5/5 Trama: Una lingua sul cuore è la storia agrodolce di Morena, una ragazza di
ventitré anni che si è trasferita a Milano per questioni di studio, per
fuggire dalla sua famiglia, da un padre distratto e da una madre che è
in continua sfida con la figlia. Milano diventa il palcoscenico perfetto
per demolire sia nella mente che nella realtà l’apparenza che la
circonda usando il suo corpo, usando il sesso, usando il vuoto. Il
dolore è l’antagonista di Morena, diventa personaggio quasi umano: fa
perdere i confini fra le allucinazioni e la realtà, oscillando fra il
passato e presente. I personaggi che ruotano intorno alla figura di
Morena sono diversi. L’amica Anna. Il ricordo di Marco che appare nel
testo con diversi flashback, estremamente puliti e teneri,proprio per
contrapporsi al tempo presente. Giacomo,un ex amante della madre che
diventa anche il suo in una storia rubata alle giornate, una relazione
dai colori opachi delle tende abbassate di suite costose. Una
psichiatra-tennista, che definisce con un nome quello che sta accadendo a
Morena. Le sigarette fumate in maniera ingorda, che diventano
un’estensione delle sue mani nevrotiche e sensuali. Milano che prende
vita,la notte stessa. Poi si alternano uomini privi di nomi, ragazzi
della Milano bene,giovani rampolli con vizzi e peccati nascosti nel
cofano di macchine fuori serie. Tutti personaggi di una giostra
impazzita che lentamente, pelle dopo pelle, perde il suo ritmo e nel
silenzio si blocca.
[spoiler] Questo libro secondo me è di una tristezza infinita. Mi sono chiesta
anch'io tempo addietro come potrei superare la perdita di una persona
che amo avvenuta purtroppo per una distrazione sulla strada... credo
sinceramente che la mia vita non avrebbe più senso, che mi lascerei
andare pian piano, dopo aver assaporato fino in fondo il dolore che mi
divora lentamente... Ecco questo è il libro.
E nella sua tristezza è spettacolare.
Complimenti! Un libro da non perdere, unico neo al solito che io non digerisco, gli errori di stampa...
Un appello agli editori: ma vi da tanto fastidio fare bene il vostro lavoro visto che vi fate ben pagare???
E nella sua tristezza è spettacolare.
Complimenti! Un libro da non perdere, unico neo al solito che io non digerisco, gli errori di stampa...
Un appello agli editori: ma vi da tanto fastidio fare bene il vostro lavoro visto che vi fate ben pagare???
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