venerdì 30 agosto 2013

LA SCHIUMA DEI GIORNI di Boris Vian

4/5 Trama: Colin è un giovane parigino ricco e annoiato. Passa il tempo dedicandosi aricette inverosimili, strimpellando bizzarri strumenti di sua invenzione,bighellonando con Chick - il suo migliore amico - un ingegnere spiantato esperperone che ha uno strano pallino: collezionare le opere di Jean-SolPartre. Poi, nella vita del signorino entra, in modo esplosivo, l'amore.L'incontro con la bella Chloé è un colpo di fulmine: decidono di sposarsi nelgiro di pochi giorni. Al ritorno dal viaggio di nozze, Chloè si ammala. Neisuoi polmoni si annida un male terribile, fatica a respirare. Mentre il tempova sempre più veloce, e l'appartamento dove vivono, inizialmente di dimensionifaraoniche, si fa sempre più stretto...

Questo è uno dei libri più difficile in assoluto da definire.
Non lo si può collocare in un genere preciso perché racchiude in sé tanti generi.
Non si può dire che parli solo di un argomento perché solo l'occhio distratto del lettore non consapevole ne vede uno solo, gli altri ne vedono fin troppi. 

La prima cosa che si nota appena si inizia la storia, è l'ambientazione e le conversazioni surreali, una sorta di Willy Wonka o di Cappellaio Matto. Le frasi sconnesse, il cuoco Nicolas altrettanto improbabile quanto lo sono i piatti che prepara. E Colin e Chick che disquisiscono su argomenti pazzeschi.
Ricco sfondato uno e spendaccione l'altro, una sorta di denuncia alla superficialità e alla scontentezza latente di chi non deve sacrificarsi per guadagnare qualche spicciolo. 

Le ragazze Alise e Chloé, le donne romantiche che credono nell'amore puro che si accompagnano ai due uomini superficiali. L'una innamorata dello spendaccione che non ha i soldi per sposarla, e Chloé che dopo pochi giorni sposa Colin.
Chissà perché ma queste due mi hanno fatto venire in mente Il grande Gatsby... 
La malattia di Chloé che la accomuna a qualunque altra persona, che in ricchezza o povertà poco importa, la malattia (in tutte le sue accezioni) non guarda il portafoglio.
E con la malattia di Chloé tutto sembra cambiare prospettiva, la luce del sole, i tappeti nelle stanze e nei corridoi, la camera che rimpicciolisce, una sorta di ambientazione fantascientifica che cambia continuamente, un caleidoscopio di prospettive e di forme. 

E Colin che vorrebbe salvare Chloé dalla sua malattia, come Alise vuole salvare Chick dalla sua superficialità. E librerie che vanno a fuoco e librai uccisi per aver venduto l'ennesimo libro a Chick del famoso Jean Sol-Patre facendolo finire sul lastrico, creandogli una dipendenza. Senza fargli capire le priorità della vita.
E mi sono immaginata Fahrenheit 451 e i roghi... 

Insomma, qui dentro c'è tutto, tutto Vian nel suo splendore, con la sua mente aperta e innovatrice.
Va letto senza pregiudizi questo libro, va letto tra le righe, va letto con calma per capire i significati nascosti.
Va letto e basta. 

Note
PAG.193
"Ma lei cosa fa nella vita?" domandò il professore.
"Imparo delle cose" disse Colin. "E amo Chloé". 

PAG.218
"Invece sì" disse Colin. "La gente non cambia. Sono le cose che cambiano". 

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