sabato 25 agosto 2012

FAHRENHEIT 451 di Ray Bradbury

5/5 Trama: In una indeterminata e supertecnologica civiltà del futuro, un regime totalitario inteso a garantire la "felicità" dei suoi sudditi vieta severamente di detenere e di leggere libri; chiunque ne sia trovato in possesso viene arrestato, e i libri e la sua casa bruciati da Vigili del Fuoco demandati, anziché a spegnere, ad appiccare incendi. Il protagonista Montag, dapprima zelante esecutore, comincia a poco a poco a nutrire dei dubbi sul suo lavoro, anche perché una giovane apparentemente "pazza" incontrata per caso turba profondamente le sue convinzioni.
Lo scenario disegnato da Fahrenheit 451, anno d'uscita 1953, è tra i più inquietanti che la grande fantascienza abbia prodotto: senza alieni né astronavi, senza marchingegni o armi mirabolanti (gli incendiari usano volgare cherosene), quel mondo livido e oppressivo che dovrebbe garantire il benessere universale ci balza addosso come se potesse un giorno o l'altro riguardarci direttamente, coinvolgendoci nella spire di una persecuzione dell'intelligenza da cui non possiamo non sentirci minacciati.
Alla morte della cultura corrisponde nel romanzo il trionfo della distruzione, prima delle menti e poi dei corpi, fino all'apocalisse di una guerra insensata e incomprensibile che cancella ogni insediamento umano. La dura denuncia di un pericolo mortale che aleggia sulla civiltà occidentale acquista in tal modo i tratti di una terrorizzante profezia, la cui cupezza è appena mitigata dall'afflato di palingenetica speranza che erompe, sommessamente, dal finale.

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