4/5 Trama: La giovane Amélie è al suo primo impiego alla Yumimoto, una delle
'aziende più grandi dell'universo'. Suo diretto superiore è Fubuki Mori,
donna imperturbabile che prova piacere nell'umiliare la sua sottoposta.
Inizia così la vertiginosa caduta di Amélie, presto declassata a
guardiana delle toilette. Ma la discesa agli inferi è resa meno amara
dalla contemplazione della bella e orgogliosa Fubuki... [5° volume - biografia Nothomb]
La storia di un lavoro nel territorio del Sol Levante della
stessa scrittrice. Dalla sua filosofia sul lavoro io ho solo da
imparare. Si perchè io me la prendo tanto su certe cose, mentre invece
l'autrice ha preso con estrema filosofia tutte le ingiustizie che cmq
esistono in un ambiente di lavoro particolare come quello nipponico.
Assolutamente spettacolare.
Note:
PAG.78
L’onore consiste il più delle volte nell’essere idioti.
PAG.85
Ricapitoliamo. Da piccola volevo diventare
Dio. Molto presto compresi che era chiedere troppo e versai un po’ di
acqua benedetta nel mio vino da messa: sarei stata Gesù. Presi
rapidamente coscienza del mio eccesso di ambizione e accettai di ‘fare’
la martire, una volta diventata grande. Adulta, mi decisi a essere meno
megalomane e a lavorare come interprete in un’azienda giapponese.
Sfortunatamente, era troppo per me e dovetti scendere di un gradito per
diventare ragioniera. Ma non c’erano stati freni alla mia folgorante
caduta sociale. Mi venne dunque assegnato il posto di nullafacente.
Purtroppo – avrei dovuto sospettarlo – era ancora troppo per me. Ottenni
così l’incarico estremo: guardiana dei cessi. Dalla divinità alla
latrina: c’era di che estasiarsi del mio percorso inesorabile. Di una
cantante che riesca a passare dal registro di soprano a quello di
contralto si dice che possiede una vasta estensione: io mi permetto di
sottolineare la straordinaria estensione del mio talento, in grado di
cantare tutti i registri, tanto in quello di Dio che in quello di
signora Pipì. Passato lo stupore, la prima cosa che provai fu uno strano
sollievo. Quando si lustrano i bagni sporchi, il vantaggio è che non
c’è da temere di cadere più in basso.
PAG.105
E fuori dell’azienda, che cosa dovevano
aspettarsi i ragionieri dal cervello annacquato dai numeri? Birra di
pragmatica con colleghi rimbambiti come loro, ore di metropolitana piena
zeppa, una moglie già a letto, bambini già disillusi, il sonno che
risucchia come un lavandino che si svuota, rare vacanze di cui nessuno
conosce le modalità d’uso: niente che meriti il nome di vita. La cosa
peggiore è che, nel resto del mondo, si pensa che questo gente sia
privilegiata.
PAG.119
Finché esisteranno finestre, l’essere umano più umile della terra avrà la sua parte di libertà.
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