mercoledì 26 giugno 2013

LA VIAGGIATRICE DI O di Elena Cabiati

2/5 Trama: La piccola mansarda nel centro di Torino è il suo regno, il suo rifugio, il luogo dov’è più vivo il ricordo dei genitori, banditi dal mondo di O proprio a causa sua. Perché Gala è nata per diventare una delle streghe più potenti vissute da almeno due millenni, e il suo potere è al centro di una segreta lotta tra la magia bianca e la magia nera. Lei infatti è in grado di volare, viaggiare nel tempo, trasformarsi, prevedere il futuro… insomma, grazie ai suoi poteri, può affrontare qualsiasi missione le venga affidata dalla Sede Direttiva dei Viaggianti. Come tutti i «ragazzi prodigio», tuttavia, Gala è allergica alle regole e ha sempre fatto di testa sua. Ma l’ultima volta l’ha combinata davvero grossa e, per evitare l’espulsione definitiva dall’Ordine dei Viaggianti, deve scegliere un tutor che la guidi e le insegni a usare correttamente la magia. Il burbero e severo mago e monaco Kundo diventa così il suo fido maestro e la accompagna in una nuova missione: viaggiare nella Venezia del 1756 per salvare un preziosissimo manoscritto dall’incendio che distruggerà la Scuola Grande di San Rocco. Un compito piuttosto semplice, per una come Gala. Ma, ben presto, Kundo intuisce che c’è qualcosa che non va: le persone che dovrebbero essere loro alleati si rifiutano di aiutarli e la città è infestata di negromanti. Inoltre gli adepti della magia nera sembrano molto più interessati a Gala e al mistero della sua nascita che all’enigmatico libro magico…

Io sono sempre molto favorevole alle storie di magia, magia bianca e magia nera, negromanti incantatrici e streghe sono personaggi affascinanti, e Venezia lo è altrettanto (soprattutto se l'ambientazione è al passato) per i misteri.
La cosa però che non mi è piaciuta di questo libro è il suo essere piatto.
Valutiamo i vari punti:
Ambientazione: a parte essere catapultati da Torino a Venezia, e per qualche pagina anche nel medioevo ai tempi dell'inquisizione, non c'è nessuna descrizione accurata, leggendo non riesci a trovare dei punti di riferimento o una descrizione precisa che ti faccia capire dove sei, e tu lettore fantasioso non hai un'immagine precisa di quello che potresti vedere attorno a te.
Storia: interessante ma frettolosa, poco approfondito il passato e i vari meccanismi che portano Gala a essere cercata così ansiosamente.
Personaggi: piatti, leggendo non ti sta simpatico nessuno, o antipatico ecco. Alla fine ti sono indifferenti, non senti empatia verso nessuno. Hanno scomodato perfino Casanova, però l'hanno reso piatto e senza uno spessore.
Poi la cosa che mi fa veramente rabbia è che la protagonista deve fare un qualche cosa in particolare e "con uno stratagemma riesce a..." ecco ora, a me lo stratagemma piace un sacco, ma non può essere usato ogni volta che la protagonista è in difficoltà e se lo usi magari lo devi anche spiegare altrimenti mi sembra di essere un bambino dell'asilo che si inventa una storia in cui può fare tutto!
Alcuni passaggi se non sai come venirne fuori, vuol dire che non filano, non vanno, sono assurgi e ci infili lo stratagemma????
Eddai suvvia!!!
bah boh sobh... secondo me soldi sprecati, e vediamo che ne escano ovviamente altri 2 così facciamo le solite trilogie tanto amate...

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