venerdì 30 agosto 2013

UNA COSA PICCOLA CHE STA PER ESPLODERE di Paolo Cognetti

4/5 Trama: Una raccolta di racconti in cui il filo rosso scelto dall'autore segue la più tenera, la più violenta, la più tormentata età della nostra vita: l'adolescenza. Che si tratti di ragazze ricche, perverse e affascinanti chiuse in una clinica per anoressiche o di ragazzi scaraventati in solitudine nel naufragio del matrimonio dei loro genitori, l'adolescenza in questi racconti diventa la roulette su cui si gioca il futuro: il momento, vivo e straziante, in cui si prende coscienza della propria identità, si scopre il sesso, l'amicizia, la crudeltà del mondo cercando di trasformare tutto questo in un'occasione di riscatto e di emancipazione.

Credo che si dia per scontato molte volte un fattore importante: la prima grande prova (o scelta) per un genitore è decidere se vuole essere effettivamente genitore o meno.
Perché nessuno lo obbliga, ma nel momento in cui nasce una creatura, l'obbligo c'è eccome!
Non esiste un ragazzo difficile (va bene, è un discorso relativo...però), esiste solo una famiglia alle spalle che non ha saputo scegliere. O ha scelto la cosa sbagliata.
L'anoressica di 'Pelleossa'
l'adolescente che non vuole lavorare con il padre di 'Meccanica del motore a due tempi'
la figlia visionaria di un padre che non c'è di 'La figlia del giocatore'
il ragazzino al campeggio con la mamma che non vede più tornare il padre di 'La stagione delle piogge'
e per finire l'analisi di un figlio di tutte le cose che non sa della madre e che non saprà mai o saprà in maniera distorta dai racconti altrui di 'Tutte le cose che non so di lei'.
Sono tutti modi di interiorizzare o esteriorizzare un disagio, una mancanza, e la colpa non è certo del figlio ma sempre del genitore che vorrebbe il meglio che lui non ha avuto, obbligando il figlio a fare qualcosa che non vuole, o che per paura se ne va perché è più facile.
Dimentichiamo che la vita è una sola, e non dovremmo sprecarla a fare i padri padroni, obbligando i nostri figli a fare qualcosa come la vorremmo noi, ma dovremmo investire il tempo per capirli e indirizzarli verso quello che la società e l'epoca vuole per loro, e verso le loro attitudini! 
Note
PAG.124
Dice la nonna che la vita degli adulti comincia con una bugia. L'adolescenza, per quanto la riguarda, è solo un'invenzione borghese. C'è un'età dai segreti innocui, ma quelli cadono come i denti da latte, e i segreti che crescono dopo sono minati da una carie inconfessabile. Sesso.
Perciò ecco dimostrato il suo teorema: la vita degli adulti è arte del mentire.


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