venerdì 11 agosto 2017

GATTOTERAPIA di Giorgio Pirazzini


Trama 3/5: Claudia e Lorenzo, una coppia di pubblicitari in crisi che vive a Londra, per superare le negatività si sottopone ad una terapia praticata in un esclusivo circolo londinese: la 'gattoterapia', che analizza e invita a seguire la sensualità, l'eleganza e l'indifferenza dei felini. Claudia ha successo e un amante, Lorenzo invece si barcamena tra un lavoro che lo deprime e una moglie che lo surclassa. Sarà questa la soluzione? Lorenzo resta affascinato dall’esperienza, tanto da prendersi subito un gatto vero, Iago. Lo osserva per giorni, lo studia, ne scopre l’indolenza e la calma, lo imita e, nell’esercitare lui stesso questi sentimenti impara finalmente a dare il giusto peso alle cose della vita.

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Il titolo mi aveva evocato un'immagine del tipo "due sono in crisi e prendono un gatto per sentirsi nuovamente una coppia".
In realtà la situazione parte al contrario rispetto a quello che avevo pensato io, nel senso che i due sono in crisi e non fanno assolutamente nulla per riprovarci, quindi si separano e lui, un po' fallito un po' apatico, viene fatto entrare in un club molto esclusivo in cui ricchi di alto rango si divertono a vivere come i gatti, si vestono da gatti, si atteggiano da gatti, insomma quelle cose che fanno i ricchi annoiati ecco.
Ovviamente ci sono molti agganci importanti non c'è che dire e questo tornerà utile per una lavoro inaspettato, perché a lui piace molto cucinare, e io ho apprezzato veramente tanto le ricettine buttate qua e là nella narrazione.
Ad ogni modo in questo club esclusivo si possono adottare o tenere anche solo per pochi giorni dei gatti veri e lui si porterà a casa un gattone e loro si parlano, si capiscono, litigano, si snobbano... insomma lui prenderà ad esempio il suo gatto per comportarsi da gatto, fregandosene più o meno di tutto e di tutti.
Fintanto che ci scappa un morto e la ex moglie si ammala e il club viene distrutto e l'amico muore...
E insomma, alla fine tutto questo per dire che la morale che ho letto io è che i belli ricchi e annoiati alla fine crepano per tedio, i soldi e la noia riempiono quel vuoto di sentimenti che hanno dentro. Mentre tutti gli altri comuni mortali i sentimenti li hanno e a volte riescono a ritornare sui propri passi per amore, o quanto meno si accorgono che gli errori sono fatti da entrambi e quindi se ne può riparlare, e poi quando qualcuno che abbiamo amato si ammala lo vediamo così vulnerabile e inerme che saremmo veramente delle merde se chiudessimo il nostro cuore. La vita è dura i sentimenti sono tanti e con infinite sfaccettature, non sempre è facile però non dobbiamo dimenticare le nostre origini, i soldi e la ricchezza sono valori che si possono non avere e se si hanno si possono perdere, tutto il resto, la dignità la responsabilità la correttezza l'amore l'amicizia, si possono davvero perdere? Per quanto si cambi, per quanto le situazioni difficili ci plasmino, io credo che di fondo, quello che abbiamo dentro nello stomaco, non cambia mai :)

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