martedì 23 aprile 2013

UNA LINGUA SUL CUORE di Carlotta De Melas

5/5 Trama: Una lingua sul cuore è la storia agrodolce di Morena, una ragazza di ventitré anni che si è trasferita a Milano per questioni di studio, per fuggire dalla sua famiglia, da un padre distratto e da una madre che è in continua sfida con la figlia. Milano diventa il palcoscenico perfetto per demolire sia nella mente che nella realtà l’apparenza che la circonda usando il suo corpo, usando il sesso, usando il vuoto. Il dolore è l’antagonista di Morena, diventa personaggio quasi umano: fa perdere i confini fra le allucinazioni e la realtà, oscillando fra il passato e presente. I personaggi che ruotano intorno alla figura di Morena sono diversi. L’amica Anna. Il ricordo di Marco che appare nel testo con diversi flashback, estremamente puliti e teneri,proprio per contrapporsi al tempo presente. Giacomo,un ex amante della madre che diventa anche il suo in una storia rubata alle giornate, una relazione dai colori opachi delle tende abbassate di suite costose. Una psichiatra-tennista, che definisce con un nome quello che sta accadendo a Morena. Le sigarette fumate in maniera ingorda, che diventano un’estensione delle sue mani nevrotiche e sensuali. Milano che prende vita,la notte stessa. Poi si alternano uomini privi di nomi, ragazzi della Milano bene,giovani rampolli con vizzi e peccati nascosti nel cofano di macchine fuori serie. Tutti personaggi di una giostra impazzita che lentamente, pelle dopo pelle, perde il suo ritmo e nel silenzio si blocca.

[spoiler] Questo libro secondo me è di una tristezza infinita. Mi sono chiesta anch'io tempo addietro come potrei superare la perdita di una persona che amo avvenuta purtroppo per una distrazione sulla strada... credo sinceramente che la mia vita non avrebbe più senso, che mi lascerei andare pian piano, dopo aver assaporato fino in fondo il dolore che mi divora lentamente... Ecco questo è il libro.
E nella sua tristezza è spettacolare.
Complimenti! Un libro da non perdere, unico neo al solito che io non digerisco, gli errori di stampa...
Un appello agli editori: ma vi da tanto fastidio fare bene il vostro lavoro visto che vi fate ben pagare???

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