giovedì 2 maggio 2013

LE PORTE DELLA NOTTE di Loris Barcaro

5/5 Trama: Sullo sfondo di un immaginario medioevo prossimo a venire, tra i sinistri bagliori dell'eterno contrapporsi del bene e del male, si snodano le epiche avventure di uno sparuto gruppo di cavalieri e di strane creature, votati ad una impossibile missione. Un antico talismano, il cui nome si è perduto nelle pieghe del tempo, li guiderà dalle pianure di Ainatrax alle pendici rocciose dell'oracolo di Kham attraverso le mille insidie delle Quattro Terre sino all'ultima meta, in un continuo susseguirsi di eventi straordinari, intrecciando le loro vicende umane in uno scenario sempre mutevole e raramente amico.

Prestato dal mio amico di letture, questo libro mi ha lasciata a bocca aperta.
Unico libro scritto dall'autore, un libro scritto in gioventù, ma che non ha nulla da invidiare ai fantasy che si trovano attualmente negli scaffali delle librerie.
C'è tutto quello che serve, l'iniziazione del protagonista, il mago che lo aiuta, il re, i compagni di viaggio, il fratello, una spada, e la volontà di raggiungere lo scopo.
Durante il viaggio sono molte le insidie e i compagni che si perdono, ma la volontà è forte, lo spirito combattivo, portano il protagonista a scelte dure ma ineluttabili, e gli stessi compagni dimostrano una grande amicizia e rispetto.
Mi dico che è un vero peccato che questo libro non abbia avuto più visibilità, perchè meriterebbe la vostra attenzione.
Speriamo che magari l'autore decida di proseguire o ripubblicare questo per dare la possibilità alla maggior parte dei lettori fantasy di apprezzarlo.

