4/5 Trama: Carla, quarant'anni, insegnante di lettere in un liceo di Torino, è la
vocenarrante di questo romanzo scandito nell'arco di un anno scolastico,
dal primoall'ultimo giorno di scuola. Al centro della vicenda sono i
problemiquotidiani con cui la protagonista deve confrontarsi, ma
soprattutto ilrapporto intenso e profondo che instaura con una sua
allieva particolarmentesensibile e intelligente, Tanni, una ragazzina
con alle spalle una situazionefamiliare molto difficile. In lei
riconosce alcune situazione della suaadolescenza e solo con lei
condividerà un progetto, apparentemente folle:quello di far volare le
galline che alleva nel giardino di casa.
Non di tutto possiamo essere felici. Non di tutte le cose che
facciamo nella vita. Basterebbe esserlo di una, perché quell'una poi
rischiara tutte le altre e siamo salvi. Sì, ma la sappiamo scegliere
quella cosa che ci rischiara???
Non basta leggere? Un libro
chissà dove va a finire, in quale parte profonda di noi; non lo sapremo
mai, ma sappiamo con grande chiarezza
che in qualche parte va pur a finire, e chissà quando e chissà come ce lo ritroveremo, magari dopo sei anni o dopo ventisei.
che in qualche parte va pur a finire, e chissà quando e chissà come ce lo ritroveremo, magari dopo sei anni o dopo ventisei.
L'origine della lettura è la solitudine e la noia. Qunad'ero piccola
leggevo molto, leggevo per ore e ore. Ricordo che leggevo fino a che non
avevo finito il libro, poteva durare anche un giorno o due,
ininterrottamente; mi fermavo solo per mangiare, fare pipì e poche altre
cose. Leggevo perchè non c'erano bambini con cui giocare, mi a madre
lavorara in casa e non poteva portarmi da nessuna parte. Io non sapevo
cos'altro fare tutto il giorno in casa. Così leggevo.
La lettura ha questa origine molto povera, e un po' triste. Per questo i giovani non leggono: perchè da bambini non hanno letto, e non hanno letto perchè avevano compagni con cui giocare o mamme che li portavano di qua e di là. Quelle mamme oggi si lamentano che i loro ragazzi non sanno leggere: ma avrebbero pagato il prezzo della solitudine e della noia dei loro pargoli? Li avrebbero lasciati a casa a far niente? No, la compulsione a portarli a nuoto, a flauto, a danza è troppo forte.
Poi arriva la scuola. La scuola è ancora peggio, organizza migliaia di corsi pomeridiani e di "uscite": nei boschi, nei musei, nei saloni. Bellissimo. Scuola Progresso. Ma poi non chiediamoci PERCHE' I GIOVANI NON LEGGONO. No, invece ce lo chiediamo, e organizziamo fior di convegni, dibattiti, associazioni: un mare di roba Pro Lettura. Pubblicità Progresso. Finanziamenti. Tutto meritorio.
Forse basterebbe lasciare ai giovani il tempo. Il tempo per leggere, ad esempio.
La lettura ha questa origine molto povera, e un po' triste. Per questo i giovani non leggono: perchè da bambini non hanno letto, e non hanno letto perchè avevano compagni con cui giocare o mamme che li portavano di qua e di là. Quelle mamme oggi si lamentano che i loro ragazzi non sanno leggere: ma avrebbero pagato il prezzo della solitudine e della noia dei loro pargoli? Li avrebbero lasciati a casa a far niente? No, la compulsione a portarli a nuoto, a flauto, a danza è troppo forte.
Poi arriva la scuola. La scuola è ancora peggio, organizza migliaia di corsi pomeridiani e di "uscite": nei boschi, nei musei, nei saloni. Bellissimo. Scuola Progresso. Ma poi non chiediamoci PERCHE' I GIOVANI NON LEGGONO. No, invece ce lo chiediamo, e organizziamo fior di convegni, dibattiti, associazioni: un mare di roba Pro Lettura. Pubblicità Progresso. Finanziamenti. Tutto meritorio.
Forse basterebbe lasciare ai giovani il tempo. Il tempo per leggere, ad esempio.
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