mercoledì 1 maggio 2013

INSTALL di Wataya Risa

3/5 Trama: Asako è una studentessa di 17 anni silenziosa e assorta. Un giorno Asakodecide di cambiare vita, si fa da parte, esce di scena: abbandona la scuola esi nasconde in casa senza che la madre se ne accorga. Liberata la sua stanzada tutti gli oggetti, gettati i vestiti, i giochi, il computer, Asako siaccinge a sparire, quando incontra un bambino di dieci anni che cambierà lasua esistenza. Grazie a quel computer prima abbandonato, poi recuperato, i duesi immergono nel mondo impersonale delle chat-line, e avviano una rete diincontri erotici che è al tempo stesso un vero e proprio lavoro e un teatrodelle ombre, in cui annullare la propria identità e scoprirsi diversi.

Sostanzialmente la storia è abbastanza superficiale: una liceale che si fa sospendere da scuola, svuota la propria stanza buttando via tutto, mobili e regali, compreso il pc regalatole dal nonno. Lo da ad un ragazzino, che poi scopre essere il figlio della vicina di casa. Tra loro inizia una semplice amicizia, decidono di cominciare a fare un piccolo lavoretto, le chat-porno. Lei lo farà al mattino quando non va a scuola, lui proseguirà al pomeriggio quando rientra da scuola. L'unica cosa che devono fare è rispondere alla clientela al posto di un'altra "prostituta" che ha famiglia e non può farlo durante il giorno.
Alla fine la protagonista che era riuscita a tenere segreto alla mamma il fatto di essere stata sospesa, sarà scoperta, come pure sarà scoperta dalla vicina di casa che per un mese circa sapeva che qualcuno entrava in casa a chattare ma non sapeva bene chi fosse.
Guadagnati i soldi, non faranno più quel lavoro, e lei deciderà di tornare a scuola e riprendere la vita di sempre.
Forse mi sfugge il vero significato del libro. Momenti di incertezza ci sono nella vita di tutti, quindi non mi stupisce che una liceale si stufi delle scuola, provi questa nuova esperienza delle chat erotiche e poi tutto d'un tratto scopra il vero significato della vita e riprenda da dove aveva lasciato.
Forse il Giappone è una cultura lontana, ma se anche fosse stato un libro ambientato altrove, credo non ne avrei capito la morale.
A suo favore però, dico che il libro è scritto in maniera molto scorrevole, semplice, diretta, e lo si legge piacevolmente in un paio d'ore.
A parte questo, è perdibile.

Note: 
PAG.21 "Pensare che facendo le stesse cose di tutti gli altri a poco a poco si rischia di perdere le belle e fulgide emozioni, è un luogo comune molto comodo per fare un uso vile della vita."
PAG.28 Era libertà, quel modo di vivere in cui l'indomani era in pratica un'estensione lineare dell'oggi, dato che non avevo programmi per il giorno dopo, quindi nemmeno il bisogno di separare i giorni uno dall'altro prendendo a linea di demarcazione la notte? 
PAG.29 Quindi nel mio caso, che tipo di vita dovevo scegliere per condurre un'esistenza più piena, più soddisfacente? Quella di prima, quando mi privavo di una parte della sera per prepararmi all'indomani, o quella di ora in cui tra l'oggi e il domani non c'era alcuna differenza? Nonostante fossi per natura una fannullona volevo ottenere il meglio dalla vita, era ovvio, magari a costo di arrivare al risultato idiota di rovinarmela dedicando troppo tempo alla soluzione del dilemma: in qualche dei due modi sarò felice? 
PAG.40 Anche la gentilezza quando è troppa, mette a disagio.
PAG.110 Non diventare mai il giocattolo di nessuno, a costo di morire.    

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