venerdì 11 agosto 2017

LA MIA LOTTA PER LA LIBERTA' di Yeonmi Park


Trama 5/5: "Sono estremamente grata per due cose: di essere nata in Corea del Nord e di essere fuggita dalla Corea del Nord. Entrambi gli eventi mi hanno formato, e non cambierei mai la mia vita con una pacifica e tranquilla. Ma c'è molto di più nella storia che mi ha portato a essere quella che sono oggi. [...] Durante il mio viaggio ho visto gli orrori che gli esseri umani sono capaci di infliggersi a vicenda, ma sono stata anche testimone di atti di tenerezza, gentilezza e sacrificio nelle peggiori circostanze immaginabili. So che si può perdere parte della propria umanità per spirito di sopravvivenza. Ma so anche che la scintilla della dignità umana non si potrà mai davvero spegnere e che, grazie all'ossigeno della libertà e al potere dell'amore, potrà tornare a brillare. Quella è la storia delle scelte che ho fatto per riuscire a vivere." Yeonmi Park racconta la sua storia incredibile: dall'infanzia sotto il regime di Kim Jong-il, alla fuga in Cina finita nelle mani dei trafficanti di esseri umani, alla ricerca senza esito della sorella Eunmi, alla traversata del gelido deserto di Gobi seguendo le stelle verso una nuova vita, il suo memoir è un inno senza retorica alla libertà e alla forza dello spirito umano.

***
Un amico poco tempo fa mi incontra, si parla del più e del meno e poi va...
Poi corre indietro e mi dice "ah volevo dirti, La mia lotta per la libertà, l'ho letto tutto d'un fiato come non mi capitava da tanto, leggilo se ti capita"
E l'ho fatto capitare.
Devo ringraziarlo perché probabilmente dalla quarta l'avrei rimesso in scaffale perché non mi pareva un argomento che mi interessasse. E infatti devo ammettere che la storia della Korea io non la so, del perché sia del Nord e del Sud non lo so, che regime ha non lo so, seguo solo un becero gruppo su facebook che fa battute in dialetto veneto oltre Piave su Kim, che probabilmente se lo sapesse ci avrebbe già annientato con l'atomica.
Poi invece mi appassiono di questa storia, in realtà rabbrividisco perché non avevo alcuna idea di cosa volesse dire vivere in Korea del nord, di quanto fosse una realtà pazzesca, perché se pensate ai campi di concentramento, beh sono niente in confronto. In Korea del nord puoi essere giustiziato per una telefonata illegale, puoi essere torturato per aver detto la tua opinione o una parola che il regime ha vietato. Puoi morire per aver visto un film di contrabbando o anche solo per avere un videoregistratore in casa. Cioè è allucinante.
E come sempre ci sono i furbi, quelli che vendono le donne appena oltre confine, su territorio cinese, su chi le violenta e poi le rivende ancora, e le donne non hanno nessun valore.
E questa ragazza si fa coraggio e racconta la sua storia in modo che tutti la conoscano, in modo che tutti sappiano cos'è la Korea del nord, che poi in quella del sud è tutta un'altra cosa, e lei lo mostra chiaramente!
Una lettura appassionante davvero, se solo non fosse vera...
16/05 faccio una piccola postilla, come ho scritto nei commenti.
*Io farei leggere libri come questo, obbligatoriamente, a tutti i razzisti che si accaniscono contro gli immigrati. Non parlo di quelli con il telefonino e vestiti bene che gettano il cibo come qualcuno li ha addestrati per far arrabbiare i leghisti, no no, parlo di quelli veri, che scappano da quello che ho letto tra queste pagine.*

Nessun commento:

Posta un commento