanza, un professore che torna ad insegnare nella stessa scuola in cui ha studiato, che non ha ancora capito cosa vuole dalla vita, che si fa prendere dai colpi di fulmine dell'età giovanile (solo un po' fuori tempo massimo), che butta via il rapporto perché non sicuro se è quello che vuole, la purezza d'animo che si scontra con i compromessi del posto di lavoro, il ritorno con la memoria alla codardia di un tempo.

C'è tutto in questo libro.
Ecco.
La sensazione che ho percepito, la stessa che vivo io, è che all'epoca della scuola era un altro mondo completamente, un po' come quando sei piccolo e percorri una strada che ti sembra lunghissima e poi con il tempo di accorgi che durava solo pochi minuti.
O che mangiavi la girella Motta e riuscivi a srotolarla perché era grande e ora non ci riesci perché s'è rimpicciolita. (siamo cresciuti noi o è proprio più piccola? dubbi così non mi fan dormire)
Guardo con nostalgia i tempi della scuola, era diverso il profumo delle giornate, l'odore della scuola, il sapore diverso della complicità o delle antipatie.
L'età matura sembra perdere un po' di questa atmosfera, e sembra portare con sé dei rimpianti.
Che poi alla fine io personalmente quello che volevo fare l'ho fatto, non ho rimpianti, ma la sensazione è più malinconia, mi manca la spensieratezza, mi manca avere problemi leggeri come a quell'epoca, mi manca quella sensazione di libertà. Potevi fare quello che volevi, potevi ancora decidere della tua vita, potevi ancora manipolarla. Ora invece la strada è presa, puoi fare poche deviazioni. Quelle poche non è che non ti soddisfino, sono sensazioni diverse e più mature, ma quel profumo io me lo ricordo ancora...
Ora quando entro al lavoro, non c'è lo stesso profumo della scuola....
Malinconia mode on.

Note:
PAG.103
Si era stancata della sua vita; cosa ci poteva essere di meglio di dimenticare il passato e far scomparire la propria vita dentro quella di una persona nuova? Imbattersi letteralmente in un estraneo, uno sconosciuto in mezzo a milioni di sconosciuti e ritrovarsi a conoscerlo... 

PAG.190
Lunedì sera: fuori, un tramonto damascato si infrange vibrante sul cielo azzurro pallido, e indora i campanili delle chiese e i tralicci del telefono, le tegole dei tetti delle case e le impalcature dei nuovi condomini. 

PAG.243
Tutti a questo mondo giocano allo stesso gioco, cercare di farsi passare per quello che non si è? Che l'oscura verità sia che il sistema è fatto di unità singole di cui nessuna sa davvero quello che fa, che emergono dalla scuola e si accomodano nella casella che gli viene offerta dalle circostanze di nascita - bancario, dottore, albergatore, dentista, come se stanotte si fossero separate seguendo simmetrie invisibili ma predeterminate, sfigati e figoni, poveracci e stalloni. 

PAG.660
La mamma ama Ruprecht. Lori ama Skippy. Dio ama tutti. A sentire la gente, si direbbe che tutti non fanno altro che amarsi a vicenda. Quando lo vai a cercare, quando cerchi di trovarlo questo amore di cui tutti parlano, non lo trovi da nessuna parte. E quando qualcuno viene a cercare il tuo amore, ti accorgi di non essere in grado di darglielo, che non sei in grado di farti carico della fiducia e dei sogni di cui loro vorrebbero che ti facessi carico, non più di quanto non riesci a stringere l'acqua tra le dita.

PAG.661
La musica, la matematica, tutte queste sono cose che non hanno più senso per lui. Sono troppo perfette, non hanno cittadinanza in questo mondo. Non sa se ha mai davvero creduto al fatto che l'universo è come una sinfonia suonata con le superstringhe, quando la verità è che è musica di merda, suonata da strumenti di merda. 

PAG.718
Se esiste un sostituto dell'amore è la memoria. 

PAG.774
La vita ci fa tutti fessi, prima o poi. Ma se conservi il tuo senso dell'umorismo almeno potrai prenderti le tue umiliazioni con una certa grazia. Alla fine, sai, sono le nostre aspettative che ci schiacciano. 

