domenica 12 maggio 2013

NOTE SU HIROSHIMA di Kenzaburo Oe

5/5 Trama: Diciotto anni dopo il bombardamento del 6 agosto 1945, Oe si reca per la prima volta a Hiroshima. Rimane sconvolto dall'incontro con i sopravvissuti, "coloro che non si suicidarono nonostante avessero tutte le ragioni per farlo; che hanno salvato la dignità umana in mezzo alle più orrende condizioni mai sofferte dall'umanità". Oe analizza le implicazioni morali e politiche del bombardamento; ci consegna il ritratto di una città devastata, innalza un monumento alla memoria e lancia un severo appello alle nostre coscienze per non dimenticare le terribili conseguenze dell'arma militare più estrema.

6 agosto 1945

Questo non è un libro che si legge per farne un bel commento su Anobii, e non si legge nemmeno per discuterne (animatamente) con gli altri, questo libro lo si legge egoisticamente per se stessi.
Ci sono un sacco di emozioni in gioco che nascono dalla lettura di questo disastro.
Ho pianto, mi sono arrabbiata, mi sono indignata, poi ho pianto ancora, poi ho accettato e poi ho confrontato con la nostra società, con la politica, con le recenti votazioni pro-contro nucleare.
Alla fine l'unica cosa che dirò di questo libro, è che noi, Italia, siamo terzo mondo, e lo è anche l'America che noi tanto imitiamo perché presa come modello.
Non abbiamo veramente capito un cazzo e la Chiesa, che in Italia fa più politica dei politici stessi dovrebbe solo stare zitta.
Questo libro è un capolavoro di umanità!

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