lunedì 22 aprile 2013

NODO DI SANGUE di Laurell K. Hamilton

5/5 Trama: Anita Blake. Occhi e capelli neri, carnagione chiara, fisico atletico. Il suo lavoro è quello di Risvegliale presso la Animators Inc. di St. Louis: dietro compenso - e per un breve periodo - resuscita i morti (cosa molto utile, ad esempio nei processi per omicidio...). Ma Anita ha anche un secondo «impiego»: è una cacciatrice di vampiri autorizzata. Da qualche tempo, infatti, i vampiri sono stati legalmente riconosciuti: possono vivere, lavorare e avere contatti con gli umani, però, se qualcuno sgarra, ci pensa lei a sistemarlo con la sua Browning, caricata a proiettili placcati in argento. Non per nulla i vampiri la chiamano la Sterminatrice... Eppure è proprio un vampiro quello che, in una calda mattina di luglio, si presenta nel suo ufficio e le fa una strana proposta: occuparsi del serial killer che sta terrorizzando la città e si accanisce esclusivamente sui vampiri. Anita non ci pensa nemmeno, però, quella sera stessa, incontra Jean-Claude, un potentissimo e affascinante vampiro che, senza mezzi termini, la ricatta: o lei accetta l'incarico oppure la sua amica Catherine morirà. La caccia è aperta: Anita dovrà penetrare in un universo oscuro, popolato da esseri sfuggenti e mutevoli, sfoderando tutto il suo coraggio (oltre che il suo crocifisso) per sopravvivere. Chi, o che cosa, l'aspetta in fondo alla notte più nera e rovente? [1° volume]

Meraviglioso.
Un libro che si lascia leggere con velocità e ti cattura fin dalle prime pagine.
L'intreccio mi è piaciuto molto, anche se abbastanza difficile, non tanto per la trama in se, ma per le tante specie nominate: vampiri, ratti mannari, licantropi, zombie, necrofagi.
Alcune frasi in particoli mi hanno colpito.
Lettura consigliatissima!!! 

Ecco cosa si ottiene a dire la verità: si viene accusati di mentire. Di solito, la gente è più propensa ad accettare una menzogna plausabile, piuttosto che una verità improbabile... anzi la preferisce. 

Come disse Eleanor Roosevelt: nessuno può farvi sentire inferiore senza il vostro consenso. 

Le tombe sono per i vivi, non per i defunti: lasciano ai superstiti qualcosa da contemplare, annullano la consapevolezza che le persone amate si stanno decoponendo sottoterra. Ai trapassati, invece, non importa niente della bellezza dei fiori e dei monumenti scolpiti nel marmo.

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