Trama 3/5: «Una sorta di interminabile attacco di cuore»: così è stato definito I diabolici, che - unanimemente considerato un classico della letteratura noir - non ha perso un grammo del suo torbido fascino: come dimostrano i commenti dei giovani blogger francesi, i quali scoprono stupefatti quanto l'attuale letteratura psicologica francese à suspense debba a un libro che ai loro occhi appare «di un'incredibile modernità», dotato di «un intrigo perfetto» e di «una tensione che fino all'ultimo non ti dà un attimo di tregua». Come nei migliori romanzi di Simenon, quello che conta qui è la progressiva perdita, da parte del protagonista, della percezione della realtà, il suo sprofondare sempre più allucinato in una vertigine di angoscia e di terrore in cui i deliri si accavallano ai ricordi d'infanzia e a un lacerante senso di impotenza. Ne I diabolici compaiono per la prima volta alcuni dei marchi di fabbrica della sterminata produzione di Boileau e Narcejac: lo schema triangolare, l'ambientazione provinciale e piccoloborghese, il motivo del colpevole tormentato dal rimorso e dalla paura, la contiguità fra innocenza e colpa; e soprattutto l'inversione dei ruoli: in un'autentica spirale di orrore, l'assassino si trasforma in una vittima braccata da «colei che non c'è più» - la donna che sa di aver ucciso.
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A me viene un po' da ridere perché questa coppia di autori massacra gli uomini a dir poco!
Sia in questo "I Diabolici" sia nel precedente che ho letto "Le Incantatrici" l'atmosfera noir si respira e si tocca in modo inequivocabile, si sente proprio uno stile di altri tempi piuttosto dei moderni thriller, però gli uomini ne escono male! ma male davvero!!!!
In questa storia il protagonista è sostanzialmente un uomo inetto e inutile, assolutamente non contento di nessun aspetto della sua vita, lavoro soldi casa moglie, e crede di architettare l'omicidio della moglie con l'amante, anche se la storia è ben diversa perché saranno le due donne ad architettare e portarlo al suicidio....
Lui vive di terrore e fobie, crede di vedere fantasmi e si sa che la paura alimenta la paranoia. A tratti è veramente inquietante, però in certi momenti è di un tedio infinito, il ritmo è lento lentissimo e certi passaggi sembra molto confusi esattamente come il protagonista.
E alla fine mi aspettavo un sorta di sentimento di vittoria, visto che le donne riescono nell'intento, invece mi sono sembrate completamente indifferenti, cosa che lascia quella sensazione di insipido in bocca.
Come per il protagonista della storia, non sempre è bene riesumare certi libri morti e sepolti, la sensazione potrebbe non essere forte come ci si aspetta, come lo è stato un tempo...
Sia in questo "I Diabolici" sia nel precedente che ho letto "Le Incantatrici" l'atmosfera noir si respira e si tocca in modo inequivocabile, si sente proprio uno stile di altri tempi piuttosto dei moderni thriller, però gli uomini ne escono male! ma male davvero!!!!
In questa storia il protagonista è sostanzialmente un uomo inetto e inutile, assolutamente non contento di nessun aspetto della sua vita, lavoro soldi casa moglie, e crede di architettare l'omicidio della moglie con l'amante, anche se la storia è ben diversa perché saranno le due donne ad architettare e portarlo al suicidio....
Lui vive di terrore e fobie, crede di vedere fantasmi e si sa che la paura alimenta la paranoia. A tratti è veramente inquietante, però in certi momenti è di un tedio infinito, il ritmo è lento lentissimo e certi passaggi sembra molto confusi esattamente come il protagonista.
E alla fine mi aspettavo un sorta di sentimento di vittoria, visto che le donne riescono nell'intento, invece mi sono sembrate completamente indifferenti, cosa che lascia quella sensazione di insipido in bocca.
Come per il protagonista della storia, non sempre è bene riesumare certi libri morti e sepolti, la sensazione potrebbe non essere forte come ci si aspetta, come lo è stato un tempo...
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