Trama 4/5: Kati Hirschel, stambuliota di origini in parte tedesche, ha una libreria specializzata in giallistica. È questa familiarità con l’aspetto romantico del delitto che la predispone al fascino del mistero, e la rende abbastanza spregiudicata da non disprezzare alcuna fonte di informazione. Così, quando la veggente che è andata a consultare insieme all’amico Fofo, ha visto nei fondi del caffè il cadavere di una giovane donna, è entrata in allarme.I fatti però, non obbediscono sempre alle visioni: la vittima non sarà quella da Kati attesa e del resto non ci sarà un vero e proprio cadavere. Semplicemente Nil, l’amica della sua collega, ha avuto un arresto cardiaco. Ma tanto basta all’irrefrenabile investigatrice per correre le strade di Istanbul in cerca di indizi. Infatti presto, come una profezia che si autodetermina, le stranezze cominciano a piovere, tanto da spingere Hakan, il fratello della vittima, a darle un completo incarico da detective. Innanzitutto il tenore di vita di Nil appare troppo sostenuto per una giornalista disoccupata: perfino un quadro Julian Opie nel lussuoso appartamento. Poi, si scopre che Nil stava scrivendo una specie di romanzo sui desaparecidos argentini, paragonandoli alle vittime (greci, curdi) del perenne autoritarismo turco, il cosiddetto «stato profondo». Ce n’è abbastanza per mettere in moto una personalità indagatrice col dono di inverare le complicazioni che poi risolverà. La bizzarra originalità dell’investigatrice è che lei indaga come se spettegolasse, di contatto in contatto, di conoscenza in conoscenza, di curiosità maliziosa in curiosità maliziosa. E che porta il lettore in giro per «la città più bella del mondo» proprio come fa lei, bar dopo bar, vicolo dopo vicolo, mercato dopo mercato, bottega dopo bottega. Dai bassifondi ai quartieri dei milionari.Ne esce un poliziesco «morbido» e suadente che contiene uno spaccato di costume orientale occidentale, e suona anche come un salutare invito all’anticonformismo e alla tolleranza. [4° volume]
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Capita a volte che sei con delle persone, o sei in qualche posto, e ti ci trovi talmente bene che ti dispiace andare via, perché ti sentivi proprio come a casa tua, come quando hai quella confidenza che puoi stare in pigiama e pantofole, oppure con i pantaloni della tuta, quelli bucati che metti sempre per casa abbinati a un paio di calzini dai colori improbabili e una maglietta che di sicuro ha visto tempi migliori...
Qui è la stessa cosa, ad un certo punto non è tanto la storia narrata dalla Aykol, è proprio l'ambiente, gli amici di sempre, che se ti vedono con i pantaloni della tuta bucati non ci fanno caso, e tu stai così bene, che passi a prendere dei kebab e li porti lì da loro, e mangiate assieme sul divano...
Di rado mi capita di leggere 4 libri della stessa autrice in fila, io ho bisogno di fare pausa e leggere altro, un po' come nel fantasy che ad un certo punto non ce la faccio più e cambio, quindi è stato un evento sostanzialmente epocale che li abbia letti tutti d'un fiato. Posso concordare con qualcuno che ritiene questi libri leggerini, sì è vero, ma ti affezioni, all'ambiente alla libreria ai ragazzi, e non te ne vorresti staccare...
Per me può anche continuare a scrivere cosette leggere la Aykol, anche senza tanto senso (come dice qualcuno, ma qui non sono d'accordo) io continuerò a leggerla per stare con loro, ecco, basta.
Qui è la stessa cosa, ad un certo punto non è tanto la storia narrata dalla Aykol, è proprio l'ambiente, gli amici di sempre, che se ti vedono con i pantaloni della tuta bucati non ci fanno caso, e tu stai così bene, che passi a prendere dei kebab e li porti lì da loro, e mangiate assieme sul divano...
Di rado mi capita di leggere 4 libri della stessa autrice in fila, io ho bisogno di fare pausa e leggere altro, un po' come nel fantasy che ad un certo punto non ce la faccio più e cambio, quindi è stato un evento sostanzialmente epocale che li abbia letti tutti d'un fiato. Posso concordare con qualcuno che ritiene questi libri leggerini, sì è vero, ma ti affezioni, all'ambiente alla libreria ai ragazzi, e non te ne vorresti staccare...
Per me può anche continuare a scrivere cosette leggere la Aykol, anche senza tanto senso (come dice qualcuno, ma qui non sono d'accordo) io continuerò a leggerla per stare con loro, ecco, basta.
 
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