venerdì 11 agosto 2017

IL LUPO E IL FILOSOFO di Mark Rowlands

Trama 4/5: Mark Rowlands, giovane e inquieto docente di filosofia in un'università americana, legge per caso su un giornale una singolare inserzione, si incuriosisce e risponde. Qualche ora dopo è il padrone felice di un cucciolo di lupo, a cui dà nome Brenin ("re" in gallese antico). Per undici anni, sarà lui la presenza più importante nella vita del professore, che seguirà ovunque: assisterà alle sue lezioni acciambellato sotto la cattedra, incurante degli iniziali timori e del successivo entusiasmo degli studenti, ne condividerà avventure, gioie e dolori, lo accompagnerà nei suoi spostamenti dall'America all'Irlanda alla Francia, dove Mark si trasferisce dopo aver troncato quasi ogni legame con i suoi simili. E sarà, soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione e idee filosofiche perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è per Rowlands metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta della propria più intima e segreta identità: "il lupo è la radura dell'anima umana... svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi". La sua natura selvaggia e indomabile, infatti, rivela a chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e appagante perchè immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e manipolazione.

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Io che ho fatto studi tecnici non vado sempre d'accordo con la psicologia e la filosofia, quindi affronto questo tipo di letture con un certo timore. Però è anche vero che al di là degli studi che uno fa, la vita insegna quello che ti manca se sei abbastanza aperto da poterlo accettare. Non ho mai vissuto con un lupo e nemmeno con un cane, ho sempre avuto gatti e non so se la filosofia sia la stessa, ma credo proprio di no.
Comunque la lettura di questo libro l'ho trovata a tratti contrastante, nel senso che avrei avuto piacere di leggere più episodi di vita dell'autore con Brenin (il lupo) cosa che invece è stata un po' scarna. Per contro ogni capitolo raccontava nella prima parte gli episodi di vita e nella seconda parte passaggi filosofici che spesso non ho trovato così pertinenti, o comunque li ho trovati un po' disordinati. Questa parte di lettura mi è stata un po' pesante, avrei preferito decisamente una scrittura più scorrevole, forse più a portata di chi di filosofia non mastica nulla. Però è anche vero che ho dato un voto alto a questo libro perché l'ultimo capitolo ha invece in se moltissimi tratti di filosofia che mi hanno affascinato non poco e che ho trovato anche nella mia vita.
Alla fine devo dire che mi sono trovata tra le mani un libro molto interessante anche se non proprio facilissimo.

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