martedì 21 maggio 2013

CAUSA DI FORZA MAGGIORE di Amélie Nothomb

2/5 Trama: Nell'esistenza di un individuo assolutamente normale irrompe l'imprevisto: uno sconosciuto sceso da una Jaguar suona alla porta di casa, chiede di fare una telefonata e viene colpito da infarto appena composto il numero. Un segno del destino? Un complotto? Una sfida? Baptiste Bordave non sta a porsi troppe domande e, ispirato anche da una vaga somiglianza con il defunto, si impadronisce dei documenti, dei soldi, della macchina e cambia vita per sempre. Romanzo d'amore? Storia di spionaggio? Manuale per estremisti dello champagne? Ancora una volta Amélie Nothomb sovverte tutte le regole del gioco letterario, e affascina i lettori con una vicenda avvincente ed eccentrica, in cui il culto per le bollicine dorate ha un ruolo fondamentale.

Premetto: a me le coincidenze piacciono un sacco, è una delle cose che più in assoluto innescano meccanismi perversi nella nostra mente, e da un niente si passa ad aver creato un mondo intero dietro una "semplice" coincidenza.
In questo libro l'input iniziale mi aveva affascinato.
Un incontro ad una cena, una chiacchiera, un consiglio e poi La coincidenza.
Un estraneo che racconta che non si dovrebbe mai invitare nessuno a casa propria perché se questo malauguratamente muore a casa vostra siete nei casini.
Non dovreste chiamare l'ambulanza o la polizia, altrimenti il primo sospettato sareste voi.
Dovreste chiamare un taxi e dire che un amico si è sentito male, e poi una volta arrivato all'ospedale, constatando il decesso, si potrebbe concludere solamente che il decesso è avvenuto nel viaggio disperato per la salvezza.
Il giorno dopo avviene proprio questo, e la coincidenza cambierà per sempre la sua vita.
Solo che detta così potrebbe sembrare bello, una storia che si snoda in poco più di cento pagine. Invece i misteri si svelano ma solo dietro una tenda, quindi un vedo e non vedo che lascia molti dubbi. La vita poi del protagonista ad un certo punto diventa ridicola e insipida, insomma, alla fine ti aspettavi un epilogo epocale visto da dove si era partiti e invece chiudi il libro e ti dici: si va beh ma questo non ha capito niente, si va beh ma che vita del cavolo s'è fatto...
E poi boh... lo appoggi di nuovo sullo scaffale e te ne dimentichi....
Peccato.
(mi piacciono talmente tanto le coincidenze che mentre scrivevo questo commento ho sbagliato a scrivere la parola coincidenza ogni volta)

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