3/5 Trama: Il romanzo, scritto nel 1926 a Parigi, segna la rottura dell'autore
conSherwood Anderson, uno degli scrittori che più influenzarono la sua
formazionepropugnando la ribellione alle regole strutturali della
narrativa americana.Ma mentre Anderson non era riuscito, distrutte le
regole, a costruire nellesue opere alcun disegno coerente, Hemingway
seppe trovare una nuova tecnicaformale. E in questa feroce satira
riecheggia grottescamente tutti i piùtipici motivi andersoniani.
Di questo libro mi è piaciuta la tecnica narrativa. Il libro inizia a
primavera, una piccola presentazione della storia e poi torna al
passato, un anno prima per spiegare le storie di due uomini che si
incrociano per poi ritornare al punto di partenza e darne una
conclusione. A parte questo la storia è abbastanza piatta e
inconsistente. Niente di che, in pratica, anche se c'è da tenere conto
che questo libro è stato scritto per fare una parodia di un altro libro
"riso nero" di Anderson, all'epoca amico di Hemingway.
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