mercoledì 26 giugno 2013

LA REGINA DEGLI SCACCHI di Walter S. Tevis

5/5 Trama: A otto anni, Beth Harmon sembra destinata a un'esistenza squallida come l'orfanotrofio in cui è rinchiusa: sola, timida, bruttina, dipendente dai farmaci, terrorizzata da un mondo che non capisce e che non fa nulla per capirla. Finché un giorno si trova davanti una scacchiera. Gli scacchi diventano per lei non soltanto un sollievo, ma anche una speranza: schemi di gioco come la Difesa Siciliana e il Gambetto di Donna ("The Queen's Gambit" è proprio il titolo originale di questo romanzo) sono le armi con cui comincia a farsi prodigiosamente strada nei tornei e nella vita. Ma se da una parte la sua precoce ascesa all'olimpo scacchistico la porta ad affrontare, a soli diciassette anni, il campione mondiale, la maestria di giocatrice non basta a liberarla dalla paura, dalla solitudine e dalle tendenze autodistruttive. Un ritratto femminile, una storia che vibra di suspense, un atto d'amore verso il gioco più nobile e spietato: "La regina degli scacchi" è l'ultimo romanzo di uno scrittore che è riuscito a narrare come pochi altri l'alienazione, la speranza e il riscatto.

[spoiler]

Gli scacchi sono lo sport più violento che ci sia - Gambetto di Donna

Una cosa fondamentale che potreste fare prima di leggere questo libro è quella di osservare una scacchiera, solo guardarla.
Capire che pedine ci sono, come muovono, le solite quattro cose basilari da sapere sugli scacchi, non serve saper giocare, e nemmeno dovrete iniziare a farlo (soprattutto se finora non ne avete sentito la necessità).
Poi sappiate che il libro parla per la maggior parte del tempo di regole, tattiche, partite immaginarie e reali, di tornei, e di tensione di gioco.
Potreste fare l'errore grossolano di pensare che sia un libro noioso, invece è tutt'altro. E' vero parla poco della vita dei protagonisti, il minimo indispensabile per differenziarlo da un manuale sugli scacchi, ma l'autore riesce a renderlo sempre interessante anche a chi non conosce nulla dell'argomento.
Bene, dopo queste premesse fondamentali iniziamo la partita.
Ecco le regole del nostro gioco:
-Beth resta senza genitori in un incidente
-Beth viene mandata in un orfanotrofio dove resterà alcuni anni
-Beth viene finalmente adottata
-Il nuovo papà abbandona la moglie e la figlia appena adottata
-Beth diventa una grande giocatrice di scacchi
-Beth inizierà a fare dei tornei importanti in giro per il mondo seguita dalla mamma
-la mamma di Beth muore per motivi di salute
-Beth si deprime, non sa se vuole continuare a giocare
-Beth non riuscirà a intraprendere nessun rapporto serio con gli uomini
-Beth per un periodo sarà alcolizzata
-Beth riesce a comprare casa dal suo papà che non vuole vederla
-Beth andrà in Russia a vincere i campioni del mondo.
Bene, mi sembra tutto sommato semplice no?
Facciamo la prima mossa, noi abbiamo il bianco.
Entriamo nella storia come un saccente giocatore di scacchi, noi, dall'alto della nostra esperienza di gioco, sappiamo che sicuramente Beth non ha avuto una vita semplice, ovviamente non riuscirà ad instaurare nessun rapporto serio con i ragazzi e peggio ancora dopo la morte della madre adottiva, era scontato che cadesse nell'alcool.
Noi giocatori saccenti la guardiamo dall'alto, abbiamo già capito come si svolgerà la partità, noi che dalla vita abbiamo capito tutto, faremo un sorrisetto sarcastico e continueremo a muovere le nostre pedine.
Poi ad un certo punto l'autore ci toglierà quel sorrisetto antipatico dalla faccia, e ci farà vedere che Beth è in grado anche da sola di farcela, ha carattere, ha solo bisogno di un po' di sostegno, ma la partità la condurrà lei con maestria e abilità.
Arrivati alla fine del libro, l'autore ci ha raccontato una splendida storia di vita attraverso partite di scacchi, e ci lascia con una grande domanda in sospeso.
E non è quella dell'ultima pagina:
"Lei si sedette dietro i pezzi neri e disse con precisione in russo: Vuole giocare a scacchi?"
No, non è questa, ma un'altro molto più importante...
"Voi, dico a voi, lettori che pensate di essere migliori di Beth, avete una bella vita, una casa una famiglia, lei non ha nulla per gran parte della sua vita, solo gli scacchi. Ma voi, sì dico a voi, che pensate di essere sempre meglio, voi cosa sapete fare nella vostra vita in modo così eccellente?????"
Questa è la domanda, noi che giudichiamo sempre tutto e tutti, sappiamo fare una cosa talmente importante da renderci dei campioni?
La risposta è Scacco Matto.

Nessun commento:

Posta un commento