PAG.805
Sono così impegnati a cercare una via di fuga per un altro posto che non vedono il mondo in cui si trovano. Allora questo tipo dice, invece di cercare una via per uscire dalla tua vita, dovresti cercare una via per entrarci.

    

UNA TESTA SELVATICA di Marie-Sabine Roger


Trama 5/5: Qui si racconta la storia di Germain, lo "scemo del villaggio". Centodieci chili di muscoli per sorreggere una testa selvatica, un passato di mancata educazione sentimentale e un presente di conta dei piccioni e pomeriggi spesi al bar. Qui si racconta di un incontro straordinario nel più ordinario dei luoghi, un parco pubblico. Si traccia il delicato resoconto della più improbabile delle complicità, quella tra un gigante semi analfabeta e una vecchina con i capelli viola e la passione per i libri. Si dimostra che l'intelligenza è altra cosa dalla cultura. Quando le vite di Germain e Margueritte si accomodano sulla medesima panchina, ogni cosa, dentro e fuori, comincia a cambiare. E così questa può anche essere una storia che parla di avventure o di amore... o di indiani. Perché no? I sentimenti, come le parole, non sono innati. Bisogna acquisirli, piano piano. E quando sbocciano non conta più il vuoto che c'è ancora da riempire, ma tutto il pieno che invade il cuore e la testa come gramigna che non si può più estirpare. Il mondo in cui pianta le sue radici un'altra selvatichezza, fatta di affetti, fatta di parole. Come quella di Germain e Margueritte, e del vocabolario che ne riscrive i destini. 
 
Lo scemo del villaggio ci sta un po' ovunque no?
Che sia nel paesello fuori città o nel quartiere cittadino, e gli aneddoti si sprecano...
Che poi io mi sono sempre chiesta due cose:
uno-quanto di vero ci sia in questi aneddoti o se passando di bocca in bocca non si sia aggiunto qualcosa a piacere tanto per arricchire la trama
due-se lo scemo del villaggio sa quanto viene detto in giro di lui e magari si fa pure una risata stando a vedere cosa sono capaci di imbastire questi fantasiosi pettegoli

Fatto sta che comunque sia, forse è scemo davvero, e forse è tutto vero quello che si dice, ma questo Germain è sensibile, un po' ingenuo forse ma non del tutto scemo.
E poi è pure un sentimentale, che forse qualcuno dei pettegoli potrebbe prendere spunto no?
Però è carino, tanto :)


Note:
PAG.41
Per essere coglioni fino a 'sto punto, a parer mio, ci vuole del talento. 

PAG.46
Io credo che non abbia torto e che per giunta guardare sempre la vita dall'alto debba farti girare la testa di brutto. Morale: me ne starò a mezza costa, sempre che io riesca ad arrivarci. 

PAG.84
Le distanze sono nella testa. Andare in fondo all'orto era per così dire un gesto simbolico. E' quello che gli avrei spiegato, se avessi avuto la parola sottomano. Sì, avrei proprio detto questo, testuale.
La roulotte era simbolica.
Comoda per giunta, data la vicinanza. 

PAG.94
Invecchiare a volte fa attenuare il desiderio di vendetta in certi uomini, al contrerio che negli elefanti. 

PAG.96
Il fatto è che le disgrazie degli altri, casomani non l'aveste notato, non ci consolano delle nostre. E non ci fanno nemmeno sentire meno soli. Proprio il contrario, a volte. 

PAG.136
L'affetto è una cosa che cresce sottobanco, mette radici nostro malgrado e invade tutto peggio della gramigna. Poi è troppo tardi: non puoi passarti il tosaerba sul cuore per sradicare la tenerezza. 

PAG.150
Quando si sa di persone che hanno passato la vita a scassare la minchia agli altri e che moriranno dormendo nel loro letto a novantacinque anni, in gamba sino all'ultimo...da far pensare che la bile conservi bene gli stronzi come l'aceto i cetrioli. 

PAG.177
Essere un imbecille diventa presto un'abitudine, sapete? Perlo un po' per esperienza.
Uno comincia per pigrizie, e poi ci resta.

