5/5 Trama: Palamède Bernardin è l'ingombrante vicino di casa di Emile e Juliette,
una coppia di anziani coniugi che decidono di ritirarsi in campagna per
trascorrere gli ultimi anni della loro vita in una felice cornice
bucolica. Ma i due vengono quotidianamente perseguitati da un vicino
obeso e silenzioso, Palamède appunto, che tuttti i pomeriggi, rende loro
visita invadendo, con la sua enorme mole, il salotto. E le cose si
complicano ulteriormente quando a queste riunioni silenziose si unirà
anche la moglie di Palamède, Bernadette, un essere informe.
Non sappiamo niente di noi.
Questo è un libro invadente, come il dottore protagonista.
Uno ti si piazza a casa ogni giorno alla solita ora, per due ore. Non fa conversazione, parla a monosillabi, è indisponente.
Per tutto il libro ti viene voglia di buttarlo fuori da casa tua, perchè il fondo è come se si fosse piazzato a casa tua, e non nella casa del libro.
E allora cominci a domandarti se mai nella tua vita qualcuno si è piazzato a casa tua, se ha parlato o meno, se avevi voglia di strozzarlo e gridargli di starsene a casa sua, che tu hai da fare.
Per gran parte del libro senti le mani che prudono, e un grido rimane fermo in gola, ma viene a te la voglia di urlare e dirgliene quattro a questo qui...
Poi finalmente Emile (l'ospitante) gli urla in faccia, con buon stare finalmente del lettore.
Però si apre una voragine, e anche qui cominci a riflettere se effettivamente quello che più non sopporti non sia diventato una costante nella tua vita a tal punto da non poterne fare a meno, e quella sensazioni di liberazione benefica non sia solo un momento che fugge via per lasciare un vuoto incolmabile. Il fatto è che pensi che questo Dottore così indisponente lo sia per determinati motivi, alla fine invece compare la moglie, e questo segnerà le sorti della restante storia. Eh si perchè prima si pensava che Palaméde (l'ospite) fosse così per un determinato motivo, che fosse insomma una vittima, poi con la comparsa della mogli capisci che i ruoli sono invertiti, che la moglie è la vittima di tutta questa indisponenza.
La fine del libro non ve la dico, altrimenti si perde tutta la poesia, però è un libro grandioso, esattamente come i personaggi. Ma attenzione, intendo proprio che la Nothomb ha una predilezione per gli umani grassi molto grassi...leggete leggete....
Uno ti si piazza a casa ogni giorno alla solita ora, per due ore. Non fa conversazione, parla a monosillabi, è indisponente.
Per tutto il libro ti viene voglia di buttarlo fuori da casa tua, perchè il fondo è come se si fosse piazzato a casa tua, e non nella casa del libro.
E allora cominci a domandarti se mai nella tua vita qualcuno si è piazzato a casa tua, se ha parlato o meno, se avevi voglia di strozzarlo e gridargli di starsene a casa sua, che tu hai da fare.
Per gran parte del libro senti le mani che prudono, e un grido rimane fermo in gola, ma viene a te la voglia di urlare e dirgliene quattro a questo qui...
Poi finalmente Emile (l'ospitante) gli urla in faccia, con buon stare finalmente del lettore.
Però si apre una voragine, e anche qui cominci a riflettere se effettivamente quello che più non sopporti non sia diventato una costante nella tua vita a tal punto da non poterne fare a meno, e quella sensazioni di liberazione benefica non sia solo un momento che fugge via per lasciare un vuoto incolmabile. Il fatto è che pensi che questo Dottore così indisponente lo sia per determinati motivi, alla fine invece compare la moglie, e questo segnerà le sorti della restante storia. Eh si perchè prima si pensava che Palaméde (l'ospite) fosse così per un determinato motivo, che fosse insomma una vittima, poi con la comparsa della mogli capisci che i ruoli sono invertiti, che la moglie è la vittima di tutta questa indisponenza.
La fine del libro non ve la dico, altrimenti si perde tutta la poesia, però è un libro grandioso, esattamente come i personaggi. Ma attenzione, intendo proprio che la Nothomb ha una predilezione per gli umani grassi molto grassi...leggete leggete....
[Una coppia va a vivere in campagna realizzando
il proprio desiderio di solitudine, che si trasforma in tortura quando i
due maturi innamorati scoprono nel vicino di casa un insopportabile
seccatore. L'apparizione dell'enorme moglie sarà la causa indiretta
dell'inatteso finale.]
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