domenica 23 giugno 2013

UN PALLIDO ORIZZONTE DI COLLINE di Kazuo Ishiguro

4/5 Trama: Viene il momento per Etsuko, vedova giapponese che vive in Inghilterra, di levare lo sguardo dal presente doloroso e sofferto, per cercare in un altrove lontano un senso e una ragione. Ossessionata dal suicidio della figlia Keiko, Etsuko spinge il pensiero a Nagasaki subito dopo la guerra, dove nel deserto dei sopravvissuti maturava la sua gravidanza turbata. In questo percorso a ritroso nel tempo, Etsuko ricompone la storia parallela di Sachiko e della sua tormentata bambina: Butterfly come tante, Sachiko aspetta un amore, una partenza che non arriverà mai, mentre sua figlia affonda nell'angoscia di ricordi troppo crudi.Non ci sono spiegazioni o epifanie in questo racconto poetico e disadorno, che suggerisce più di quanto sveli; tutto resta sospeso e irrisolto. 

Poesia è sinonimo di tristezza spesso, e tristezza è sinonimo di poesia. Questo è il libro.
E' un viaggio nel passato della protagonista.
Sta vivendo il lutto per il suicidio della prima figlia.
Vive qualche giorno di vacanza con la seconda figlia avuta dal secondo matrimonio, e volge lo sguardo a quando era a Nagasaki dopo la guerra e la distruzione.
Ricorda l'amica Sachiko e la figlia Mariko.
Ricorda appunto.
La vita va avanti, a volte si prendono delle decisioni pensando che siano il meglio per noi e per chi ci sta accanto, come stare con un uomo o trasferirsi in un altro paese.
La vita va avanti, ma come dopo aver preso queste decisioni importanti, e come se non le avessimo prese.
E' triste, è poetico, è inconcludente perchè non porta da nessuna parte.
E' uno struggimento infinito guardando l'orizzonte all'imbrunire.
E' poesia.

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