        

L'ALBERO DI GOETHE di Helga Schneider


Trama 5/5: Willi non sa cosa sia scritto sui volantini che il fratello tiene nascosti in cantina. Sa solo che suo fratello è malato e che deve aiutarlo, così distribuisce i volantini al suo posto. Arrestato dalla Gestapo e deportato a Buchenwald, Willi perde la memoria e riesce a sopravvivere solo grazie all'amicizia dei suoi compagni di prigionia. Passano i mesi e per Willi si prepara la prova più difficile: la sopravvivenza nel campo era garantita solo dal sacrificio di un ragazzo che offriva il proprio corpo a un kapo in cambio di cibo e piccoli "favori", ma ora quel sacrificio viene chiesto a lui... Età di lettura: da 12 anni.


STELLE DI CANNELLA di Helga Schneider


Trama 5/5: È l'inverno del 1932. A Wilmersdorf, un tranquillo e benestante quartiere di una città tedesca, il periodo natalizio è annunciato dalle grida gioiose dei bambini che giocano a palle di neve. Fra le famiglie che abitano tre case, i rapporti superano quelli del buon vicinato: David, figlio del giornalista ebreo Jakoob Korsakov, e Fritz, figlio del poliziotto Rauch, sono amici per la pelle e compagni di banco alla scuola elementare; la sorellastra di David è fidanzata con il figlio del noto architetto Winterloh; persino la gatta di Fritz e il gatto di David sono amici. Età di lettura: da 10 anni. 

Mi sono sempre chiesta cosa avrei fatto se fossi nata all'epoca di Hitler....
Se fossi stata ebrea avrei combattuto per dimostrare che non ero un'appestata ma una brava persona.
Se fossi stata pura razza ariana avrei combattuto per dimostrare che gli ebrei non sono appestati ma brave persone, che un imbecille qualunque si alza al mattino e mette al bando una popolazione intera, è da malati di mente, farlo e pure andarci dietro...
Poi penso che sono fortunata ad essere nata più recentemente...
Ma poi accendo la tv e vedo le solite facce di merda al nostro governo e penso che siamo più o meno allo stesso livello.
Non ci sarà il regime ma sono loro a decidere non noi.
Non ci sarà un leader ma pare che abbiamo uno stuolo di pagliacci che ce la mettono in quel posto quotidianamente...
Allora cosa è cambiato?
Solo i nomi...poveri noi

Note:
PAG.100
Come si può spiegare l'antisemitismo a un ragazzo? Si possono elencare le origini e le tipologie dell'antisemitismo e del razzismo in generale, ma come giustificarlo?
[...]
E' il sentimento che non si riesce a spiegare, il sentimento razzista e antisemita.
Nessun essere umano nasce razzista, il razzismo va inculcato nei giovani, va istillato come un veleno, come un male contagioso.


 

L'AVVERSARIO di Emmanuel Carrere

Trama 5/5: "Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano. L'inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient'altro. Da diciott'anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone il cui sguardo non sarebbe riuscito a sopportare. È stato condannato all'ergastolo. Sono entrato in contatto con lui e ho assistito al processo. Ho cercato di raccontare con precisione, giorno per giorno, quella vita di solitudine, di impostura e di assenza. Di immaginare che cosa passasse per la testa di quell'uomo durante le lunghe ore vuote, senza progetti e senza testimoni, che tutti presumevano trascorresse al lavoro, e che trascorreva invece nel parcheggio di un'autostrada o nei boschi del Giura. Di capire, infine, che cosa, in un'esperienza umana tanto estrema, mi abbia così profondamente turbato - e turbi, credo, ciascuno di noi." (Emmanuel Carrère) 

