martedì 21 maggio 2013

NE' DI EVA NE' DI ADAMO di Amélie Nothomb

4/5 Trama: "Ci si innamora di persone che non si sopportano, di persone che rappresentano un pericolo insostenibile... Nell'amore, io vedo un trucco del mio istinto per non assassinare l'altro". Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupori e Tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo...[4° volume - biografia Nothomb]

E qui collochiamo il degno seguito a Biografia della fame e il degno preludio a Stupore e Tremori.
Qui la nostra Amélie ci racconta la sua vita amorosa. Una volta tornata a Tokyo, dopo i viaggi continui con la famiglia, la vita la porta a diventare insegnante di francese e a conoscere Rinri, il suo ragazzo dell'epoca. Vivranno questa storia per due anni, fino alla proposta di matrimonio, da cui lei scappa moralmente e fisicamente tornando a Bruxelles. Poi tornerà 6 anni dopo per la presentazione del suo primo libro, e lo reincontrerà.
Leggero e spensierato in alcuni tratti, tremendamente reale in molti altri tratti, ogni libro della Nothomb mi regala delle piccole perle filosofiche e comportamentali che lei ha capito a 20 anni e che io spesso devo ancora capire...
La cultura orientale è lontana anni luce da noi, è una cultura silenziosa, fatta di gesti e frasi e soprattutto silenzi che ti permettono di accettare te stesso e gli altri.
Bellissimo (da leggere nel contesto però della biografia, quindi in sequenza.) 

[Dopo Stupore e tremori l'autrice belga ritorna al suo periodo giapponese per narrare l'aspetto privato: la sua storia d'amore con Rinri, giovane giapponese ricchissimo, affascinato dalla cultura occidentale quanto la giovane Amélie lo è da quella giapponese. Un resoconto bizzarro e insieme poetico, sotto il segno del piacere, dell'umorismo e della rapidità.]

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