venerdì 11 agosto 2017

IL POSTO di Annie Ernaux

Trama 4/5: La storia di un uomo - prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia normanna - raccontata con precisione chirurgica, senza compatimenti né miserabilismi, dalla figlia scrittrice. La storia di una donna che si affranca con dolorosa tenerezza dalle proprie origini e scrive dei suoi genitori alla ricerca di un ormai impossibile linguaggio comune. Una scrittura tesissima, priva di cedimenti, di una raffinata semplicità capace di rendere ogni singola parola affilata come un coltello. Il posto è un romanzo autobiografico che riesce, quasi miracolosamente, nell'intento più ambizioso e nobile della letteratura: quello di far assurgere l'esperienza individuale a una dimensione universale, che parla a tutti noi di tutti noi.

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Dice bene la quarta di copertina: "è un romanzo autobiografico che riesce, quasi miracolosamente, nell'intento più ambizioso e nobile della letteratura: quello di far assurgere l'esperienza individuale a una dimensione universale, che parla a tutti noi di tutti noi".
Un romanzo autobiografico in cui la scrittrice alla morte del padre ripercorre le sue origini e la storia dei suoi genitori. E' un romanzo duro sebbene delicato, la scrittura non perde mai tono, e spesso ci si ritrova tra le righe. Come appunto dice la quarta, in qualche modo anche se le esperienze sono diverse, l'autrice si rivolge a tutti noi mettendo in luce cose personali, sensazioni e vicissitudini, tra le quali ognuno di noi si ritrova, perché leggendo la sensazione che ho avuto in alcuni tratti è stata proprio di cambiare nomi e situazioni e leggere la mia storia, e quella della mia famiglia.
Libro senza dubbio particolare che penetra sotto pelle.

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