martedì 21 maggio 2013

BIOGRAFIA DELLA FAME di Amélie Nothomb

3/5 Trama: Il tredicesimo libro di Amélie Nothomb è un'autentica, singolare, eccentrica, pirotecnica, toccante autobiografia. Episodi a volte buffi e commoventi, a volte drammatici, che tratteggiano gli anni del nomadismo familiare in paesi esotici, al seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh... I problemi di rapporto con se stessa e con gli altri... Il tutto consumato in una divorante fame di vita e di esperienze. [3° volume - biografia Nothomb]

Mi sono accorta di aver letto i libri autobiografici della Nothomb in ordine di scrittura ma non in ordine temporale di avvenimenti, quindi dopo Metafisica dei tubi e Sabotaggio d'amore andrebbe collocato questo.
Biografia della fame non è un brutto libro, anzi, parla di quando la Nothomb abbandona Pechino e si trasferisce un po' a New York un po' in Bangladesh e poi via di nuovo a Tokyo finalmente.
E' l'abbandono dell'infanzia per passare all'adolescenza, un periodo difficile e particolare e forse il fatto che non sia scritto proprio in maniera spensierata e ironica come al solito delinea appunto il periodo più complicato della vita di ognuno.
E' un libro consapevole, duro in certi tratti, triste e doloroso dall'altro.
E' un periodo in cui si scoprono quei meccanismi che da piccola dai per scontati per passare al periodo successivo, in cui quei meccanismi e quei punti di riferimento cambiano, anzi tu cambi e li vedi da una prospettiva diversa tanto da lasciarti senza fiato come un getto d'acqua fredda all'improvviso.
Apprezzabile, ma complicato. 

[Una divorante fame di vita per un'autentica, singolare, eccentrica autobiografia. Gli anni del nomadismo familiare in paesi esotici, a seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh... "Se scendevo appena all'interno di me, mi imbattevo in territori di un'aridità stupefacente, sponde che attendevano la piena del Nilo da millenni."]

Nessun commento:

Posta un commento