Il libro narra un fatto realmente accaduto, quindi nelle prime righe ci viene presentato il fatto: "Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano."
La narrazione poi prosegue tra i vari processi sia pratici che interiori della vicenda.
Della storia in sé non ci sarebbe altro da dire, non è un libro di cui spoilerare o meno, è un fatto e quindi è sufficiente a descriversi. Il vero senso è quello che diamo noi a questa storia.
Anche Carrere ha cercato di capire e di spiegare, quanto gli era possibile almeno, con sentimenti religiosi o meno che si vogliano chiamare in causa.
Ora io non sono religiosa quindi non voglio affrontare la questione di grazia divina, pentimento, riscatto e tutto il resto.
Vorrei per un attimo capire a livello umano e psicologico cosa può portare un uomo a vivere un ventennio di menzogne e alla fine per non dire la verità a fare una strage.
Io non so voi, però anche senza arrivare a certi gesti folli, a me è capitato di fare alcune scelte nella mia vita praticamente e ovviamente assurde, senza nessuna spiegazione logica. E alla domanda Perché l'hai fatto? io non avevo nessuna risposta da dare. Nemmeno una qualche scusa campata in aria del tipo -Pensavo fosse la cosa migliore -Non mi sono sentita -Ho avuto paura e ho preferito defilarmi -Semplicemente non mi andava -Questa cosa mi andava stretta mi sentivo soffocare ecc....
Di sicuro non voglio dire che comprendo e tollero la strage che ha fatto questo caro signore, però non mi sento nemmeno di condannarlo a priori, perché capisco che ci siano nella nostra mente dei meccanismi strani che a volte ci portano in direzioni assurde senza un senso logico e che alla fine questi meccanismi ci annientino e per paura reagiamo in maniera sbagliata.
Ho qualche piccola esperienza in fatto di psicologi, e devo dire che spesso è la società stessa che viste le nostre predisposizioni caratteriali ci affibbia un ruolo preciso. In sostanza gli altri si aspettano qualcosa da noi, e quel qualcosa è ben chiaro agli altri mentre a noi meno... questo spesso ci mette in discussione e più spesso ancora in crisi.
Penso che sia una questione delicata, come molte che succedono tutti i giorni ultimamente, basta guardare un telegiornale. Di primo acchito è scandaloso che succedano, ma è ancora più scandaloso che si trattino questi argomenti come notizie bomba senza poi darne un senso logico.
Hanno un impatto deleterio dentro di noi.

IL MISTERO DELLA PERCEZIONE DEL TEMPO di Claudia Hammond

Trama 4/5: Avete mai provato a passare un giorno senza mai guardare che ora è? Impossibile. Eppure, sebbene il trascorrere del tempo domini ogni istante delle nostre giornate, quel che noi sappiamo a riguardo è ben poco. Di questo tema si sono occupati approfonditamente biologi, psicologi e neuroscienziati, e proprio attingendo agli esiti di questi svariati studi, Claudia Hammond riesce a offrirci un'avvincente sintesi in materia. Un apporto fondamentale per comprendere i meccanismi che governano un'esperienza fluida, mutevole e imprendibile, creata in modo costante e sempre nuovo dalla nostra mente.

Un saggio molto interessante che spiega la percezione che abbiamo del tempo a seconda della situazione o periodo in cui siamo.
Del perché quando siamo in vacanza il tempo vola e sembra finire subito e al ritorno abbiamo fatto talmente tante cose in vacanza che a ripensarci sembra sia durata un'eternità.
Del perché il nostro cervello è "tarato" per certe misurazioni o percezioni.
Del perché siamo noi ad andare incontro al tempo e al futuro o abbiamo la sensazione di essere fermi e che sia il tempo a venirci a prendere.
Sicuramente ha svelato molti misteri e ha cercato di dare molte spiegazioni (a tratti anche tecniche).

TRAINSPOTTING di Irvine Welsh

Trama 4/5: Un pugno di ragazzi a Edimburgo e dintorni: il sesso, lo sballo, la rabbia, il vuoto delle giornate. Sono i dannati di un modernissimo inferno "chimico", con la loro vita sfilacciata e senza scampo. Alla ricerca di un riscatto, di un senso da dare alla propria esistenza - che non sia il vicolo cieco fatto di casa, famiglia e impiego ordinario - trovano nella droga e nella violenza l'unica risposta possibile. Sboccato, indiavolato, travolgente: l'esordio diun talento letterario, il romanzo shock che ha fatto epoca e dato voce a una nuova generazione. 

Non per dire, cazzo... da svomare!

