domenica 23 giugno 2013

IL CIRCO DEI GATTI DI VISHNU di Ian McDonald

3/5 Trama: In un'India devastata dalla guerra civile interetnica si svolge la storia di Vishnu, un ragazzo geneticamente modificato per vivere il doppio del normale e in possesso di memoria eidetica. Vishnu cresce e si sviluppa più lentamente degli altri bambini, anche se il suo cervello è in grado di apprendere con una capacità estranea al resto dell'umanità. E le sue straordinarie doti (come quella di poter valutare in un attimo una situazione in tutte le sue più recondite interconnessioni) lo rendono una specie di "super-eroe" della diplomazia.
Quando scoppia un conflitto Vishnu si rende conto che esiste un'intelligenza artificiale che controlla gran parte del pianeta attraverso nanocomputer grandi come granelli di polvere. La loro mira è rendere obsoleti quelli come lui, in un mondo in cui tutti stanno per diventare intelligenze artificiali proiettate a creare una gigantesca singolarità tecnologica universale. 

Sicuramente valutare questo libro è difficile.
Da una parte c'è l'innovazione (voto 5/5). Un libro di fantascienza ambientato in India è una cosa strana, forse perché abbiniamo la fantascienza a civiltà particolarmente sviluppate come l'occidente, quindi l'oriente risulta una scelta meno ovvia e più originale.
La tecnologia si intreccia con le divinità classiche come appunto Vishnu, altro particolare non da poco.
La storia è senza dubbio sui generis, a volte anche difficile da seguire, l'io narrante è Vishnu, uno dei figli geneticamente potenziati, cresce con minore velocità rispetto ad un uomo normale ma vive il doppio degli anni. Racconta la sua vita, come è cresciuto con i fratelli e i genitori. Quello che mi ha colpito è che nonostante sia ambientato nel 2050 circa, le problematiche umane sono sempre le stesse, i genitori che si separano, rivalità e odio tra fratelli che si contrappongono all'amore incondizionato per altri fratelli, invidie, voglia di affermarsi, carriera.
Il che ti spiazza perché io personalmente quando penso alla fantascienza e alla civiltà del futuro, che tanto si è evoluta, mi aspetto che si sia evoluta anche sul piano umano, cioè questi problemi siano superati, quasi forse a discapito stesso dei rapporti umani, e volti all'individualismo.
Invece no, è quanto di più attuale non si pensi.
Poi invece c'è lo stile di narrazione (voto 1/5). Difficile da seguire, stile scattoso e non fluido, un po' visionario e fuorviante. Pur essendo poco più di un centinaio di pagine ho impiegato parecchio per finirlo e l'ho trovato pesante. Mi è dispiaciuto per questo perché fosse stato migliore nelle stile sarebbe stato un capolavoro (per me).
E così si spiega la mia votazione media di 3 stelline.
A dire il vero dopo questo libro, non credo leggerò altro di McDonald, bello però difficile. 


[Note]
PAG.107
Il vero viaggio dell'eroe è quello che porta dalla prima sculacciata appena nati alla pira funebre. Siamo un miliardo e mezzo di eroi. Chi può sconfiggerci? Quindi, sarò ancora l'ero della mia lunga vita? Vedremo. 









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