lunedì 26 agosto 2013

CHAOS di Lauren Oliver

5/5 Trama: Nel mondo di Lena l’amore è bollato come delirium, una terribile malattia che va estirpata da ogni ragazza. Lena non vede l’ora di ricevere la cura, perché ha paura di innamorarsi, ma proprio il giorno dell’esame conosce Alex, un ragazzo bellissimo e ribelle. L’amore tra Lena e Alex cresce ogni giorno di più, fino a che i due innamorati non decidono di scappara nelle Terre Selvagge. Ma purtroppo i piani non vanno come previsto… Lena si ritrova sola, senza Alex, che è rimasto dall’altra parte della rete, e senza la vita che conosceva. Vuole dimenticare quello che è successo, perché ricordare fa troppo male. Adesso è il tempo di farsi nuovi amici ed è il tempo di unirsi alla ribellione: contro chi vuole estirpare la possibilità di amare dal cuore di tutti gli uomini e contro chi le ha portato via Alex…[2° volume]

[Spoiler]
Lena ha perso Alex.
Questo è il punto, e tu lettore che avevi sofferto verso la fine del primo volume, bastano poche parole per essere catapultato nuovamente in questo nulla, in questo dolore tangibile.
Ora deve ricrearsi una vita, perché il futuro è troppo doloroso e arduo parlarne.
Fuori dal recinto si confronterà con altre persone, con altri drammi, con altre perdite.
Sarà addestrata, soffrirà ancora, ma vedrà anche un po' di luce.
Però...
Alla fine del libro Alex torna. Poche righe dalla fine lui ricompare.
Ecco, devo dire che un po' me l'aspettavo, era troppo un colpo di scena per mancare, l'ho sperato girando molte pagine, come se fosse dietro l'angolo.
Unica nota stonata, la tempistica.
A parte tornare alla fine del libro (quindi attendere il 3° volume), possibile che questi uomini tornino sempre quando finalmente ti sei data pace e hai deciso di voltare pagina????
Accidenti. 

Note
PAG.43
Il lutto è come affondare, come essere sepolti. Sono in un'acqua dal colore bruno del fango smosso. A ogni respiro mi sento soffocare. Non c'è nulla cui aggrapparmi, nessuna sponda, nessun modo per tirarmi sù. Non c'è altro da fare che lasciarmi andare. Lasciarsi andare. Sentire il peso tutto intorno a me, sentir strizzare i polmoni, la lenta, schiacciante pressione. Lasciarsi andare più a fondo. Non c'è altro che il fondo, c'è soltanto il sapore del metallo e gli echi di cose andate, e giorni che sembrano bui.  

PAG.52
I suoi occhi sono un vortice di azzurro e di verde e d'oro, come la superficie dell'oceano in una giornata di sole e, dietro quel piattume, quella calma ammaestrata, mi sembra di vedere balenare qualcosa: un'espressione che sparisce prima che riesca a trovarle un noome. 

PAG.143
Una volta ho letto di una specie di fungo che cresce negli alberi. Il fungo comincia a invadere le vie che portano all'acqua e il nutrimento dalle radici ai rami. Le mette fuori servizio, una alla volta, le soffoca. Ben presto, il fungo toglie all'albero l'acqua e gli elementi chimici, e tutto ciò di cui ha bisogno per sopravvivere. Contemporaneamente, piano piano fa marcire l'albero dal di dentro, trasformandolo in marciume, minuto per minuto. E' così anche l'odio. Ti nutrirà e allo stesso tempo ti trasformerà in qualcosa di marcio. 

PAG.148
Nei luoghi approvati, ogni storia ha il suo perché. Ma i libri proibiti sono molto di più. Alcuni sono ragnatele: ci si può far strada a tentoni lungo i loro fili, fino agli angoli sconosciuti e bui. Alcuni sono mongolfiere che salgono in cielo, del tutto indipendenti e irraggiungibili ma bellissimi da guardare. E alcuni, i migliori, sono porte.    

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