Credo che nel mondo della letteratura ci siano dei libri universalmente riconosciuti ed etichettati come "capolavori". Trainspotting è uno di questi.
Però sinceramente, non credo che sia un capolavoro, perché fondamentalmente non va a parare da nessuna parte, ma è sicuramente un interessante e spassoso spaccato della vita di un gruppetto variopinto di ragazzi drogati di Edimburgo.
Parlando di droga malattia morte alcool sesso e sfacelo vario, è di sicuro un romanzo forte soprattutto per gli anni 90 in cui è uscito.
Ed è molto interessante capire i punti di vista dei vari protagonisti visto che non c'è una sola voce narrante, ma nei capitoli si alternano le voci.
Una degna nota anche al film, che ho visto anni fa e visto che lo ricordo solo vagamente, ora che ho letto il libro è giunto il momento di rivederlo!
"Non per dire" e "cazzo" sono ripetuti ogni 3/4 parole (a volte più delle congiunzioni).
"Da svomare" = da vomitare

Note:
PAG.13
Qualche volta penso che la gente comincia a bucarsi soltanto perché, senza neanche rendersene conto, ha una gran voglia di un po' di silenzio. 

PAG.28
Capita a tutti di volere le cose che non si possono avere, e invece quelle di cui non te ne frega niente te le servono su un piatto d'argento.  

PAG.87
Julie stava una meraviglia all'inizio, quando aveva appena iniziato a bucarsi. Succede così a tante ragazze. Pare che l'ero le fa più belle, tira fuori i loro lati migliori. Ti dà sempre qualcosa, o almeno così sembra, prima di riprendersi tutto, con gli interessi. 

PAG.99
Partiamo tutti pieni di belle speranze, che poi ci restano in canna. Ci rendiamo conto che tanto dobbiamo morire, magari senza riuscire a trovare le risposte che contano veramente. Ci facciamo venire un sacco di idee del cazzo, tanti modi diversi di vedere la realtà della nostra vita, ma senza mai veramente capire un cazzo delle cose che contano, delle cose importanti. 

PAG.202
Proteggetemi da tutti quelli che mi vogliono aiutare. 

PAG.221
Ma il fallimento, il successo che cosa sono? Chi se ne fotte. Viviamo, poi moriamo, e non passa nemmeno troppo tempo dall'inizio alla fine. E poi basta; fine della storia, cazzo. 

PAG.249
Ho sempre pensato di essermi rovinato ben bene la vita con la droga, ma il casino che riescono a combinare certi coglioni che si inguaiano per amore, è roba da non crederci. 

PAG.253

Crediamo sempre e soltanto a quello che vogliamo credere.
[...] Pag.259

Vediamo soltanto le cose che vogliamo vedere.

PAG.259
Direi che pioveva sempre, tutte le volte che andavo a trovarlo; una pioggia gelata, insistente, con un vento che ti penetrava attraverso i vestiti come i raggi X.  

PAG.260
Lui metteva in evidenza delle verità fondamentali: non stai ancora morendo, e finchè non muori devi vivere la tua vita. A sostenerle c'era l'idea che una morte imminente può essere tenuta lontana parlando, e investendo tutte le proprie energie nel presente. 

PAG.261
Una domanda veramente cretina.

I convenevoli ci impongono sempre la loro idiozia, anche nei momenti meno opportuni. 

PAG.267
Era dal 1970 che non andava alla partita, lui. La televisione a colori lo aveva colpito alle gambe. Vent'anni dopo era arrivata la tv via satellite e gliele aveva fottute definitivamente. 

PAG.274
A certa gente si può voler bene soltanto se uno non ce l'ha tra i piedi tutto il giorno. 

PAG.276
Ma comunque non stiamo lì ad analizzare troppo le cose, perché il tempo è un lusso che non ci possiamo permettere. 

PAG.334
I nostri occhi s'incontrano, e qualche cosa passa tra di noi, come in un lampo. Qualche cosa che non so definire, ma è una cosa bella, veramente. Dura un istante, poi sparisce      
      

L'INVERNO DI FRANKIE MACHINE di Don Winslow

Trama 5/5: A sessant'anni e rotti, quando non è costretto a dedicarsi a uno dei suoi tre lavori - vendere esche dal suo capanno sul molo di San Diego, rifornire di pesce e tovaglie i ristoranti della zona, amministrare alcuni condominî - Frankie Machianno esce ancora a fare surf. Possibilmente all'Ora dei Gentiluomini, quando i giovani rampanti sono andati al lavoro lasciando le onde a chi può permettersi altri orari, cioè ai gentiluomini. Ormai sono anni che ha cambiato vita. Ma quando un vecchio boss gli si presenta per chiedere un favore, Frankie Machine non può rifiutarglielo. Anche se questo significa ripiombare nel giro.Qualcuno dal suo lontano passato lo vuole morto. A pensarci bene la lista dei possibili candidati potrebbe essere lunghissima. Ma Frank ha le ore contate... 

