mercoledì 29 maggio 2013

IL VIAGGIO D'INVERNO di Amélie Nothom

2/5 Trama: Un romanzo in cui tutto è improbabile, a cominciare dai nomi dei protagonisti: Zoïle, impiegato di una società elettrica con la passione per l'Odissea, Astrolabe, splendida ragazza che si prende cura di Aliénor, scrittrice di successo che soffre di una curiosa forma di autismo. Affascinato da Astrolabe e infastidito da Aliénor, Zoïle inizia a frequentare le due donne cercando di insinuarsi in questa strana coppia. Un viaggio psichedelico è la bizzarra tecnica di seduzione messa in atto dal giovane per conquistare la bella ma l'esito sarà disastroso, in tutti i sensi...

Come abbiamo potuto diventare ciechi al punto di trovare la bruttezza sopportabile?

Si addice a questo libro il titolo, frase tratta dal libro stesso pag.75
Adoro la Nothomb e questo si sa da tempo, ho trovato alcuni suoi libri geniali, però questi ultimi (biografia esclusa) non sono dei capolavori, forse ho perso il vero significato del libro, non l'ho colto ma questo è piuttosto deludente.
Un scrittrice storpia, l'amica evidentemente frigida e questo disgraziato che vuole dirottare un aereo sulla torre Eifel perché rappresenta la A iniziale del nome della frigida sua amata.
L'unica cosa che mi ha colpito, è come la casualità mi porta a leggere un libro subito dopo un altro e ne trovo una elemento comune.
Passo da Le porte della percezione di Huxley a Il viaggio d'inverno della Nothomb, trovando in quest'ultimo funghi allucinogeni per aprire le porte della percezione (pag.65-66).
Questo è fantastico, ma con il libro non c'entra.

Nessun commento:

Posta un commento