4/5 Trama: In una remota fortezza di Budapest, sei seducenti guerrieri immortali
sono legati da un'antica maledizione che nessuno è mai riuscito a
infrangere...
Un guerriero possente e signore della Morte... Una temibile dea, portatrice di caos e disordine...
Ma nessuno dei due è padrone del proprio destino...
Anya, dea dell'anarchia, decide di mettere in campo tutte le proprie arti per sedurre Lucien, il guerriero che accompagna le anime dei defunti nell'oltretomba, e benché lui cerchi disperatamente di resisterle alla fine lo conquista. I due non sospettano nemmeno lontanamente di essere solo delle pedine nelle mani di Crono, che cerca con ogni mezzo di metterli l'uno contro l'altra. Riusciranno a sconfiggere le forze invincibili che li controllano e a liberarsi dalle rispettive condanne evitando il crudele sacrificio d'amore che il perfido titano vorrebbe imporre loro? [2° volume]
Un guerriero possente e signore della Morte... Una temibile dea, portatrice di caos e disordine...
Ma nessuno dei due è padrone del proprio destino...
Anya, dea dell'anarchia, decide di mettere in campo tutte le proprie arti per sedurre Lucien, il guerriero che accompagna le anime dei defunti nell'oltretomba, e benché lui cerchi disperatamente di resisterle alla fine lo conquista. I due non sospettano nemmeno lontanamente di essere solo delle pedine nelle mani di Crono, che cerca con ogni mezzo di metterli l'uno contro l'altra. Riusciranno a sconfiggere le forze invincibili che li controllano e a liberarsi dalle rispettive condanne evitando il crudele sacrificio d'amore che il perfido titano vorrebbe imporre loro? [2° volume]
Le prime pagine mi sono sembrate noiose, non riuscivo a far decollare il
racconto. Poi finalmente prende il volo e si arriva alla fine in un
lampo. Bello anche l'abbinamento dei demoni, Anarchi e Morte, qualche
scena di depressione e pare mentali l'avrei ampiamente evitata, ma nel
complesso non mi dispiace come libro.
La fine però è stata troppo frettolosa e ridicola, semplicistica anche. Peccato.
La fine però è stata troppo frettolosa e ridicola, semplicistica anche. Peccato.
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