martedì 21 maggio 2013

DIZIONARIO DEI NOMI PROPRI di Amélie Nothomb

4/5 Trama: Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un'uxoricida, allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente avvolta dall'ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Mala vita ha in serbo altre sorprese per lei.

Uno spaccato di vita di una giovane ragazza allevata dagli zii quando i genitori vengono a mancare.
Lei deliziosamente controcorrente, di una bellezza sublime e che mette quasi a disagio, una giovane promettente ballerina con la danza nel sangue che la mamma adottiva adora che ripone in lei la fiducia nel successo che lei non ha raggiunto.
Diventa anoressica perdendo poi per motivi di salute la possibilità di continuare a danzare.
Ci racconta tutti i retroscena che immaginiamo esistano nel mondo della danza, con rivelazioni che lasciano senza parole ma che in fondo sappiamo perfettamente.
Il giusto epilogo sarà reincontrare un amore inconfessato e quasi perduto.
Non è un capolavoro, ma al solito la maestria della Nothomb fa passare un libro e una storia mediocre ad un livello decisamente più alto. Non il migliore ma piacevole. 

[Nata in prigione da un'uxoricida, Plectrude desidera ardentemente diventare ballerina, solo un rovinoso incidente riuscirà a impedirle per sempre d danzare. Tra l'amore del suo principe azzurro e un misterioso omicidio, la protagonista si muove in una favola moderna dalle sfumature noir.]

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