Note:
PAG.15
Ricordati, non vi è differenza tra fantasia e realtà. La differenza sta solo in noi che, per paura o per comodo, scegliamo inconsciamente ciò a cui credere o non credere: così, a poco a poco, perdiamo la capacità di vedere, di conoscere e di capire cose che in realtà ci stanno sotto il naso. Le favole, o quelle che impropriamente vengono definite tali, anche se deformate o trasformate, rimangono sempre la parte più viva e più bella di antiche verità. 
PAG.21
L'emozione ogni giorno diventa inferiore a quello che ti aspetti, fino a diventare parte, essa stessa, di qualcosa di scontato in partenza. Ed un gioco di cui si sa già la fine, a lungo andare, diverte poco. 
PAG.43
- Messeri, già da ore vi seguo e vi osservo pronto ad infilzarvi alla punta della mia lancia. Il fatto che siate emersi dall'intrico delle Foreste Profonde dove i galantuomini non vanno di sicuro a passeggiare specialmente di notte, non depone certo a vostro favore. L'aver atteso, onde conoscere i vostri intendimenti, mi ha fatto sorgere però alcuni dubbi sulla vostra reale identità. Quindi sta ora in voi, e celermente, darmi lume e chiarezza su chi siete, prima che il mio braccio si levi contro di voi.
- In fede mia, messere, mai sono stato trattato in modo sì villano! Alla mia domanda tu rispondi con un'impertinenza, e ciò mi sdegna. Quindi prima che la mia ira diventi foriera di sventure per te e per i tuoi compari, rispondi a quanto ti ho chiesto dianzi!
- Ciò che mi trattiene dall'uso della forza non sono certo le tue minacce e tantomeno la paura di voi tre. Ma un ricordo che mi riporta a tempi lontani quando giocavo tra gli alambicchi del mago della contea, che ad ogni mio disastroso esperimento, rincorrendomi minacciava di trasformarmi in un rana... 
PAG.78
Saprai certamente come l'uomo sia l'insieme di due identità: la prima, quella tangibile che noi tutti vediamo e che altro non è che il nostro corpo fisico; la seconda ben più preziosa ma totalmente evanescente che non è che il nostro spirito. In ognuno di noi, durante la nostra esistenza, si svolge una specie di competizione tra queste due esistenze; la dominante determina il tipo di vita che svilupperemo negli anni. C'è dunque tra di noi chi segue la via dei sensi e delle soddisfazioni terrene, c'è chi invece ricerca di elevare il proprio spirito nella lunga e difficile ascesa verso il Bene Universale. Il nostro corpo terreno, a cui molti sono così terribilmente attaccati e che presto o tardi saremo costretti ad abbandonare, altro non è che la crisalide dell'ignaro bruco, da cui splendida e libera spiccherà il volo la farfalla. La morte, come osservavi giustamente anche tu, non è dunque la nera esecutrice di un evento calamitoso, ma la sorella che ci aiuta nel momento del passaggio alla vera rinascita...
Giorni fa mi hai chiesto quanti anni ho. Ciò avrebbe ben poca importanza anche se avessi una vita cinque volte più lunga della tua.
Ben più importante è infatti l'età o la maturità del proprio spirito che si può identificare solo con il cammino che sarà riuscito a percorrere nella difficile ascesa verso la perfezione...come le mille e mille gocce di pioggia che scendono dalle nubi per fondersi nel grande mare ritornando poi al cielo sotto forma di vapore, così i nostri spiriti, in una continua ruota di vite vissute alla ricerca di un miglioramento interiore, si immergono nelle tumultuose acque della vita per poi tornare all'Assoluto. Lo spirito è sempre il medesimo anche se differente è il corpo che di volta in volta lo racchiude. 
PAG.178
Al mio paese dicono che quando compare l'arcobaleno è un segno del cielo. Ti si vuole ricordare che anche se baciata dai colori della fortuna, la tua vita rimane solo un arco proteso verso i grandi spazi ma che svanisce irrimediabilmente nel nulla... E' strano, ma anche se poetica quest'immagine non mi è mai piaciuta... non accetto l'idea del nulla, è un'idea fredda, senza speranza! 
PAG.232
- A cosa pensi, ragazzo?
- Questo cielo è bellissimo... sembra quasi mi voglia attirare a sé... come vorrei diventare polvere, essere raccolto dal vento e perdermi in esso...
- Questa è poesia!
- Chiamale come vuoi, ma io mi sento così piccolo e insignificante che vorrei quasi piangere dinanzi a tanta maestosità...
- Comprendo ciò che provi e, se senti il bisogno di piangere, piangi pure; un uomo, per essere tale, deve saper riconoscere la sua pochezza dinanzi a tutto questo.
- Ora finalmente posso leggere nel mio cuore. Dinanzi a me ho le strade dell'infinito e io, uomo, piango i limiti e l'impotenza della mia condizione nel cercare di comprendere e percorrere quelle strade.
- Non temere ragazzo, anzi gioisci, ricorda che tu sei anche e soprattutto spirito. Verrà un giorno in cui, abbandonate queste fragili spoglie, ti immergerai anche tu in quelo mare di stelle... così la tua sete di infinito si placherà.
- Tutto questo quando morirò vero?
- Sì... quando la farfalla che è in te, lasciando per sempre la crisalide in cui è rimasta prigioniera, potrà librarsi nuovamente libera nell'aria.
- E' bello pensare alla morte non come a qualcosa di definitivo bensì come a...
- Come ad un passaggio... la morte è definitiva solo per chi rimane ed è costretto a piangere i propri affetti perduti e quindi a piangere solamente per se stesso.
- Tra me e questo cielo vi è dunque solo la morte?
- Sì... Ma una morte che non è disperazione ma solo liberazione. 
PAG.303
Il tempo fugge tra le dita come acqua fatta di mille gocce di presente... il presente è un sospiro, un attimo e non esiste già più. Se tu volessi quindi sapere ciò che accade ora, in questo preciso istante in una delle qualsiasi parti del mondo, dovresti recarti colà di persona impiegando per arrivarvi giorni, mesi o forse anni e questo presente che tu volevi conoscere sarebbe irrimediabilmente sepolto in un remoto passato.        

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