giovedì 10 agosto 2017

TUMBAS di Cees Nooteboom

Trama 3/5: «La maggior parte dei morti tace. Per i poeti non è così. I poeti continuano a parlare.» Perché comunicano a ognuno qualcosa di personale e accompagnano diversi momenti della nostra vita, innescando con noi un dialogo intimo al di sopra dello spazio e del tempo. Per questo Cees Nooteboom, nel corso di trent’anni di viaggi per il mondo e attraverso i cieli della letteratura, ha visitato le tombe dei grandi scrittori e filosofi che lo hanno segnato, raccogliendo quello che, dietro una lapide di marmo, un monumento bizzarro, un’epigrafe toccante o l’incanto di un’atmosfera, hanno ancora da raccontare. Dal famoso Père-Lachaise di Proust e Oscar Wilde alla pittoresca collina sopra Napoli che ospita Leopardi, dalla cima del monte Vaea, nelle isole Samoa, dove è sepolto R.L. Stevenson, a Joyce e Nabokov in Svizzera. Calvino a Castiglione della Pescaia, Melville in un angolo sperduto del Bronx, e Kawabata nel suo Giappone; Keats e Shelley accanto a Gregory Corso nel romantico Cimitero Acattolico di Roma; Brecht a due passi da Hegel a Berlino est; Brodskij insieme a Pound nell’isola veneziana di San Michele, e il Montparnasse di Baudelaire, Beckett e Sartre, a cui ha scelto di unirsi anche Susan Sontag. Ogni tomba è un lampo sul mondo dello scrittore che la occupa, rievocando una poesia, un frammento di vita o di libro, ispirando folgoranti riflessioni e inattesi collegamenti, in un appassionante pellegrinaggio indietro e avanti nella storia della letteratura e del pensiero, che con Nooteboom diventa una meditazione poetica sull’uomo, il tempo e l’arte. Mentre a ogni pagina cresce il desiderio di andare a leggere e rileggere le opere dei suoi cari immortali.

***
Il 19 febbraio muore Umberto Eco, io il giorno 20 febbraio comincio a leggere Tumbas.
Stranamente leggo la prefazione, anche piuttosto lunga, ma di Nooteboom non ho letto nulla finora pur avendolo sentito parecchio nominare, e quindi mi serve per capire il suo stile e le sue motivazioni riguardo a questo viaggio tra le tombe.
A pag.22 della prefazione trovo questo passaggio interessante:
[…] Dunque sono sepolti vicini, ma Nerval, che si suicidò nel 1855, non avrebbe mai immaginato quel che Prous avrebbe scritto su di lui e sulla sua famosa novella Sylvie in Contro Sainte-Beuve. Eco, che ha tradotto Sylvie e che per fortuna è ancora vivo, ne parla nel suo libro Sulla letteratura. Tesse una ragnatela in cui cattura Proust e Nerval, e come a volte capita, passeggiando in un bosco, di imbattersi in una ragnatela che resta per un attimo attaccata alla faccia, così ho qui la sensazione che il ragno Eco ne abbia intessuta una di mille fili tra le due tombe. Qual era il punto? [...]
Ecco, qual era il punto? Il punto è che Eco era morto il giorno prima di leggere questa frase, e la cosa mi ha messo molta tristezza, e dall'altra mi piace credere che queste ragnatele riguardano anche noi, tra un libro e l'altro, tra un evento e l'altro, c'è un'invisibile filo che lega il libro che decidiamo di leggere con quello precedente e quello successivo.
Il libro mi è piaciuto anche se spesso ha sottolineato la mia ignoranza sui nomi degli autori, io che ho fatto studi tecnici e di letteratura so quel poco che si studia a ragioneria e quel poco che ho studiato da autodidatta, tra l'altro ho scoperto che molti sono mancati nel 900, cioè chissà perché pensavo che la maggior parte fossero del secolo scorso, invece ne ho trovati molti quasi contemporanei.
Insomma un viaggio nel buio della mia mente :)
Unico grande neo: alcuni autori sono trattati in maniera veloce, se non velocissima, se non addirittura mettendo un passaggio sull'autore scritto da altri. Questo è un peccato perché sarebbe stato più bello non solo capire il viaggio per trovare la tomba non sempre facile, ma anche qualche aneddoto in più sul defunto, giusto per conoscerlo meglio e magari avvicinarsi alla lettura di qualche sua opera.
In ogni caso un libro che non si può leggere tutto d'un fiato perché se ne perderebbe molto, però molto piacevole, forse non sono partita nel modo giusto per conoscere Nooteboom però ho scoperto anche molti altri autori, e il viaggio in sè alla ricerca di questi ricordi porta molte emozioni.

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