Trama 4/5: Ritornano i quattro vecchietti
detective del BarLume di Pineta, con il nipote Massimo il «barrista» e
la brava banconista Tiziana. Dopo La briscola in cinque e Il gioco delle
tre carte, con Il re dei giochi si può dire che ora siamo alla serie,
sia per la
caratterizzazione ben sagomata e viva di ciascun personaggio che lo
rende familiare, sia per il brio naturale con cui, come un meccanismo
ben avviato, funziona l'eccentrico amalgama che struttura le storie. "Re
dei giochi" è il biliardo nuovo all'italiana giunto al BarLume. Ampelio
il nonno, Aldo l'intellettuale, il Rimediotti pensionato di destra, e
il Del Tacca del Comune (per distinguerlo da altri tre Del Tacca) vi si
sono accampati e da lì sezionano con geometrica esattezza gli ultimi
fatti di Pineta. Tra cui il terribile incidente della statale. È morto
un ragazzino e sua madre è in coma profondo. Sono gli eredi di un
ricchissimo costruttore. La madre è anche la segretaria di un uomo
politico impegnato nella campagna elettorale. Non sembra un delitto.
Manca il movente e pure l'occasione. «Anche quest’anno sembrava d’aver
trovato un bell’omicidio per passare il tempo e loro vengono a rovinarti
tutto». Ma la donna muore in ospedale, uccisa in modo maldestro. E
sulle iperboliche ma sapienti maldicenze dei quattro ottuagenari cala,
come una mente ordinatrice, l'intuizione logica del «barrista»,
investigatore per amor di pace.
[Terzo volume del BarLume]
Sempre stato, il biliardo crea un ambiente fumoso e losco, e con una stecca in mano si fanno molti discorsi e supposizioni stile gangster...
Opterei per una birretta fresca appoggiata agli angoli.
Così siamo proprio a posto...
Sempre stato, il biliardo crea un ambiente fumoso e losco, e con una stecca in mano si fanno molti discorsi e supposizioni stile gangster...
Opterei per una birretta fresca appoggiata agli angoli.
Così siamo proprio a posto...
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