venerdì 11 agosto 2017

SMARRITO CANE di Pauls Toutonghi


Trama 4/5: Il 10 ottobre del 1998 Fielding Marshall, un programmatore informatico di ventisette anni, sta facendo un'escursione sugli appalachi con il suo cane Gonker, sei anni, metà golden retriever. Gonker scatta in avanti e sparisce nella foresta. Ha il morbo di Addison e ventitré giorni per sopravvivere senza le medicine che prende regolarmente. Subito parte la ricerca, che coinvolge tutta la famiglia Marshall e fa riemergere antichi dolori: la mamma di Fielding è cresciuta in giappone in una famiglia profondamente infelice, e solo l'amicizia con il cane Oji le ha dato un po' serenità durante l'infanzia. Anche Fielding, ribelle nell'anima, è depresso: la compagna l'ha appena lasciato dopo la nascita e la morte di una bambina immatura. Lui è un ragazzo mai del tutto cresciuto, che fatica a trovare un equilibrio...

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Che sia un cane o un gatto o qualsiasi altro animale domestico, diventa un membro della famiglia, quindi se sta male o ha bisogno di cure o chi sa cos'altro, si fa tutto il possibile come lo faresti per un genitore o un figlio. A volte è questo il problema, quando parli con persone che ritengono gli animali solo animali, che stanno fuori perché tanto sanno procacciarsi il cibo da soli, anche se è freddo o caldo, la gente non capisce che senza volerli umanizzare troppo, ma anche loro danno un contributo in famiglia. Anche loro hanno un carattere, e hanno un ruolo ben preciso a cui non possono sottrarsi. E quindi niente, si fa di tutto, anche cercarlo, mandare fax, fare km a piedi chiamandolo, andando in tv, e alla fine, qui c'è un lieto fine per fortuna, tutto torna al suo posto.
Non sempre c'è un lieto fine e parlo per esperienza personale, ma una cosa (ma anche di più di una) buona c'è in ogni storia: quell'animale, quel dolce membro della famiglia, ha fatto un po' di strada con noi e si è guadagnato un posticino nel nostro cuore e sarà sempre con noi!

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