lunedì 29 aprile 2013

IL MANGIALIBRI Due romanzi e nove tappeti di Klaas Huizing

3/5 Trama: Nato in Sassonia, Johann Georg Tinius aveva una prodigiosa memoria e un'insolita forma di pazzia: era bibliomane e per soddisfare questa passione divenne un assassino. Quasi due secoli dopo un appassionato bibliofilo si interessa a Tinius, ne legge i libri, si immedesima in lui e alla fine individua nei suoi libri la chiave del suo segreto: vi si cela una profezia che riguarda il presente. Uno sguardo al quotidiano confermerà i suoi sospetti: è in gioco il tramonto del mondo civilizzato.

E' un libro particolare, è un libro che parla di libri. Due storie, da una parte la storia passata, con Tinius che da povero pastore è diventato un ecclesiastico per la grande intelligenza. Voleva a tutti i costi avere sempre più libri e finì per uccidere per procurarsi i soldi. I suoi libri capitano in mano a Falk, negli anni 90, prima lo legge con indifferenza poi si illumina. Lui è un bibliomane, arriverà sull'orlo dell'omicidio per procurarsi i due libri inediti di Tinius, e poi scoparirà...
Tra un racconto e l'altro i tappeti, piccole perle per capire a pieno la scrittura e l'arte di leggere.
Sono poche pagine, ma una scrittura abbastanza complicata, e ci sono un sacco di intermezzi tra parentesi dell'autore stesso che parla con il lettore... L'idea era anche buona, ma forse sviluppata male. Peccato.

Note:
PAG.23 E' bello lasciare ai posteri buoni figli. Ma come i figli sono i discendenti del corpo, i libri lo sono dell'anima. I Tappeti contengono la verità intrecciata con i princìpi della filosofia, o piuttosto intessuta e nascosta in essi, come il gheriglio della noce nel suo guscio. Ma i Tappeti non offrono una scrittura artisticamente elaborata, destinata a venire esibita in pubblico. Mi limito a collezionare memorabilia per la mia vecchiaia, un mezzo contro l'oblio, un mero simulacro e una silhouette delle parole tangibili e viventi. 

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