lunedì 29 aprile 2013

FLUO Storie di giovani a Riccione di Isabella Santacroce

4/5 Trama: La protagonista di queste storie riccionesi racconta in prima persona di unasua estate trascorsa in un appartamento condiviso con amici e amiche e in giroper luoghi abitati da un mondo parallelo che rifugge la "normalità" degliadulti. Il libro, nel suo stile immaginifico, narra storie di vita di giovanidegli anni novanta, che vivono una loro esistenza accellerata, dissipatoria,talora irresponsabile, e sono insieme trasgressivi e sognatori,iper-consumisti e super-oministi.

E' il secondo libro che mi capita di leggere di questa autrice, del primo non ho capito assolutamente niente... il che è confortante... di questo invece ho delle considerazioni da fare.
La scrittura non mi piace, forse non essendo più alla soglia dei 18 anni è un linguaggio che non mi si addice, ma lo trovo difficile da seguire, troppo spezzettato con parole inglesi e da marche conosciute di abbigliamento e quant'altro. La storia di per sè potrebbe essere più comprensibile se vivessi in una cittadina più grande, e se avessi qualche anno in meno. Gli eccessi raccontati in questo libro, anche immedesimandomi, o immaginandomi ai miei 18 anni, sono troppo "eccessivi". Quando per me il massimo dell'estremismo era portare gli anfibi, jeans sfilacciati e fumare la sigaretta in pubblico dimostrando una certa sicurezza, qui la "quasi normalità" è andare alle feste lesbo, prendere di tutto in fatto di droga, accettare passaggi dagli sconosciuti, non tornare nemmeno a casa, sfidare tutte le regole possibili, allora per me diventa un libro inconcepibile.
Da un'altra angolazione invece, è un libro che mi è piaciuto, perchè mi ha fatto sentire felice e fortunata che i miei eccessi fossero più contenuti, fortunata perchè i problemi familiari descritti (o la totale mancanza di famiglia, che forse è diverso) non mi sono toccati, fortunata perchè ho saputo dire di no quando mi hanno offerto della droga, fortunata perchè ho ancora dei principi che la società non è stata in grado di risucchiare nel vortice della superficialità e della noia. Ecco, quando alla fine di un libro ti senti fortunata per tutto questo, allora forse è un libro da salvare. 

***Ieri pensavo solo a correre, stanotte voglio non muovermi e guardare la luna color luce che arriva su questa riviera giovane mangiando un altro giorno mentre io quaggiù posso solo guardare e sperare che qualcosa sia successo e che qualcosa succederà prima che anche l'ultimo giorno che mi resta entri per sempre nella sua pancia.
Voglio che il mio cuore batta sempre e voglio la vita addosso, il cielo sopra, la sabbia sotto e l'amore sempre tra le mani come un gelato al limone mangiato in riva al mare in un pomeriggio di maggio quando il più bello sta per cominciare e continuare come prima, così veloce e così immortale.***

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