martedì 21 maggio 2013

SOLARIS di Stanislaw Lem

4/5 Trama: Nel momento della sua più gloriosa espansione - i viaggi interstellari - l'uomo si imbatte in un enigma insolubile, una sfida impossibile. È il pianeta Solaris, un pianeta "vivo": la sua essenza, le sue ragioni travalicano la capacità della mente umana; di fronte a esso anche la scienza più evoluta è impotente. Solaris è capace di far perdere all'individuo la propria identità, di ridurlo a brandelli di coscienza, di obbligarlo a confrontarsi con il proprio groviglio di conflitti interiori e a misurarsi con i grandi interrogativi dell'universo. Sull'oceano vivente che costituisce la sua superficie, un oceano che assume continuamente una miriade di forme effimere e incomprensibili, ruota una stazione orbitante: all'interno tre scienziati, ciascuno chiuso nella propria solitudine, ciascuno in balia degli incubi e dei miraggi che il pianeta proietta su di lui. Capolavoro che ha reso Stanislaw Lem famoso in tutto il mondo, immortalato anche da Tarkovskij in un celebratissimo film, "Solaris" è un grande classico della fantascienza del Novecento.

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un Dio imperfetto


Sono anni che sento parlare di questo libro.
Il film non l'ho ancora visto.
Come mi capita spesso, mi avvicino ai libri per sentito dire, per una sorta di attrazione, per un'idea tutta mia che mi sono fatta in testa, spesso tutto questo è così distante dal libro stesso che rimango fregata.
Questo libro invece ha risposto a tutte le mie aspettative.
E' stato scritto nel 1961, e questo gli rende un merito enorme, perchè è innovativo per l'epoca.
A tratti l'ho trovato difficile, sembrava quasi un saggio, e al tempo stesso trama pochissima.
Si alternano poi tratti di trama fitta, fatta per lo più da pensieri introspettivi, e di saggistico poco o niente.
Mi ha affascinato notevolmente questo oceano, che su Solaris ha una connotazione quasi animale invece che acquea, che induce gli umani a ricreare quasi delle allucinazioni, fatte di persone care che fanno parte del passato, della memoria.
Questo oceano vuole entrare in contatto, ma non a sufficienza da far cambiare la mente dell'uomo.
I due soli che si alternano, azzurro e rosso, e milioni di sentimenti. Esemplare direi la dissertazione finale di un Dio imperfetto.
Meritevole in tutti i sensi, non può mancare nelle librerie di appassionati del genere.

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