1/5 Trama: La favola del bambino che cuoce nella polenta viene raccontata alla
piccola protagonista di questo romanzo per esorcizzare la sua paura più
grande; per sostituire, ogni volta che il terrore dilaga, il suo incubo
più minaccioso con uno ancora più spaventoso. E cosa può temere una
bambina che con la sua famiglia vive una vita piena di avventure e di
emozioni all'interno di un circo? Forse che la madre durante
un'esibizione precipiti nel vuoto in cui ondeggia ogni sera. Forse che
il padre rivolga quelle attenzioni troppo particolari non più solo alla
sorella maggiore. O forse che il perpetuo girovagare da una città
all'altra non abbia mai termine e che la casetta tanto sognata, in cui
potersi finalmente fermare, non venga mai raggiunta.
Vi racconto un aneddoto: a inizio anno sono stata dal veterinario con il
mio gatto. In sala d'attesa c'era una bimba con la mamma e il nuovo
compagno della mamma. Lei era figlia di una spagnola, parlava italiano
ma con qualche inflessione spagnola che solitamente è piacevola, ma la
bimba era una gran rompi palle, quindi quella cadenza su di lei dava
proprio fastidio. Aveva un cucciolo di cane che trattava come un
giocattolo, la mamma rideva, secondo me il cane se avesse potuto le
avrebbe incenerite. Lo prendeva in braccio poi lo mollava a terra, lo
faceva rotolare e tutte le angherie possibili. Si avvicina al mio gatto e
sta per allungare la mano, ma il mio sguardo non innocente come quello
del cane la fa dubitare. Le dico che il mio gatto non è un gioco, è lì
perchè sta male, e non deve toccarlo altrimenti chiamo il veterinario e
la faccio rinchiudere in una gabbia, allora lei torna ad infastidire il
suo cane.
Ecco questo libro è la stessa cosa, la scrittura è a scatti, ha delle inflessioni e una cadenza fastidiosa, la storia è stupida, e sinceramente ne potevamo fare a meno.
Che l'autrice poi sia morta suicida a 40 anni la dice lunga.
Ecco questo libro è la stessa cosa, la scrittura è a scatti, ha delle inflessioni e una cadenza fastidiosa, la storia è stupida, e sinceramente ne potevamo fare a meno.
Che l'autrice poi sia morta suicida a 40 anni la dice lunga.
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