Don Winslow secondo me ci gode un sacco a creare storie in cui ci sono migliaia di personaggi, perché la storia la crea talmente bene che anche se non ti ricordi tutti i loro nomi, e cosa hanno fatto, non ti annoiano mai.
Un altro libro così e probabilmente quando ti accorgi che non riesce a starci dietro, magari lo abbandoni, i suoi libri NO.
E i protagonisti non sono solo cattivi e spietati, riescono a essere cattivi e spietati con classe, gentilezza, e con principi ai quali essere coerenti.
E' già da un po' che ho abbandonato il genere thriller (in senso stretto) ma Don Winslow non riesco ad abbandonarlo!
E Frank Machianno è un vero gentiluomo!

Note:
PAG.15
La vita è come una grossa arancia, elucubra Frank. Quando sei giovane ti affretti a strizzarla per prenderne subito tutto il succo. Quando sei più maturo la spremi più lentamente, ne assapori ogni stilla. Perché uno, non sai quante gocce ti rimangono, e due, le ultime sono quelle più dolci.

PAG.53
- Non sto trattando, ragazzo, - replica Frank. - Ti ho dato le mei condizioni per accettare l'incarico. Se ti sta bene, d'accordo, altrimenti va bene lo stesso. 

SPUTERO' SULLE VOSTRE TOMBE di Boris Vian

Trama 5/5: Scritto per scommessa nel giro di quindici giorni, nell'estate del 1946, "Sputerò sulle vostre tombe" è un libro dalle tinte forti, che mescola pulp e erotismo e che valse al suo autore celebrità e scandalo. Nascosto sotto l'identità dello scrittore immaginario Vernon Sullivan, autore nero censurato in America a causa del razzismo, Vian ci racconta in queste pagine la vicenda di Lee Anderson, nero dalla pelle bianca che, per vendicare la morte del fratello, si fa prima ammettere all'interno di una cerchia "bene" di bianchi e poi progetta di sedurre, insieme all'amico Dex, le sorelle Asquith, tanto belle quanto fredde e inavvicinabili. Su questa trama Vian intesse tutti gli elementi del mito della "gioventù bruciata" degli anni Cinquanta: automobili a folle velocità, brividi dell'avventura, alcol, violenza, sesso. Il libro costò all'autore una condanna per offesa alla morale. Boris Vian (1920-1959), laureato in ingegneria, scrisse romanzi, poesie, libretti, drammi e canzoni. Fu anche attore, ballerino, musicista, critico musicale, giornalista, soggettista cinematografico. 

Praticamente il primo caso di fake nella letteratura?
Vian si spaccia per un altro scrittore, nero.
E scrive un romanzetto molto provocatorio. Capisco l'essere indignati all'epoca, ovviamente in quegli anni leggere un romanzo del genere significava come minimo avere un malore, e di conseguenza l'indignazione.

Ma essere altrettanto indignati ora mi fa ridere (come leggo in altre recensioni).
Per due motivi:
il primo è che noi abbiamo visto solo sui libri di storia l'eterna lotta tra bianchi/ "negri" e quindi non vedo perché indignarsi tanto quando a essere massacrati erano i neri.
il secondo è che il libro voleva appunto colpire l'animo bianco che per secoli ha piegato schiavizzato e massacrato popoli interi solo per il colore diverso della pelle.

Per qualcuno ora sarebbe esattamente la stessa cosa, dimenticando che "noi" non siamo una razza migliore di altre, semplicemente in ogni essere umano esiste la parte buona e la parte cattiva.
La diversità del colore della pelle, la provenienza, o la cultura non fanno le diversità.
La diversità vera è nel razzismo e nella paura di conoscere e condividere cose a noi sconosciute con altre persone.