domenica 12 maggio 2013

PERCHE' IL BAMBINO CUOCE NELLA POLENTA di Aglaja Veteranyi

1/5 Trama: La favola del bambino che cuoce nella polenta viene raccontata alla piccola protagonista di questo romanzo per esorcizzare la sua paura più grande; per sostituire, ogni volta che il terrore dilaga, il suo incubo più minaccioso con uno ancora più spaventoso. E cosa può temere una bambina che con la sua famiglia vive una vita piena di avventure e di emozioni all'interno di un circo? Forse che la madre durante un'esibizione precipiti nel vuoto in cui ondeggia ogni sera. Forse che il padre rivolga quelle attenzioni troppo particolari non più solo alla sorella maggiore. O forse che il perpetuo girovagare da una città all'altra non abbia mai termine e che la casetta tanto sognata, in cui potersi finalmente fermare, non venga mai raggiunta.

Vi racconto un aneddoto: a inizio anno sono stata dal veterinario con il mio gatto. In sala d'attesa c'era una bimba con la mamma e il nuovo compagno della mamma. Lei era figlia di una spagnola, parlava italiano ma con qualche inflessione spagnola che solitamente è piacevola, ma la bimba era una gran rompi palle, quindi quella cadenza su di lei dava proprio fastidio. Aveva un cucciolo di cane che trattava come un giocattolo, la mamma rideva, secondo me il cane se avesse potuto le avrebbe incenerite. Lo prendeva in braccio poi lo mollava a terra, lo faceva rotolare e tutte le angherie possibili. Si avvicina al mio gatto e sta per allungare la mano, ma il mio sguardo non innocente come quello del cane la fa dubitare. Le dico che il mio gatto non è un gioco, è lì perchè sta male, e non deve toccarlo altrimenti chiamo il veterinario e la faccio rinchiudere in una gabbia, allora lei torna ad infastidire il suo cane.
Ecco questo libro è la stessa cosa, la scrittura è a scatti, ha delle inflessioni e una cadenza fastidiosa, la storia è stupida, e sinceramente ne potevamo fare a meno.
Che l'autrice poi sia morta suicida a 40 anni la dice lunga. 

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