
5/5 Trama: Agostino Lombardo prima di morire stava lavorando alla traduzione del
Sogno di una notte di mezza estate, ma non ha potuto portare a termine
l’opera. Nadia Fusini, che in passato era stata sua allieva, riprende la
traduzione dove il suo maestro l’ha interrotta. Il risultato è nel
bellissimo dramma che sa unire in felice miscela il mondo classico e
quello nordico fiabesco, le allegorie rinascimentali, i romanzi
cavallereschi, la tradizione greco-latina, in una vicenda dove diversi
fili si intrecciano: la commedia degli equivoci con gli amori incrociati
di Ermia e Lisandro, Demetrio ed Elena, il bosco fatato di Oberon e
Titania (che rievocano nei loro litigi quelli di Giove e Giunone), la
malizia del folletto Puck (che reputa folli gli uomini e non fa altro
che far innamorare le coppie sbagliate coi filtri del suo signore), la
recita degli attori-artigiani che rappresentano l’opera nell’opera (il
dramma di Tiramo e Tisbe), infine il matrimonio mitologico di Teseo e
Ippolita.
Lisandro dice (ad Ermia, l'amata):
Perfino quando la scelta è concorde,
la guerra, la morte, la malattia assediano l'amore,
lo rendono momentaneo come un suono,
furtivo come un'ombra, fuggevole come un sogno,
breve come un lampo che in una notte nera
sveli, ad un tratto, cielo e terra,
ma, prima che si possa dire "Guarda!",
le mascelle del buio l'hanno divorato.
Così in un istante svanisce ogni cosa che brilla.
Cosa si può aggiungere? Nulla.
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