venerdì 11 agosto 2017

SOLO PER IDA BROWN di Ricardo Piglia


Trama 2/5: Emilio Renzi, docente argentino di Letteratura inglese, viene invitato a trascorrere un semestre nella Taylor University, vicino a New York. Lì conosce studenti brillanti, cattedratici impegnati in bizzarre ricerche, clochard che sembrano vecchi saggi e soprattutto Ida, un'insegnante che diventerà la sua amante. Fin dal principio, il suo soggiorno nel campus è disseminato di strani fatti inquietanti e quando Ida muore in un incidente stradale - in circostanze simili ad altri incidenti recenti - la polizia parla di un gruppo terrorista. Ma chi era Ida, allora? E chi c'è dietro gli incidenti? Ispirato alle vicende di Unabomber, "Per Ida Brown" è un romanzo d'autore con la struttura di un noir. C'è un cadavere, un mistero e la ricerca della verità, ma ci sono anche la letteratura e la feroce critica al divenire degli Stati Uniti.

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Quando mi dicono "quel libro è un bellissimo noir" io penso subito ad ambientazioni scure, fumose, un po' alla Chandler per capirsi... Qui invece sinceramente di noir non ho visto proprio nulla. Una prima parte con spiccati tratti autobiografici, mi fido perché non conoscevo l'autore prima d'ora, un professore argentino che viene chiamato a fare un semestre in un istituto americano, dove conoscerà vari altri professori tra cui Ida Brown. Tra loro nasce una storia di cui non ho percepito nessuna passionalità, e la suddetta Ida Brown pare essere molto misteriosa, altro aspetto che non ho percepito per nulla.
Poi si passa alla seconda parte del libro, che analizza degli omicidi, tra cui quello appunto di Ida Brown e a me è sembrato nemmeno un thriller ma un dossier televisivo, un reportage, la fine di un film raccontata dalla voce narrante.
Insomma del noir nemmeno l'ombra a mio avviso, come thriller piattume totale, e niente, a me non è piaciuto.
Che poi tra le righe si tocchino argomenti più di attualità posso anche essere d'accordo ed è un bel modo di affrontarli e denunciarli, però il tutto infarcito di grandi nomi della letteratura come Conrad o Thoreau (per dirne un paio) e parole/frasi inglesi, no assolutamente noia!

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