
Il libro narra un fatto realmente accaduto, quindi nelle prime righe ci
viene presentato il fatto: "Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha
ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma
invano."
La narrazione poi prosegue tra i vari processi sia pratici che interiori della vicenda.
Della storia in sé non ci sarebbe altro da dire, non è un libro di cui spoilerare o meno, è un fatto e quindi è sufficiente a descriversi. Il vero senso è quello che diamo noi a questa storia.
Anche Carrere ha cercato di capire e di spiegare, quanto gli era possibile almeno, con sentimenti religiosi o meno che si vogliano chiamare in causa.
Ora io non sono religiosa quindi non voglio affrontare la questione di grazia divina, pentimento, riscatto e tutto il resto.
Vorrei per un attimo capire a livello umano e psicologico cosa può portare un uomo a vivere un ventennio di menzogne e alla fine per non dire la verità a fare una strage.
Io non so voi, però anche senza arrivare a certi gesti folli, a me è capitato di fare alcune scelte nella mia vita praticamente e ovviamente assurde, senza nessuna spiegazione logica. E alla domanda Perché l'hai fatto? io non avevo nessuna risposta da dare. Nemmeno una qualche scusa campata in aria del tipo -Pensavo fosse la cosa migliore -Non mi sono sentita -Ho avuto paura e ho preferito defilarmi -Semplicemente non mi andava -Questa cosa mi andava stretta mi sentivo soffocare ecc....
Di sicuro non voglio dire che comprendo e tollero la strage che ha fatto questo caro signore, però non mi sento nemmeno di condannarlo a priori, perché capisco che ci siano nella nostra mente dei meccanismi strani che a volte ci portano in direzioni assurde senza un senso logico e che alla fine questi meccanismi ci annientino e per paura reagiamo in maniera sbagliata.
Ho qualche piccola esperienza in fatto di psicologi, e devo dire che spesso è la società stessa che viste le nostre predisposizioni caratteriali ci affibbia un ruolo preciso. In sostanza gli altri si aspettano qualcosa da noi, e quel qualcosa è ben chiaro agli altri mentre a noi meno... questo spesso ci mette in discussione e più spesso ancora in crisi.
Penso che sia una questione delicata, come molte che succedono tutti i giorni ultimamente, basta guardare un telegiornale. Di primo acchito è scandaloso che succedano, ma è ancora più scandaloso che si trattino questi argomenti come notizie bomba senza poi darne un senso logico.
Hanno un impatto deleterio dentro di noi.
La narrazione poi prosegue tra i vari processi sia pratici che interiori della vicenda.
Della storia in sé non ci sarebbe altro da dire, non è un libro di cui spoilerare o meno, è un fatto e quindi è sufficiente a descriversi. Il vero senso è quello che diamo noi a questa storia.
Anche Carrere ha cercato di capire e di spiegare, quanto gli era possibile almeno, con sentimenti religiosi o meno che si vogliano chiamare in causa.
Ora io non sono religiosa quindi non voglio affrontare la questione di grazia divina, pentimento, riscatto e tutto il resto.
Vorrei per un attimo capire a livello umano e psicologico cosa può portare un uomo a vivere un ventennio di menzogne e alla fine per non dire la verità a fare una strage.
Io non so voi, però anche senza arrivare a certi gesti folli, a me è capitato di fare alcune scelte nella mia vita praticamente e ovviamente assurde, senza nessuna spiegazione logica. E alla domanda Perché l'hai fatto? io non avevo nessuna risposta da dare. Nemmeno una qualche scusa campata in aria del tipo -Pensavo fosse la cosa migliore -Non mi sono sentita -Ho avuto paura e ho preferito defilarmi -Semplicemente non mi andava -Questa cosa mi andava stretta mi sentivo soffocare ecc....
Di sicuro non voglio dire che comprendo e tollero la strage che ha fatto questo caro signore, però non mi sento nemmeno di condannarlo a priori, perché capisco che ci siano nella nostra mente dei meccanismi strani che a volte ci portano in direzioni assurde senza un senso logico e che alla fine questi meccanismi ci annientino e per paura reagiamo in maniera sbagliata.
Ho qualche piccola esperienza in fatto di psicologi, e devo dire che spesso è la società stessa che viste le nostre predisposizioni caratteriali ci affibbia un ruolo preciso. In sostanza gli altri si aspettano qualcosa da noi, e quel qualcosa è ben chiaro agli altri mentre a noi meno... questo spesso ci mette in discussione e più spesso ancora in crisi.
Penso che sia una questione delicata, come molte che succedono tutti i giorni ultimamente, basta guardare un telegiornale. Di primo acchito è scandaloso che succedano, ma è ancora più scandaloso che si trattino questi argomenti come notizie bomba senza poi darne un senso logico.
Hanno un impatto deleterio dentro di noi.
Nessun commento:
Posta un commento