3/5 Trama: In un'India devastata dalla guerra civile interetnica si svolge la
storia di Vishnu, un ragazzo geneticamente modificato per vivere il
doppio del normale e in possesso di memoria eidetica. Vishnu cresce e si
sviluppa più lentamente degli altri bambini, anche se il suo cervello è
in grado di apprendere con una capacità estranea al resto dell'umanità.
E le sue straordinarie doti (come quella di poter valutare in un attimo
una situazione in tutte le sue più recondite interconnessioni) lo
rendono una specie di "super-eroe" della diplomazia.
Quando scoppia un conflitto Vishnu si rende conto che esiste un'intelligenza artificiale che controlla gran parte del pianeta attraverso nanocomputer grandi come granelli di polvere. La loro mira è rendere obsoleti quelli come lui, in un mondo in cui tutti stanno per diventare intelligenze artificiali proiettate a creare una gigantesca singolarità tecnologica universale.
Quando scoppia un conflitto Vishnu si rende conto che esiste un'intelligenza artificiale che controlla gran parte del pianeta attraverso nanocomputer grandi come granelli di polvere. La loro mira è rendere obsoleti quelli come lui, in un mondo in cui tutti stanno per diventare intelligenze artificiali proiettate a creare una gigantesca singolarità tecnologica universale.
Sicuramente valutare questo libro è difficile.
Da una parte c'è l'innovazione (voto 5/5). Un libro di fantascienza ambientato in India è una cosa strana, forse perché abbiniamo la fantascienza a civiltà particolarmente sviluppate come l'occidente, quindi l'oriente risulta una scelta meno ovvia e più originale.
La tecnologia si intreccia con le divinità classiche come appunto Vishnu, altro particolare non da poco.
La storia è senza dubbio sui generis, a volte anche difficile da seguire, l'io narrante è Vishnu, uno dei figli geneticamente potenziati, cresce con minore velocità rispetto ad un uomo normale ma vive il doppio degli anni. Racconta la sua vita, come è cresciuto con i fratelli e i genitori. Quello che mi ha colpito è che nonostante sia ambientato nel 2050 circa, le problematiche umane sono sempre le stesse, i genitori che si separano, rivalità e odio tra fratelli che si contrappongono all'amore incondizionato per altri fratelli, invidie, voglia di affermarsi, carriera.
Il che ti spiazza perché io personalmente quando penso alla fantascienza e alla civiltà del futuro, che tanto si è evoluta, mi aspetto che si sia evoluta anche sul piano umano, cioè questi problemi siano superati, quasi forse a discapito stesso dei rapporti umani, e volti all'individualismo.
Invece no, è quanto di più attuale non si pensi.
Poi invece c'è lo stile di narrazione (voto 1/5). Difficile da seguire, stile scattoso e non fluido, un po' visionario e fuorviante. Pur essendo poco più di un centinaio di pagine ho impiegato parecchio per finirlo e l'ho trovato pesante. Mi è dispiaciuto per questo perché fosse stato migliore nelle stile sarebbe stato un capolavoro (per me).
E così si spiega la mia votazione media di 3 stelline.
A dire il vero dopo questo libro, non credo leggerò altro di McDonald, bello però difficile.
Da una parte c'è l'innovazione (voto 5/5). Un libro di fantascienza ambientato in India è una cosa strana, forse perché abbiniamo la fantascienza a civiltà particolarmente sviluppate come l'occidente, quindi l'oriente risulta una scelta meno ovvia e più originale.
La tecnologia si intreccia con le divinità classiche come appunto Vishnu, altro particolare non da poco.
La storia è senza dubbio sui generis, a volte anche difficile da seguire, l'io narrante è Vishnu, uno dei figli geneticamente potenziati, cresce con minore velocità rispetto ad un uomo normale ma vive il doppio degli anni. Racconta la sua vita, come è cresciuto con i fratelli e i genitori. Quello che mi ha colpito è che nonostante sia ambientato nel 2050 circa, le problematiche umane sono sempre le stesse, i genitori che si separano, rivalità e odio tra fratelli che si contrappongono all'amore incondizionato per altri fratelli, invidie, voglia di affermarsi, carriera.
Il che ti spiazza perché io personalmente quando penso alla fantascienza e alla civiltà del futuro, che tanto si è evoluta, mi aspetto che si sia evoluta anche sul piano umano, cioè questi problemi siano superati, quasi forse a discapito stesso dei rapporti umani, e volti all'individualismo.
Invece no, è quanto di più attuale non si pensi.
Poi invece c'è lo stile di narrazione (voto 1/5). Difficile da seguire, stile scattoso e non fluido, un po' visionario e fuorviante. Pur essendo poco più di un centinaio di pagine ho impiegato parecchio per finirlo e l'ho trovato pesante. Mi è dispiaciuto per questo perché fosse stato migliore nelle stile sarebbe stato un capolavoro (per me).
E così si spiega la mia votazione media di 3 stelline.
A dire il vero dopo questo libro, non credo leggerò altro di McDonald, bello però difficile.
[Note]
PAG.107
Il vero viaggio dell'eroe è quello che
porta dalla prima sculacciata appena nati alla pira funebre. Siamo un
miliardo e mezzo di eroi. Chi può sconfiggerci? Quindi, sarò ancora
l'ero della mia lunga vita? Vedremo.
Nessun commento:
Posta un commento