giovedì 27 giugno 2013

MAMA TANDOORI di Ernest van der Kwast

3/5 Trama: Veena arriva in Olanda da Bombay senza niente in mano, solo due valigie piene di gioielli. Ad Amsterdam incontra il timido studente di medicina Theo van der Kwast. Lui le chiede di sposarla. Lei rifiuta. Lui insiste. Lei rifiuta. Lui scoppia in lacrime. Lei cede, e la strana coppia si imbarca in un lungo matrimonio- incubo, indimenticabile e sopra le righe, da cui nasceranno tre figli. Con l’aiuto di tutte e 52 le divinità indù cui quotidianamente si rivolge, un diabolico fiuto per gli affari e un’attrazione indomabile verso ciò che è gratis o in offerta speciale, la vulcanica mamma riesce ad acquistare case sempre più lussuose (che regolarmente finiscono per assomigliare a discariche di rifiuti sottratti alle strade) nei vari paesi, anche oltreoceano, dove il lavoro di Theo li porterà a trasferirsi. Il tutto sotto lo sguardo rassegnato del marito, cui è proibito esprimersi pubblicamente, e dei figli Ashirmad, Johan e il piccolo Ernest, su cui grava la minaccia del temibile matterello materno. Il ritratto tragicomico di una mamma che, grazie al cielo, non è la tua.

Ognuno di noi ha una Mama Tandoori a casa...
Chi più chi meno.
E le offerte nei negozi sono un'attrattiva per tutte le mamme, chissà perchè.
Per il resto libri noiosetto e perdibile. 

[Note]
PAG.39
Ognuno di noi ha una Mama Tandoori a casa...
Chi più chi meno.
E le offerte nei negozi sono un'attrattiva per tutte le mamme, chissà perchè.
Per il resto libri noiosetto e perdibile. 
PAG.42
Purtroppo non sempre riusciamo a essere quello che desideriamo. Molto più spesso siamo l'altro, l'ombra, l'invisibile, la speranza svanita. E se per una volta sfuggiamo al nostro destino, ci trasformiamo pian piano in un ammasso di puntini grigi che nessuno riconosce più.  
PAG.71
"In lacrime sale sul carro. Non vede le facce delle persone alle quali stringe la mano. Due grandi mari di lacrime sono i suoi occhi. Sente battere gli zoccoli dei cavalli. Parte. Lei getta un grido, non sa che grida, il grido erompe da lei, il mare ha una bocca e grida." 
PAG.73
Inventati qualunque cosa, travisa quello che vuoi, cambia tutto. Tutto. Ma non dire che ho smesso di sperare. 
PAG.233
L'immaginazione è la madre del desiderio. Ma io non seguo le sue orme. Non ne ho il coraggio, neanch'io ho l'animo poetico.
Cic, ciac, cic, ciac.
Poi il silenzio. Nel paese dove tutto è possibile, si può anche sparire.
   

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