3/5 Trama: “Oggi dopo l’ufficio mentre andavo verso la macchina mi sono fermata in
un negozio e ho comprato un taccuino. Uno di quelli neri, comodi da
portare in giro, con un elastico per tenerlo chiuso. Questa sera sono
sola a casa e invece di accendere la tv o leggere ho deciso di scrivere.
”
Francesca, trentacinque anni, sposata da sei con Andrea, ha preso una decisione: quella di lasciare suo marito. Non si riconosce più in un matrimonio che non la fa sentire felice, che non riesce più a offrirle nuovi stimoli. Il problema è che ha deciso, ma non l’ha ancora fatto. E questa condizione di sospensione, di attesa, la porta a riflettere sulla sua vita, sulle sue scelte del passato.
Con La mela rossa Fabio Volo si conferma narratore di sentimenti: attraverso una voce femminile ci racconta un universo familiare fatto di attese deluse, di promesse non mantenute e speranze mai realizzate.
Francesca, trentacinque anni, sposata da sei con Andrea, ha preso una decisione: quella di lasciare suo marito. Non si riconosce più in un matrimonio che non la fa sentire felice, che non riesce più a offrirle nuovi stimoli. Il problema è che ha deciso, ma non l’ha ancora fatto. E questa condizione di sospensione, di attesa, la porta a riflettere sulla sua vita, sulle sue scelte del passato.
Con La mela rossa Fabio Volo si conferma narratore di sentimenti: attraverso una voce femminile ci racconta un universo familiare fatto di attese deluse, di promesse non mantenute e speranze mai realizzate.
Lettura scorrevole tipica di Fabio Volo.
Unica pecca di questa storiella è che da una parte è tremendamente vera e dall'altra tremendamente utopistica.
Magari un po' meno estremista in un senso e nell'altro l'avrebbe reso più piacevole.
Unica pecca di questa storiella è che da una parte è tremendamente vera e dall'altra tremendamente utopistica.
Magari un po' meno estremista in un senso e nell'altro l'avrebbe reso più piacevole.
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