lunedì 6 maggio 2013

UNA GRANDE E TERRIBILE BELLEZZA di Libba Bray

4/5 Trama: Fine Ottocento. Rimasta orfana di madre e trascurata da un padre schiavo del laudano, la sedicenne Gemma Doyle lascia Bombay, dove ha trascorso l’infanzia, per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra. Qui riesce a entrare nell’esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l’imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l’ha seguita dall’india), Gemma scopre un diario segreto che le svela l’esistenza dell’Ordine, una congrega di donne dedite alla magia e alla scoperta di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole e a raggiungere la grotta nascosta dove l’attende un destino inatteso... [1° volume]

Quando ho iniziato il libro, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata il film L'attimo fuggente. La scuola, il comportamento, un gruppo di ragazzi, un insegnante fuori dal normale che poi viene mandato via, una grotta. Insomma gli elementi ci sono tutti.
Ambientanto in epoca vittoriana, quando le donne venivano istruite non per essere intelligenti ma per far fare bella figura all'uomo al quale erano destinate con un matrimonio di comodo, si trovano 4 ragazze, diverse per storia familiare e posizione in società, Gemma Ann Felicity e Pippi, che alla fine formeranno un gruppetto affiatato.
Si trovano a scoprire un mistero che riguarda l'ala est della scuola, andata misteriosamente a fuoco, ma contemporaneamente si ritroveranno proiettate nei regni, ovvero dei mondi alternativi e paralleli dove la magia regna ancora, ma viene difesa per non essere portata all'esterno, cioè nel mondo reale, dall'Ordine, di cui ne fa parte anche la mamma di Gemma, morta misteriosamente.
Gemma in sostanza si ritrova detentrice di un potere, piuttosto consistente, ma non è la classica eroina che incontriamo di solito, quella che scopre i super poteri e diventa il fulcro del libro. No lei rimane praticamente la stessa (sfigata) dall'inizio alla fine, e in parecchi punti ammette spudoratamente di non sapere come fare a gestire i poteri, perchè non li comprende ancora interamente. Quindi è una persona normale, ecco.
Quindi concludendo, trovo che a parte la somiglianza in parecchi punti con l'Attimo fuggente, il libro e la storia siano scritti in maniera semplice scorrevole che si arriva alla fine in un attimo, e questo rende il libro piacevolissimo.

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