giovedì 27 giugno 2013

LA SCOPA DEL SISTEMA di David Foster Wallace

1/5 Trama: Le avventure di Lenore, che si mette alla ricerca della bisnonna, antica studiosa di Wittgenstein, fuggita dalla sua casa di riposo insieme a venticinque tra coetanei e infermieri; del fratello LaVache, piccolo genio con una passione smodata per la marijuana; del pappagallo di famiglia, Vlad l'Impalatore, che recita sermoni cristiani su una Tv via cavo; di Norman Bombardini, re dell'ingegneria genetica, che si ingozza di cibo e sogna di ingurgitare il mondo intero; di Rick Vigorous, il capo e l'amante di Lenore, negazione vivente del suo stesso cognome. Una galleria di personaggi uno più esilarante e paradossale dell'altro, sullo sfondo di un'America impazzita, grottesca, più vera del vero. Scritto a ventiquattro anni nel 1987, questo è il romanzo che ha rivelato al mondo la nascita di un talento e di una figura di culto e - come sottolinea Stefano Bartezzaghi nell'introduzione - "è probabilmente per questo che la notizia del suo suicidio ha percosso i suoi lettori con la forza di uno staffilante dolore personale, diretto: cosa avesse in testa quell'uomo non era più una questione letteraria, era diventata una questione esistenziale senza vie di scampo. E in tanti ci si è chiesti quando sarà possibile tornare a leggere le sue opere senza pensarci, senza dare troppo peso ai presagi di cui ora sembrano pullulare". Prefazione di Stefano Bartezzaghi.

Caro David Foster Wallace, ti scrivo un po' come si scriverebbe a Babbo Natale.
Si perché vedi, io ho diligentemente letto tutte le 500 e passa pagine della tua Scopa, ma evidentemente non ho trovato in che pacchetto avevi messo la morale...
Ho aperto tutte le scatole e ho trovato personaggi improbabili e storie altrettanto improbabili, ma tutto sommato potevo anche accettarlo.
Ho aperto un'altra scatola e ho trovato una scrittura scorrevolissima, niente da dire.
Però David, scusa, la tua genialità dove l'hai messa?
Il senso di queste pagine dov'era?
Perché sai io mi smazzo e dopo 500 pagine voglio assolutamente trovare un senso al tempo che ho speso, perché se non lo trovo un po' mi incazz.
Allora visto che la scopa la si può usare da intera come da rotta e per più utilizzi, o io o tu ce la siamo presi in ....
(la frase la lascio in sospeso non per dare più senso al contesto, ma esattamente com'è la fine del libro)
Con buona pace dei sensi...

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