Trama: Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella
torre più alta, una donna elegante, austera e vestita completamente di
nero è sveglia da ore. Sta fissando, attraverso una piccola feritoia nel
muro, un pezzo di cielo che volge all'azzurro mentre le stelle
lentamente scompaiono. Sa che quello squarcio di cielo è l'unica cosa
che riuscirà a guardare per il resto della sua vita. L'ultima pietra
che, per decreto del palatino, la condanna a essere murata viva in
quella stanza è appena stata posata. Ma la contessa Erzsébet Bathory non
ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene
imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Erzsébet è solo una bambina
innamorata dei libri quando, nella dimora in Transilvania dove vive
insieme alla sua famiglia, assiste ad atti di violenza indicibili. Atti
che la segnano nel profondo e che non potrà mai dimenticare. Neanche
quando, a soli undici anni, è costretta a sposare l'algido, freddo e
violento Ferenc Nadasdy; Un uomo sempre lontano, più interessato alla
guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità
dei figli e dell'ordine nel castello di Sarvar è tutta sulle sue spalle.
Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Questo le
procura non pochi nemici e coincide con l'emergere dell'anima più nera
della donna. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni
di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Si tratta di
una cospirazione? O siamo di fronte a una donna malvagia e perversa? O
il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere e lottare in un
mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura
della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa
sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani
donne, assassina crudele.
Che nnnnnoia!!!!
Niente da dire, interessante però se avessi letto il sussidiario di storia delle elementari sarebbe stato più discorsivo. Un sacco di nomi, imparentati con questo e con quello, uff non sono riuscita a seguirlo per niente. Peccato, mi aspettavo molto da questo libro.
Niente da dire, interessante però se avessi letto il sussidiario di storia delle elementari sarebbe stato più discorsivo. Un sacco di nomi, imparentati con questo e con quello, uff non sono riuscita a seguirlo per niente. Peccato, mi aspettavo molto da questo libro.
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