mercoledì 1 maggio 2013

STUPORE E TREMORI di Amélie Nothomb

4/5 Trama: La giovane Amélie è al suo primo impiego alla Yumimoto, una delle 'aziende più grandi dell'universo'. Suo diretto superiore è Fubuki Mori, donna imperturbabile che prova piacere nell'umiliare la sua sottoposta. Inizia così la vertiginosa caduta di Amélie, presto declassata a guardiana delle toilette. Ma la discesa agli inferi è resa meno amara dalla contemplazione della bella e orgogliosa Fubuki... [5° volume - biografia Nothomb]

La storia di un lavoro nel territorio del Sol Levante della stessa scrittrice. Dalla sua filosofia sul lavoro io ho solo da imparare. Si perchè io me la prendo tanto su certe cose, mentre invece l'autrice ha preso con estrema filosofia tutte le ingiustizie che cmq esistono in un ambiente di lavoro particolare come quello nipponico. Assolutamente spettacolare. 

[La giovane Amélie è al suo primo impiego alla Yumimoto, una delle 'aziende più grandi dell'universo'. Suo diretto superiore è Fubuki Mori, donna imperturbabile che prova piacere nell'umiliare la sottoposta. Inizia così la vertiginosa caduta di Amélie, presto declassata a guardiana delle toilette. Ma la discesa agli inferi è resa meno amara dalla contemplazione della bella e orgogliosa Fubuki...]

Note:
PAG.78
L’onore consiste il più delle volte nell’essere idioti. 
PAG.85
Ricapitoliamo. Da piccola volevo diventare Dio. Molto presto compresi che era chiedere troppo e versai un po’ di acqua benedetta nel mio vino da messa: sarei stata Gesù. Presi rapidamente coscienza del mio eccesso di ambizione e accettai di ‘fare’ la martire, una volta diventata grande. Adulta, mi decisi a essere meno megalomane e a lavorare come interprete in un’azienda giapponese. Sfortunatamente, era troppo per me e dovetti scendere di un gradito per diventare ragioniera. Ma non c’erano stati freni alla mia folgorante caduta sociale. Mi venne dunque assegnato il posto di nullafacente. Purtroppo – avrei dovuto sospettarlo – era ancora troppo per me. Ottenni così l’incarico estremo: guardiana dei cessi. Dalla divinità alla latrina: c’era di che estasiarsi del mio percorso inesorabile. Di una cantante che riesca a passare dal registro di soprano a quello di contralto si dice che possiede una vasta estensione: io mi permetto di sottolineare la straordinaria estensione del mio talento, in grado di cantare tutti i registri, tanto in quello di Dio che in quello di signora Pipì. Passato lo stupore, la prima cosa che provai fu uno strano sollievo. Quando si lustrano i bagni sporchi, il vantaggio è che non c’è da temere di cadere più in basso. 
PAG.105
E fuori dell’azienda, che cosa dovevano aspettarsi i ragionieri dal cervello annacquato dai numeri? Birra di pragmatica con colleghi rimbambiti come loro, ore di metropolitana piena zeppa, una moglie già a letto, bambini già disillusi, il sonno che risucchia come un lavandino che si svuota, rare vacanze di cui nessuno conosce le modalità d’uso: niente che meriti il nome di vita. La cosa peggiore è che, nel resto del mondo, si pensa che questo gente sia privilegiata. 
PAG.119
Finché esisteranno finestre, l’essere umano più umile della terra avrà la sua parte di libertà.     

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