lunedì 29 aprile 2013

PAN di Francesco Dimitri

5/5 Trama: Nelle notti romane ci sono bambini che sognano, e che nel sogno, ogni volta, ripetono il viaggio verso una grande isola che non c’è. Nelle notti romane ci sono ville borghesi illuminate dalla luna piena, e dai loro giardini spesso s’innalzano, non visti, mastodontici galeoni pirata. Nelle notti più fredde di una Roma moderna, pulsante, segreta, qualcuno ormai comincia ad avvertirlo: uno spirito folle sta bussando alla porta, uno spirito anarchico e sensuale, passionale e libertino, pronto a tornare per rapirci. Qualcuno lo vuol chiamare Peter; un tempo era noto come Pan.
Tra mito, pop, psichedelia e vecchio racconto d’avventura, Francesco Dimitri riesce a costruire un romanzo affascinante nei toni e nelle suggestioni quanto avvincente nella trama. A cento anni di distanza dalla sua prima comparsa, il Peter Pan di Barrie rivela oggi più che mai la propria carica eversiva, la propria primordialità vitale, erotica, libera, il proprio rifiuto verso ogni forma di dogmatismo. Nei cieli di Roma lo scontro si sta preparando: bambini e pirati, vecchie e nuove divinità, in un’inquietante favola nera che finirà per insegnarci come, talvolta, per vedere il mondo del sogno dal mondo reale, non serva altro che alzare la testa. 

[spoiler]

Chi alla Meraviglia chiude gli occhi, di Morte sente tredici rintocchi.

Sono senza parole, assolutamente.
La storia di Peter Pan mi è sempre piaciuta, da quando ero piccola e dal più profondo del cuore.
Questa nuova visione della storia mi ha stupito molto, ma mi ha lasciato una certa soddisfazione dentro.
Innanzitutto mi è piaciuta l'ambientazione: Roma l'ho visitata per la prima volta quest'anno, ma ho avuto la fortuna di poterla girare parecchio anche se in poco tempo con un ottimo cicerone. Ritrovare nel libro posti che ho visto davvero, posti che ho apprezzato e vissuto, mi ha permesso di sentire più mia questa storia, mi ha reso partecipe. E poi è bello vedere come una storia che finora è stata solo nella tua testa, trova una collocazione reale in una città che puoi toccare e conoscere, respirare e vivere.
Poi il fatto che i protagonisti di questa storia siano personaggi reali (non nel senso che esistono davvero, questo non lo so), sono persone come lo sono io o chiunque altro lettore, non sono personaggi di pura fantasia, nati solo nella mente, anche questo aspetto lo rende più plausibile.
Le vari sfaccettature di questa storia all'inizio sembrano quasi difficili da seguire, i tre aspetti, Carne Sogno e Incanto, capirne la differenza, capire come ci si sposta da uno all'altro, capire la vera natura di Pan e Uncino, il fatto che siano déi e che tutto sommato non siano poi così tanto buoni (entrambi), ti destabilizza un attimo da quella che è la storia tradizionale che siamo abituati a conoscere.
Pan, il dio che vuole rivivere l'Incanto, la Meraviglia. L'essere umano ha smesso di sognare, ha smesso di vedere la meraviglia in ciò che lo circonda, il mondo è popolato continuamente di creature fantastiche, e noi non le vediamo, non perchè siano invisibili, perchè noi abbiamo smesso di fantasticare, siamo imprigionati in un mondo fatto di regole, buoni costumi, e poco tempo e non ne siamo più capaci. Sembra che solo bambini e malati di mente abbiano quel pizzico di ingenuità per poterli vedere, la nostre menti adulte ci sono state rubate. E chi effettivamente ha imposto queste regole? Uncino, l'altro dio, quello che vuole plagiarci, vuole darci regole e strade dritte da percorrere, perchè tutto quello che è fantasia non ci disturbi.
La cosa buffa è che alla fine del libro, hai la sensazione che questa nuova visione della storia, beh insomma ci potevi arrivare anche tu, se Uncino non ti avesse costretto a rispettare le regole e vivere nell'ordine assoluto delle cose. Quindi la fine è la consapevolezza che Uncino esiste davvero, chiamatelo come volete, ma abbiamo perso la fantasia, la poesia, non vediamo la meraviglia che ci circonda, siamo troppo indaffarati dal seguire le regole giuste...
Un libro assolutamente impareggiabile.
Complimenti all'autore, porterò sempre questo libro con me. E' un libro molto istruttivo, oltre che scritto bene e molto veloce.

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